La Juventus si prepara in vista dell’imminente tour de force

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I bianconeri dopo la confortante vittoria ottenuta al cospetto del Genoa, che ha consolidato ulteriormente il primo posto salendo a quota ottantatre punti, sono tornati al lavoro, nel pomeriggio di ieri, dopo un giorno e mezzo di riposo, per preparare al meglio la sfida di campionato, in programma, venerdì sera, all’Atleti Azzurri d’Italia contro la sorprendente Atalanta. Massimiliano Allegri ha concesso qualche ora di relax in più ai suoi uomini, per ricaricare le batterie al fine di tornare immediatamente aggressivi e rampanti in vista dei prossimi impegni alquanto delicati e decisivi. Dopo la gara con gli orobici, sarà la volta della semifinale d’andata di Champions League contro il Monaco, banco di prova fondamentale per testare la caratura internazionale della Vecchia Signora, che punta senza ombra di dubbio alla conquista di un prestigioso “triplete”. Nella giornata di ieri, Claudio Marchisio, attraverso i microfoni di Premium Sport ha rilasciato un’interessante intervista in cui ha toccato vari argomenti. Per quanto concerne il suo stato di forma, il numero otto bianconero ha affermato di sentirsi molto meglio rispetto ad inizio stagione. L’infortunio patito nell’aprile di un anno fa è stato superato brillantemente, ben consapevole che lo staff medico lo abbia avvisato che sarebbe stata necessaria almeno una stagione intera per ritrovare gradualmente il ritmo partita ed una condizione al pari di quella dei suoi compagni. Schierato titolare nell’ultima sfida di campionato con il Genoa, Marchisio si è reso protagonista di una buona prestazione, propiziando la rete del vantaggio juventino, concretizzata da una sfortunata autorete di Munoz. Il “principino” sarà titolare nella gara d’andata con il Monaco e a proposito di questo big match, il calciatore bianconero dichiara che sarà una doppia sfida temibile, al cospetto di un avversario che pur non essendo particolarmente blasonato, non avrà pressioni dalla sua parte, motivo per cui scenderà in campo in maniera spensierata e con l’obiettivo di centrare uno storico accesso in finale. La compagine monegasca, a suo giudizio, annovera giovani dal futuro raggiante, un nome su tutti quello di Mbappé nuovo “enfant prodige” del calcio internazionale. Per quanto riguarda lo scudetto, Marchisio, afferma che bisognerà ottenere il massimo nelle prossime sfide, senza abbassare minimamente la tensione. Conquistare il sesto titolo di campione d’Italia sarà un qualcosa di ambito, il coronamento di un sogno per qualsiasi calciatore. Marchisio aggiunge che in caso di trionfo in campionato, gli scudetti più belli saranno stati il primo ottenuto con l’era Conte, dopo anni di digiuno, e quest’ultimo considerando l’importanza storica del traguardo ottenuto. Infine sul discorso “triplete”, il numero otto della Vecchia Signora non si nasconde dietro dichiarazioni di facciata, sottolineando che giunti a questo punto della stagione e in piena corsa su tutti e tre i fronti, senza dimenticare per l’appunto la finale di coppa Italia con la Lazio, compiere l’en-plein sarà un obbligo da parte della squadra, al fine di scrivere una pagina dal valore inestimabile nella storia del club di corso Galileo Ferraris. Intanto in vista della delicata ed insidiosa trasferta di Bergamo, Allegri pare intenzionato a proporre il convincente e vincente “4-2-3-1” con il rientro di Buffon tra i pali, la linea difensiva dovrebbe essere la stessa che scenderà in campo mercoledì 3 maggio allo Stade Louis II con Chiellini e Bonucci centrali, coadiuvati da Dani Alves e Alex Sandro lungo le corsie laterali. La mediana sarà presidiata da Pjanic e Khedira, con quest’ultimo che sarà assente per squalifica nel match d’andata della semifinale di Champions League, mentre sulla trequarti spazio alle tre bocche di fuoco: Mandzukic, Dybala e Cuadrado a sostegno dell’insostituibile punta centrale Higuain. La dirigenza ci crede, i calciatori sono estremamente motivati, il tecnico è stato abile nel raccogliere il meglio dagli uomini a disposizione. Virare verso il “triplete” non è mera utopia ma sarebbe il coronamento prestigioso di un duro lavoro iniziato dietro la scrivania e poi protratto sul campo da parte di una società gloriosa che mira a raggiungere il punto più alto nella sua straordinaria storia ultracentenaria.


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