Milan-Juventus: parliamo di emozioni, non di polemiche

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milanC’è una cosa che proprio non ho digerito, partorita da bocche davvero poco accorte: l’aver tirato in ballo, ancora una volta, il gol di Muntari. Dico, sono passati cinque anni da quel Milan-Juventus. Eddai. E per quale ragione, poi, è stato riesumato? Per un presunto, fantomatico, aleatorio riequilibrio. Per il gol annullato a Pjanic. Maddai. Sì, Rizzoli e i suoi collaboratori hanno preso una cantonata. È sempre capitato, capita e capiterà.

Vogliamo parlare di calcio, per piacere? Nella fattispecie, essendo lo scrivente piuttosto rossonero dentro, vogliamo parlare di Milan? Del fatto che, dopo aver vinto lo scontro diretto con la Juventus, siamo sempre più secondi? Che quei due punti che ci dividono dai bianconeri sono già di per sé un sogno a occhi aperti, dopo il nostro misero e nebuloso recente passato?

Vogliamo concentrarci su Donnarumma, ancora una volta miracoloso a tal punto da non fare quasi più notizia? Vogliamo celebrare Locatelli e la sua buona dose di insanità giovanile che lo ha portato a vedere la possibilità della rete laddove colleghi appena un po’ più grandi – per non dire bolsi – faticano anche a trovare il passo? Per Locatelli la follia dei diciotto anni si traduce semplicemente in due eurogol in altrettanti tiri in porta, all’alba della sua esperienza in Serie A; uno con cui sanciva il pari e suonava la carica per il sorpasso definitivo al Sassuolo, l’altro d’importanza capitale contro i pluricampioni d’Italia in carica.

Vogliamo dare un occhio ad Adriano Galliani, ormai ai titoli di coda della sua storia lunga mezza vita con il Milan, una storia fatta di tanti successi e di qualche fisiologica ombra? Vogliamo riguardare un attimo la sua esultanza a fine partita, quel suo essere prima di tutto innamorato vero, criticabile o no, ma vero fino al midollo?

Ecco, vogliamo farci venire la pelle d’oca per queste cose, anziché dare una spolverata a memorie di polemiche da prescrizione?

Vogliamo? Ditemi di sì, per favore.

Perché magari tra qualche settimana il Milan sarà di nuovo a distanza siderale dalla Juve, forse dalla Roma, per non dire dal Napoli che presto o tardi si riprenderà del tutto. Perché può darsi che Locatelli sia un fuoco di paglia e Donnarumma si lasci prendere ancor di più in ostaggio da Raiola. Perché forse Montella mangerà il panettone e non la colomba, in ogni caso dovrà almeno ingoiare qualche badilata di riso cantonese da qui al closing di novembre e anche un bel po’ dopo. Perché sicuro Galliani svuoterà i cassetti della scrivania di Via Aldo Rossi.

Quindi godiamoci quello che di bello abbiamo visto a San Siro. Non capita tutti i giorni di dare una lezione di semplicità e caparbietà al Golia del calcio italiano, specie quando tu sai di essere un Davide che ha appena iniziato a prendere confidenza con la propria fionda. Errori di valutazione arbitrale o meno.

2 commenti su “Milan-Juventus: parliamo di emozioni, non di polemiche”
  1. lupoantonio ha detto:

    Da milanista (e da blogger) ti faccio i miei complimenti per l’articolo: hai espresso alla perfezione il momento del Milan.
    Però….un pensierino a Muntari dobbiamo farlo….ahahahaha!

  2. Emanuele Saccardo ha detto:

    Ti ringrazio per i complimenti, lupoantonio! La battuta su Muntari ci può stare, ci mancherebbe, il punto è che sento sempre troppa cattiveria, in tante persone, quando si tratta di rivangare il passato in cui c’è di mezzo la Juventus. Il calcio è così emozionante, bello, pieno di storie e talenti speciali (vedi Locatelli e Donnarumma) che rovinarlo con le polemiche è un delitto. Continua a seguirci!


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