Italia, qualificazioni Russia 2018: verso il probabile playoff, ecco chi evitare

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Come sempre accade, con la nostra mentalità disfattista e saccente siamo finiti nel solito vicolo delle ruvide sentenze a buon mercato: Ventura non è capace, non è adatto, ha sbagliato tutto dal modulo agli interpreti, e via con questo registro al ribasso. Come se la Spagna non fosse la Spagna, come se tutto quello che di buono è stato fatto da Conte in avanti, includendo quindi anche Ventura, non contasse nulla. D’accordo: il c.t. ha commesso senza ombra di dubbio alcuni errori chiave; la memoria storica nel calcio non esiste quasi mai, al limite esiste a comando e piacimento. Possiamo però tenere conto di un paio di aspetti: la Spagna non è quella degli Europei 2016, così come in parte non lo è l’Italia. Perciò ci sta prendere 3 schiaffi da Isco e compagni. C’è modo e modo, certo, ma non si può negare che, al netto delle sviste di Ventura, della forma di Verratti, degli svarioni di Bonucci e Buffon, l’Italia è cresciuta e ha margini per farlo ancora.

Tutto questo preambolo, forse, non serviva. Tanto tutti già sapete, avete letto e riletto, vi siete fatti la vostra idea. A noi, tuttavia, la premessa serviva come memento per quello che ancora deve arrivare. Un tris di gare da vincere a tutti i costi per centrare almeno l’obiettivo minimo che l’Italia si era posta a inizio qualificazioni: il play-off. Perché non ce lo dobbiamo dimenticare che questo era il principale obiettivo, che vincere il Gruppo G era questione da lasciare alla Spagna. Siamo ancora un po’ indietro su molti aspetti, ma il discorso spareggio è alla nostra portata. Poi ci saranno altri 7 mesi per progredire ulteriormente.

Dunque, prima di tutto le prossime 3 partite contro Isreale (domani sera a Reggio Emilia), Macedonia (6 ottobre a Torino) e Albania (9 ottobre a Scutari). La missione è raccogliere 6 punti prima dello scontro diretto finale contro la Nazionale di Panucci, al momento terza a 4 punti dagli Azzurri. Nel mezzo si può anche coltivare la speranza che la Spagna perda la brocca e punti per strada, regalandoci il primo posto e la qualificazione diretta al Mondiale. Visto che però alle favole crediamo poco, ci concentriamo sulla prospettiva del play-off, terreno minato per chiunque.

Nessuno vorrà incontrare l’Italia, il che di suo dovrebbe farci già capire che il nostro movimento calcistico, oltre a essere cresciuto nelle ultime stagioni, suscita sempre timore negli avversari. Tuttavia nemmeno gli Azzurri vorranno incontrare alcune delle Nazionali in lizza per i posti da migliori seconde. Il regolamento è chiaro: soltanto la nona seconda, in ordine di punti raccolti durante le qualificazioni, verrà eliminata direttamente. Le altre si affronteranno in un doppio confronto a eliminazione diretta che si disputerà tra il 9 e il 14 novembre.

Al momento le seconde, in ordine di punti, sono: Portogallo (21), Svezia, Irlanda del Nord, Italia (16), Slovacchia (15), Bosnia, Ucraina (14), Montenegro e Irlanda (13). Fosse tutto finito oggi, soltanto l’Irlanda saluterebbe e direbbe addio a Russia 2018, in virtù dei risultati maturati contro prima, terza, quarta e quinta del proprio girone. Tenuto conto della posta in palio e della difficoltà che un play-off si porta dietro, nessun sorteggio sarebbe semplice per nessuno. Del resto, pescare dall’urna una tra Portogallo e Svezia sarebbe il peggio possibile. Certo non sarebbe una passeggiata nemmeno con la Bosnia di Dzeko o la Slovacchia di Hamsik (quest’ultima, poi, evoca all’Italia pessimi ricordi legati al Mondiale del 2010). Montenegro o Irlanda, al limite l’Ucraina, potrebbero rappresentare il minore dei mali.

Non esistono certezze, mancano ancora 3 partite e tutto può mutare. Per esempio nel Gruppo B dove il Portogallo, a soli 3 punti dalla capolista Svizzera con la quale vive un testa a testa da inizio qualificazioni, potrebbe impossessarsi della vetta. Oppure nel Gruppo D, nel quale anche la Serbia può vacillare visto che alle spalle non mollano né l’Irlanda né il Galles; così come nel girone della Francia, reduce da un pari scialbo contro il Lussemburgo e ora con un solo punto di vantaggio sulla Svezia (e ancora spera l’Olanda, a -3 dal secondo posto occupato dagli scandinavi). Insomma, a ben guardare, se facciamo il nostro e confermiamo il secondo posto, potrebbe andare molto peggio nei sorteggi.


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