Sergio Ramos: l’Uefa toglie la doppietta, ma è lui l’uomo in più del Real

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Alla fine importa poco nell’economia del passaggio del turno, ma dal punto di vista statistico e personale Sergio Ramos ci è rimasto male: l’Uefa, infatti, ha deciso di non omologare la sua doppietta di ieri sera contro il Napoli, declassando ad autorete la seconda marcatura a causa della decisiva deviazione di Mertens. Il centrale spagnolo, appresa la notizia, si è sfogato ai microfoni di Atresmedia: “C***o, mi hanno tolto il secondo…”.

Delusione legittima, in parte giustificata dall’orgoglio personale e da una regola che – come molte altre nel calcio – è troppo spesso interpretabile. Resta il fatto che per l’Uefa la zuccata di Sergio Ramos, seppur indirizzata verso la porta di Reina con la chiara intenzione del gol, è stata deviata goffamente dalla testa di Dries Mertens: per il massimo organo del calcio europeo, l’intervento del belga è frutto di un tentativo maldestro di giocare la palla e non di una casuale deviazione.

Sergio Ramos, comunque, non si strapperà le vesti: a prescindere dalla sentenza Uefa, è stato lui a rimettere in piedi la gara del San Paolo e a chiudere definitivamente il discorso qualificazione a beneficio del Real Madrid. In una gara in cui hanno latitato a lungo Benzema e Bale, e con un Ronaldo poco servito nonché ben imbrigliato dalla tattica di Sarri, ci ha pensato ancora una volta il capitano dei Blancos a sbrogliare la matassa.

Non è la prima volta e, siamo pronti a scommettere, non sarà l’ultima: Sergio Ramos, che a fine mese spegnerà 31 candeline, in 587 presenze totali in carriera ha mandato a referto la bellezza di 70 marcature ufficiali, delle quali ben 40 di testa, vera specialità della casa. Niente male per un difensore, niente male soprattutto per i Merengues: il centrale ex Siviglia ha spesso tolto le castagne dal fuoco al Madrid, in una di queste occasioni in maniera indelebile ed epica. Come dimenticare, infatti, la finale di Champions del 2014 a Lisbona, nella quale Ramos pareggiò in pieno recupero contro l’Atletico Madrid dando il via all’impresa della Décima. Manco a dirlo: di testa e su calcio d’angolo. Nemmeno a sottolinearlo: bis nell’ultimo atto di Coppa Campioni, sempre con i concittadini Colchoneros, a San Siro nel maggio scorso.

Anche ieri sera, nella bolgia del San Paolo, le due zuccate decisive di Sergio Ramos sono arrivate dagli sviluppi dei corner, uno per lato: una sorta di copia e incolla (entrambi gli assist di Kroos) che ha ribadito lo strapotere aereo del difensore madridista. Del resto la sua bacheca parla chiaro: al di là delle gioie personali per le reti, ci sono un titolo mondiale e due europei con la Spagna, due Champions League, tre campionati e due Coppe di Spagna con la maglia del Real. Il valore aggiunto si chiama proprio Sergio Ramos.

 


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