Leicester shock, via Ranieri: la riconoscenza non è di questo pianeta

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Premier: Italiani nella bufera, si spera in Mazzarri

In tutto 81 partite, un titolo – storico e plausibilmente irripetibile – in Premier, la contestuale qualificazione in Champions con il successivo primo posto nel girone e la conquista – epica – degli ottavi di finale. Lascia così Claudio Ranieri: da vincente. Sebbene questa stagione sia stata amara e culminata con un esonero shock, il tecnico italiano abbandona forzatamente le Foxes ancora in corsa per i quarti di Coppa Campioni e per la permanenza in Premier League.

Un punto sul quale è bene riflettere. Le cose per il Leicester di Ranieri non stavano andando bene, ma non erano del tutto precipitate. Certo 21 punti in 25 partite di campionato e la lezione di calcio subita a Siviglia nell’andata degli ottavi Champions non erano e non sono un dettaglio. Però, sarà che noi siamo romantici, veniamo colti da una domanda che a questo mondo lascia il tempo che trova: e la riconoscenza?

Siamo ingenui, anzi, fingiamo di esserlo ponendo questo interrogativo. Il punto è che la dirigenza del Leicester, ci chiediamo, avrà o meno tenuto conto del fatto che in oltre 130 anni di storia il Club non aveva vinto nulla? Che solo in 10 di questi anni le Foxes hanno avuto l’onore di calcare i campi della prima divisione inglese? Che Ranieri, dopo tutto e al netto di un comprovato miracolo, aveva le sue buone attenuanti?

Non lo sappiamo. Quel che invece conosciamo è la versione ufficiale rilasciata dal vicepresidente del Club, Aiyawatt Srivaddhanaprabha: “La nostra è stata la più difficile decisione presa in questi 7 anni, ma era inevitabile. Dobbiamo salvarci e serviva un cambio di leadership”. Ci sta, per carità. E tutto sommato la cosa era nell’aria, anticipata da indiscrezioni del Daily Mail e dallo stesso Ranieri: “Gli errori sono miei, ho ecceduto nel debito di riconoscenza verso i miei ragazzi”. Però si sarebbe potuto agire in modo meno traumatico. Chissà.

Insomma, il tecnico di Trastevere lascia dopo nemmeno 2 anni: ufficializzato il 13 luglio del 2015, ha lasciato il 23 febbraio 2017. Ma contrariamente al passato, a questo esonero sono seguite manifestazioni spontanee di supporto, cosa rara sia per Ranieri che in generale per un allenatore silurato. Gary Lineker, storico ex del Leicester e della Nazionale inglese, sul suo profilo Twitter ha amaramente scritto il proprio disappunto; gli ha fatto eco Spalletti, a margine della gara di Europa League persa con il Villareal, dicendo che a Roma lo aspettano a braccia aperte. A conti fatti, forse, la riconoscenza per qualcuno ancora esiste. Ingenuo come noi, probabilmente.


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