Juventus 6 leggenda: sesto scudetto consecutivo per i bianconeri

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È festa grande nel quartier generale bianconero. La Juventus supera il Crotone per 2-0 e si laurea, con una giornata d’anticipo, campione d’Italia per la sesta volta consecutiva. Mai nessuna squadra in Italia era riuscita in un’impresa del genere. Il trionfo tricolore della Vecchia Signora si va a sommare alla conquista della coppa Italia, avvenuta mercoledì scorso, e alla possibilità di scrivere una pagina sensazionale nella storia del club di corso Galileo Ferraris, mettendo nel mirino il “triplete” ,se dovesse superare il Real Madrid nella finale di Champions League, in programma sabato 3 giugno nel “Millennium Stadium” di Cardiff. Numeri da record per la banda di Allegri che conquista il tricolore annoverando la miglior difesa del torneo con ventisei reti subite. In casa sono ben diciotto i successi su diciannove gare disputate, uno score che descrive a pieno le potenzialità della corazzata bianconera. Per il Crotone c’era ben poco da fare dinnanzi alla spinta d’urto di Dybala e compagni. I calabresi restano inchiodati al terzultimo posto a quota trentuno, ad una sola lunghezza di distanza dall’Empoli diciassettesimo con trentadue punti all’attivo. Fondamentali saranno gli ultimi novanta minuti di questo campionato, in cui la banda di Nicola se la vedrà ,allo “Scida”, con la Lazio, mentre i toscani affronteranno, in trasferta, il Palermo. In caso di arrivo a pari punti di entrambe le squadre, a strappare il pass per la permanenza in A saranno proprio gli “squali”, forti di una miglior differenza reti negli scontri diretti al cospetto degli azzurri guidati da Martusciello. La sfida dello Juventus Stadium si sblocca al 12’ quando Cuadrado sforna un assist dal versante di destra, indirizzato a centro area, dove Mandzukic è implacabile nell’impatto con la sfera. Bianconeri avanti nel punteggio grazie alla settima firma, in questo campionato, dell’attaccante esterno croato. I padroni di casa sono indomabili, cingono d’assedio la metà campo avversaria per poi trovare il meritato bis al 39’ con Dybala, autore di una punizione magistrale che non lascia scampo a Cordaz. Per la “Joya” goal numero dieci in questo torneo. Nella ripresa la Vecchia Signora non corre rischi, limitandosi a gestire, con acume tattico, il doppio vantaggio piuttosto rassicurante. Il 3-0 definitivo, che apre le danze dei festeggiamenti, giunge all’ 83’ con l’inzuccata vincente di Alex Sandro dagli sviluppi di un cross di Dybala dalla bandierina del calcio d’angolo. Terzo centro in questo campionato per l’esterno sinistro brasiliano, uno dei protagonisti in quest’annata superlativa dei bianconeri. Al triplice fischio finale dell’arbitro Mazzoleni esplode di gioia lo Stadium, avvolto in un unico abbraccio di bandierine bianconere. Allegri viene sovrastato dai suoi calciatori e collaboratori e regna il sorriso sul terreno di gioco, centro nevralgico dei festeggiamenti di una corazzata invincibile. A seguire è avvenuta la premiazione ufficiale presenziata dai vertici della Lega Calcio, con i calciatori juventini e l’intero staff tecnico che hanno ricevuto in dono la medaglia d’oro riservata a coloro che giungono primi in classifica. Da brividi il momento tanto atteso in cui capitan Buffon solleva al cielo la “coppa scudetto” per suggellare una stagione indimenticabile e da record, la stagione in cui la Juventus è entrata di diritto nella leggenda. Massimiliano Allegri, intercettato dai giornalisti, ha sottolineato la splendida annata della sua squadra, protagonista di una cavalcata sensazionale e senza eguali sui vari fronti. Il merito è di tutti i componenti della rosa, dello staff tecnico e dei dirigenti che l’estate scorsa diedero vita ad una campagna acquisti altisonante. Ora resta un ultimo tassello da porre, forse il più importante, ossia la conquista della Champions League ai danni del Real Madrid, per far brindare le anime juventine dopo ben ventuno anni d’attesa. I meriti del tecnico livornese sono molteplici e in particolar modo gli va riconosciuta l’abilità nell’aver cambiato modulo tattico, a metà gennaio, dopo la sconfitta rimediata con la Fiorentina, passando ad un “4-2-3-1” schierando contemporaneamente le cinque stelle, dando vita ad una formazione apparentemente a trazione anteriore ma in cui tutti hanno dimostrato grande spirito di sacrificio ed un’impeccabile disponibilità nello svolgere compiti offensivi ed altresì di ripiegamento. Gli artefici di questo sesto scudetto di fila sono molteplici: da Buffon, agli inossidabili Bonucci, Barzagli e Chiellini, passando per l’esperienza di Dani Alves, all’imprevedibilità di Cuadrado, senza dimenticare l’abnegazione da lottatore di Mandzukic e la classe cristallina di Dybala, per poi non fare a meno del cinismo e della concretezza del “pipita” Higuain. Tutti hanno contribuito nel dare il massimo per una società che si appresta a vivere anni gloriosi sia in Italia che in Europa, dimostrando a tutti la compattezza, la fame di vittoria e la determinazione di un gruppo unito e concentrato verso obiettivi di primissimo piano.


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