Fassone: “Milan in Champions, Montella mai in discussione”

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Dall’ormai famoso “passiamo alle cose formali”, frase che Fassone ha pronunciato a ogni annuncio di nuovo acquisto del Milan, al recente e ironico “passiamo alle cose fourmali”, accompagnato dalla foto di Immobile (tripletta e assist per i quattro schiaffi di domenica, appunto), il passo è stato tutt’altro che breve. Come scrivevamo ieri, non si può incenerire in un solo colpo il lavoro – discreto – fatto sin qui dal Club rossonero per una sconfitta che, seppur pesante sotto tutti i punti di vista, prima o poi ci poteva stare.

Tra nuove e potenzialmente fondamentali pedine in campo, con Montella a proseguire un progetto partito lo scorso anno e senza cessioni eccellenti (Donnarumma su tutti), il nuovo corso del Milan targato Fassone e Mirabelli non può che essere giudicato comunque positivo al momento. Lo sa perfettamente lo stesso a.d. del Diavolo, che se da un lato tira legittimamente acqua al proprio mulino, dall’altra usa parte di quella stessa acqua per spegnere fuochi inutili. Sì, gli incendi divampati dopo la brutta prova di Roma non hanno senso, è troppo presto per fare un bilancio.

Fassone, ospite del Corriere dello Sport, ha tenuto a ribadire alcuni concetti fondamentali. Innanzitutto la posizione di Vincenzo Montella: “Non lo abbiamo mai messo in discussione e sarebbe rimasto anche senza la qualificazione in Europa League. Ha grandi doti gestionali del gruppo”. Una conferma che non avrebbe nemmeno avuto bisogno di essere sottolineata prima della sfida con la Lazio, ma necessaria a posteriori per dare un segnale forte in merito al monitoraggio costante da parte della dirigenza sul lavoro svolto dal tecnico. Fassone ha apprezzato la consueta e schietta sincerità dell’allenatore campano, che a margine del 4-1 dell’Olimpico non ha cercato facili scuse. E a proposito di onestà intellettuale, anche l’a.d. del Milan non si è sottratto alle critiche e alla verità del momento: “Se la sconfitta con la Lazio ha minato le nostre certezze? Qualche dubbio ci è venuto, ecco perché quando mi hanno inquadrato in tribuna dopo il 4-0 avevo quell’espressione terribile…”.

La trasparenza di Fassone e Montella fa rima in parte con quella un filo più critica (per essere eufemistici) di Mino Raiola, il procuratore di Donnarumma, che ha confermato di non credere nel progetto del Club. Fassone ha detto la sua, con disarmante chiarezza e con una leggera stoccata finale che riguarda proprio il giovane portiere: “Ammetto però che Mino è coerente e questa sua s­fiducia l’ha espressa ­fin da aprile perché vede come oscuro e nebuloso il futuro del club. Gli ho spiegato il nostro progetto che si svilupperà in 4-5 anni. Dalle sue ultime frasi deduco che, nonostante gli investimenti, nutre ancora perplessità, ma sono felice che Gigio abbia scelto di rimanere: vuol dire che lui ci crede”.

Strettamente collegato al discorso di Raiola, c’è quello che riguarda la situazione economica della società, soprattutto per ciò che concerne il futuro e il debito con Elliott: “Ho detto che al 99% la società rimarrà all’attuale proprietà lasciando però un minimo dubbio? Avrei potuto anche dire al 99,9%, ma come manager, in presenza di un ri­finanziamento non ancora certo, un minimo margine di dubbio va lasciato. Spero di poter dire che saremo a posto al 100% nella primavera del 2018, forse addirittura a febbraio-marzo, con 6 mesi di anticipo sulla scadenza del debito con Elliott. La mia frase voleva dare una rassicurazione ai tifosi, far capire loro che il Milan non porterà comunque i libri in tribunale e continuerà ad avere una proprietà solida anche nella più sciagurata e remota delle ipotesi”.

E, tra le sciagure possibili, c’è anche l’ipotesi che il Milan possa non qualificarsi per la Champions League, il che sarebbe un danno sia economico che d’immagine. Fassone continua a credere che la squadra di Montella possa arrivare almeno fra le prime 3 della Serie A. Siamo ancora a settembre, come già detto è presto per qualsiasi bilancio e per intravedere come si svilupperà la classifica. E poi il Milan ha anche l’Europa League (esordio giovedì alle 19 contro l’Austria Vienna, ndr) che, se vinta, aprirebbe automaticamente le porte della Champions. Difficile, questo lo si può già dire ora, ma non impossibile. Anche per questo Milan, a patto che trovi in fretta la quadratura tattica e mentale necessarie.

FONTI: CORRIERE DELLO SPORT, SPORTMEDIASET


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