Inter: da spine a rose, da Candreva a Icardi (passando per il Mancio)

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Inter Mentre il d.s. nerazzurro Piero Ausilio è passato dagli States al Brasile per tentare l’assalto a Gabigol (al secolo Gabriel Barbosa Almeida), in casa Inter i presunti cocci di una tribolata estate sembrano ricomporsi. Come avevamo ampiamente preventivato e com’era logico che fosse, aggiungiamo, trattandosi più di titoloni che non di realtà. Ci riferiamo naturalmente ai casi Icardi e Mancini, oltre che al lieto fine Candreva.

Partiamo dall’ormai ex giocatore della Lazio, perché è il nome caldo dell’avvio stagionale interista. Già, un nome noto e arcinoto, sospirato, atteso e invocato. Alla fine persino arrivato sul serio, la qual cosa è tutto fuorché scontata quando in mezzo si deve trattare con il club biancoceleste (ergo, con il tignosissimo Lotito). Lo sanno bene Keita e Zarate, ultimo e primo a finire nel mirino presidenziale. Antonio Candreva, dopo una estenuante trattativa, ha ottenuto il nulla osta per poter svolgere le visite mediche con la sua nuova squadra. Oggi l’atterraggio a Linate, poi la clinica e infine Appiano, per prendere confidenza con il suo nuovo mondo, un mondo da lui fortemente voluto, il solo possibile. Con l’affare chiuso a 22 milioni più 3 di bonus, Candreva firmerà un quadriennale da 2,7 milioni a stagione.

Serenità, dunque, per un colpo centrato e che promette di dare maggior spessore alle ambizioni della banda Mancini. Sì, proprio quel Mancio da troppe parti già dato per dimissionario. I soliti bene informati proseguono sulla loro strada recitando la consueta litania: all’Inter non si sa chi comanda, sono arrivati quelli di Suning ma non si capisce nulla, Mancini è stanco, Mancini non sopporta Thohir, Mancini vuole comandare. E via di questo passo. Sarà, ma a noi pare che, al netto di alcune dichiarazioni scorbutiche (più per le solite domande che non per la situazione reale interna all’Inter), il tecnico jesino possa dirsi fin qui soddisfatto del mercato nerazzurro (anche se Candreva ancora non è ufficiale). Miranda è stato riscattato dall’Atletico Madrid, Banega è arrivato gratis, nessuno dei big è partito: Handanovic, Perisic, Brozovic, Kondogbia sono ancora nerazzurri. Più Icardi, per il quale l’Inter ha fatto muro anche di fronte a 60 milioni di euro. E scusate se è poco.

Icardi ci porta all’ultima spina trasformatasi di colpo in rosa. Anche se, a ben guardare, l’argentino non ha mai, MAI, accennato neanche lontanamente all’ipotesi di lasciare l’Inter. Al limite le spine riguardavano l’ingerenza della moglie Wanda Nara (che ancora fa gli occhi dolci a Napoli e a De Laurentiis) e l’eventuale manovra per arrivare a un importante ritocco dell’ingaggio. Non poco, intendiamoci, ma nemmeno un viaggio sola andata per lidi diversi da Appiano Gentile.

Da parte di Icardi sono arrivate le definitive – forse – prove dell’amore giurato ai colori dell’Inter: due tweet per ribadire che nessuno va da nessuna parte. Nel primo un chiarissimo “manca poco all’inizio della stagione, manca poco per questi momenti di gioia” seguito da una sua foto con la maglia nerazzurra. Nel secondo ha fatto anche di meglio, citando il motto storico che accompagnò la fondazione del club: “Neri come la notte, azzurri come il cielo, d’oro come le stelle”. Può bastare? Secondo noi sì, ma per i malfidenti rincariamo la dose con la sfilza di hastag usati dalla punta argentina come contorno alle sue parole d’amore, cioè #PazzaInter #PazziComeMe #MI9 #amala.

 


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