Prima giornata del VAR tra luci ed ombre

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Al termine della prima giornata di campionato è doveroso effettuare il punto della situazione sull’applicazione del VAR, strumento tecnologico a supporto degli arbitri, al fine di ridurre notevolmente il numero degli errori clamorosi in grado di delineare da un verso o dall’altro l’esito di un match. I primi novanta minuti si sono conclusi con un bilancio in chiaroscuro, caratterizzato da luci ed ombre, da direttori di gara che lo hanno utilizzato correttamente ed altri, invece, che non hanno rispettato alla perfezione l’atteggiamento da mantenere al cospetto del Video Assistance Referee. Analizzando i casi singoli, partiamo dall’elogiare l’arbitro Maresca chiamato a dirigere Juventus-Cagliari. Al 37’ avviene un contatto in area bianconera tra Alex Sandro e Cop. A primo acchito il fischietto di Napoli lascia correre, per poi ricevere la segnalazione dagli assistenti del VAR. A quel punto, come da regolamento, Maresca corre davanti il monitor posizionato a bordo campo per rivedere al rallentatore l’immagine incriminata, per poi tornare sul rettangolo di gioco e decretare il rigore a favore dei sardi, con il benestare di tutti i calciatori, i quali non hanno accennato nessun tipo di protesta. Medesima situazione è avvenuta a Crotone, quando al 2’ minuto Ceccherini commette un fallo da rigore ai danni di Cutrone. L’arbitro Mariani propende per l’ammonizione nei confronti del difensore rossoblù, a seguire, però, correndo a rivedere le immagini dell’accaduto, torna in campo, espelle il numero sette del Crotone, autore del fallo da ultimo uomo e ribadisce la decisione di concedere il penalty a favore dei rossoneri. Pollice giù, invece, per Michael Fabbri chiamato a dirigere Verona-Napoli. In occasione del vantaggio partenopeo avvenuto al 32’, scaturito da un cross calciato dalla bandierina da Callejon con la sfera che carambola sul piede di Souprayen, nel mezzo vi è stato un contatto piuttosto dubbio di Koulibaly, il quale in elevazione, va ad ostacolare il possibile intervento di Nicolas. Il direttore di gara della sezione di Ravenna, nonostante la segnalazione da parte degli assistenti VAR, non corre a rivedere tale situazione dal monitor installato a bordo campo, ma attende supinamente la decisione che prenderanno gli incaricati del Video Assistance Referee, i quali giudicheranno valido il goal messo a segno dal Napoli. Atteggiamento piuttosto rivedibile anche quello mantenuto da Paolo Tagliavento in occasione di Inter-Fiorentina. Al 6’ minuto, il fischietto di Terni decreta un rigore a favore dei nerazzurri ravvisando un intervento falloso di Astori nei confronti di Icardi. Il direttore di gara è irremovibile nella decisione, ottenendo anche il placet da parte degli assistenti del VAR, ma commette l’errore di non recarsi dinnanzi al monitor per vedere con maggiore attenzione se il penalty assegnato fosse totalmente ineccepibile o meno, così come attende in maniera passiva, il giudizio da parte dei suoi assistenti, nel caso del contatto in area tra Miranda e Simeone, che ha scatenato le polemiche da parte della dirigenza viola che chiedevano con insistenza la massima punizione. In questo caso Tagliavento nega il penalty ma anche qui evita di andare a rivedere l’immagine posta sotto la lente di ingrandimento, manifestando per l’ennesima volta un comportamento poco consono al regolamento. Il VAR, invece, ha fatto qualche bizza di troppo a Bologna, in occasione del match tra i felsinei e il Torino. Nella ripresa l’auricolare a disposizione dell’arbitro Massa, utile per colloquiare con i suoi collaboratori, ha smesso di funzionare, a cui va aggiunto l’errore commesso dall’assistente di linea del direttore di gara ligure, che all’84’ minuto ha ravvisato, erroneamente, una posizione di fuorigioco da parte di Belotti, il quale dopo aver superato Mirante appoggia all’indietro per Berenguer, con quest’ultimo che insacca la palla in rete. Vibranti le polemiche da parte della panchina granata con in primis il tecnico Sinisa Mihajlovic, ma il signor Massa non torna indietro nella decisione ed annulla clamorosamente un goal regolare siglato dagli ospiti. In questo caso c’è ben poco da additare al VAR quanto piuttosto all’errore umano, che comunque, tecnologia permettendo, resterà sempre. L’obiettivo di questo supporto tecnologico è quello di ridurre il numero degli errori, al fine di dare un notevole contributo agli arbitri, i quali ,giornata dopo giornata, prenderanno dimestichezza con ciò, sperando che possano fare sempre meglio, mostrando uno spiccato feeling con tale innovazione.


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