Mondiale per Club: Real Madrid e Kashima in finale (con il Var)

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 Prevedibile, come da pronostico, che il Real Madrid raggiungesse senza troppi patemi la tredicesima finale del Mondiale per Club Fifa. Un po’ meno pronosticabile, invece, il 3-0 con pochi se e pochissimi ma attraverso cui il Kashima Antlers ha liquidato i più quotati campioni sudamericani dell’Atlético Nacional. Nel mezzo qualche polemica – anche un filo oscurantista – verso il Var (moviola in campo, per semplificare), al suo debutto ufficiale in una competizione di livello planetario.

In entrambe le semifinali, infatti, il Var è stato chiamato in causa e ha provocato mugugni da un lato e sospiri di sollievo dall’altro. Partiamo dalla gara del Real Madrid contro il Club América, terminata 2-0 in favore dei Merengues con reti di Benzema e Cristiano Ronaldo: proprio in occasione del raddoppio griffato da CR7 (93′), fresco di quarto Pallone d’Oro ufficializzato, l’arbitro ha prima convalidato il gol, poi lo ha annullato e infine riconvalidato grazie alle immagini della moviola in campo.

Stranamente, i maggiori dubbi sulla nuova tecnologia sono stati espressi da due protagonisti Blancos, vale a dire Luka Modric e il tecnico Zinédine Zidane. Il centrocampista croato ha palesato una certa insofferenza a fine gara: “Il Var non è calcio, questa è una cosa nuova che non mi piace e che crea confusione”. Nel suo è una cosa nuova, si può rintracciare tra le righe quell’oscurantismo cui accennavamo all’inizio: se ogni cosa nuova ci fa storcere il naso, non progrediamo.

Chiaro che serva un periodo di assestamento che comprenda test come quelli della gara del Real Madrid, nei quali si può legittimamente zoppicare un po’. Di questa idea, più diplomatica, è Zidane: “Ci dobbiamo adattare a quello che la Fifa vuole fare; è vero, c’è stata un po’ di confusione, le cose devono essere più chiare. Se si migliorerà, sarà un bene per il calcio”.

Meno pacati i toni che hanno accompagnato l’uso del Var nella partita tra Kashima e Nacional, nella quale la moviola è stata utilizzata in occasione del calcio di rigore che ha sbloccato il match a favore dei giapponesi. Il penalty è stato contestato dai colombiani che, a onor del vero, hanno da recriminare più per la propria prova opaca (al netto di due traverse nel primo tempo) che per le decisioni arbitrali.

A ben guardare, il Var ha fatto esattamente ciò per cui è stato creato: ha chiarito le idee, ha permesso di non gettare ombre a lungo termine su episodi chiave che, a conti fatti, hanno deciso o indirizzato le partite di Real Madrid e Kashima Antlers. La tecnologia, dunque, attende domenica in finale i campioni d’Europa e i padroni di casa giapponesi. Il Real parte naturalmente favorito e con l’obiettivo di centrare il secondo successo nella competizione, una eventuale vittoria che porterebbe Ronaldo & C. alla pari del Coronthians (2 trofei) e a un passo dalla vetta nel medagliere occupata dal Barcellona (3).

Ma il Kashima non è da sottovalutare, dal momento che i giapponesi sono partiti a fari spenti dai preliminari (2-1 ai neozelandesi dell’Auckland City) per poi arrampicarsi fino alla finalissima. Un’impresa non da poco, anche in virtù del fatto che nessun Club in Giappone ci era riuscito da che esiste la nuova formula del torneo. Insomma, pronostici da bar a parte, niente è scontato. Sopratutto con l’algida imparzialità del Var in campo.

 


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