Ufficiale la crisi dell’Inter, il Milan respira, la Roma boccheggia

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guarin-e-icardiUna giornata di campionato bizzarra, non c’è che dire. Tanti gol, quasi tutti nella porta giusta ma molti in quella sbagliata; tante perle, colpi di classe, potenza e acrobazia; qualche risultato a sorpresa e anche alcune conferme, nel bene e nel male. 30 gol complessivi (una media di 3 a partita), 6 vittorie interne e soltanto una esterna, quella del Napoli a Verona contro il Chievo. 6 gol d’autore firmati Zaza, Sansone (Sassuolo), Pinilla (Atalanta), Defrel (Cesena), Klose (Lazio) e Dybala (Palermo) e 4 autoreti che farebbero felice la Gialappa’s Band. Cataldi (Lazio), Cesar (Chievo), Britos (Napoli) e il portiere della Fiorentina Tatarusanu sono stati protagonisti, loro malgrado, di rocamboleschi rimpalli costati carissimo.

Sassuolo, Palermo e Torino ribadiscono la bontà dei rispettivi parchi giocatori e di progetti tecnici – a monte – pressoché lungimiranti. Emiliani e granata navigano in acque tranquille di metà classifica e si tolgono soddisfazioni a ripetizione, i rosanero addirittura occupano la settima piazza e tornano a sognare l’Europa. Il tutto a scapito di club senza dubbio più quotati sulla carta ma singhiozzanti sul terreno di gioco. Siamo al luogo comune di Davide che umilia Golia, della provincia che strappa la propria rivincita a scapito della città. Così è, ad ogni modo: l’Inter cade rovinosamente a Sassuolo sotto i meravigliosi colpi balistici di Zaza (ottavo sigillo in campionato, un cecchino contro le grandi) e Sansone, prima del gol illusorio di Icardi (il numero 11 in stagione) e del rigore finale siglato da Berardi.

I nerazzurri non sanno più vincere: secondo ko consecutivo e la sensazione che qualcosa possa rompersi all’interno dei fragili equilibri costruiti con certosina pazienza da Mancini. Il nervosismo di Osvaldo contro la Juventus (che fa un po’ caso a sé, forse), quello attuale di Icardi e Vidic, uniti alla protesta dei tifosi che a fine gara rilanciano indietro le maglie regalate dai giocatori, testimoniano quanto l’ambiente dell’Inter stia vivendo un momento assai delicato. E non giova ricordare che la media punti dell’esonerato Mazzarri, a parità di incontri disputati, è migliore rispetto a quella del Mancio (1,45 contro 1).

Invece sulla sponda milanese a tinte rossonere, nel derby incrociato della via Emilia, il Milan strappa non senza fatica la prima vittoria del suo disastroso inizio di 2015. Contro il Parma in deriva irreversibile, squadra che perde quotidianamente pezzi e convinzione, Inzaghi ringrazia Menez (doppietta) e Zaccardo per aver arginato l’agonia di risultati. Non che ci sia da festeggiare, per carità, ma il francese tocca quota 12 centri nel torneo (ad una sola lunghezza da Tevez) e sancisce quanto sia indispensabile il suo apporto per tenere il Diavolo in linea di galleggiamento: settimana prossima ci sarà la Juventus, strappare punti è un’impresa, sulla carta, titanica.

Proprio sul fronte della capolista è stata una giornata interlocutoria: pareggia la Juventus, pareggia anche la Roma. Se per Allegri non si tratta certo di un campanello d’allarme (tenuto anche conto dell’ottima prova offerta dall’Udinese), Garcia non può presentarsi a Trigoria con il sorriso a trentadue denti. I giallorossi hanno raccolto il quarto pareggio consecutivo, addirittura il sesto nelle ultime 8 apparizioni in Serie A. Un segnale piuttosto forte di come Totti & C. stiano arrancando alla spalle dei bianconeri, sempre a +7 e sempre più sereni.

Scendendo in zona Champions League, il Napoli fa un bel salto in avanti consolidando la terza posizione. Con la vittoria sul Chievo, i partenopei si portano a +5 sulle inseguitrici Lazio e Sampdoria. I biancocelesti sono inciampati contro ogni pronostico a Cesena, dove i padroni di casa hanno venduto cara la pelle riuscendo ad addomesticare la banda Pioli per lunghi tratti irriconoscibile. I doriani hanno fatto anche peggio, seppur contro un grande Torino. I blucerchiati, forse troppo presi a riverire il neo acquisto Eto’o, si sono scordati di scendere in campo contro i granata e il 5-1 finale non fa una piega. La tripletta dell’ex Quagliarella, mattatore di giornata, più le firme di Amauri e del funambolico Bruno Perez, fanno rimpicciolire i sogni di gloria di Ferrero e soci.

Ma il calcio è meraviglioso soprattutto per il suo essere refrattario a pronostici certi: in una settimana tutto può ribaltarsi; e il calendario, tra sette giorni, metterà di fronte alla Samp il Sassuolo dei miracoli targato Di Francesco.

RISULTATI 21° TURNO SERIE A:

Roma-Empoli 1-1, Genoa-Fiorentina 1-1 (giocate sabato), Sassuolo-Inter 3-1, Atalanta-Cagliari 2-1, Cesena-Lazio 2-1, Chievo-Napoli 1-2, Palermo-Verona 2-1, Torino-Sampdoria 5-1, Udinese-Juventus 0-0, Milan-Parma 3-1

CLASSIFICA:

Juventus 50, Roma 43, Napoli 39, Lazio e Sampdoria 34, Fiorentina 32, Palermo 30, Genoa e Milan 29, Sassuolo, Torino e Udinese 28, Inter 26, Verona 24, Atalanta 23, Empoli 20, Cagliari 19, Chievo 18, Cesena 15, Parma 9

PROSSIMO TURNO (7-8-9/2):

Verona-Torino, Juventus-Milan, Fiorentina-Atalanta, Cagliari-Roma, Empoli-Cesena, Napoli-Udinese, Sampdoria-Sassuolo, Parma-Chievo, Inter-Palermo, Lazio-Genoa


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