Serie A: Napoli-Juventus 1-2. Atalanta-Fiorentina 3-1

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L’attesissima sfida per lo scudetto tra Napoli e Juventus non tradisce le attese. In un San Paolo finalmente gremito alla squadra di Ancelotti non è bastata la generosità per uscire indenne dalla partita contro la dominatrice del campionato, che vince 2-1 bissando il successo dell’andata e chiudendo virtualmente i giochi per il tricolore. A dodici giornate dalla fine la squadra di Allegri ha infatti 16 punti di vantaggio su quella di Ancelotti, che sono di fatto 17 considerando gli scontri diretti a favore. Un macigno per gli azzurri, che comunque non si possono rimproverare nulla per l’andamento di una partita come da copione tesa e piena di episodi discussi, compreso il rigore sbagliato a cinque dalla fine da Insigne, che calcia sul palo, e concesso dal Var per un fallo di mano di Alex Sandro sul quale Rocchi aveva sorvolato. Partita segnata dall’episodio-svolta del 25’, quando un retropassaggio maldestro di Malcuit ha costretto Meret ad uscire alla disperata per fermare Cristiano Ronaldo: il contatto fuori area è stato punito dall’arbitro Rocchi con l’espulsione per l’ex portiere della Spal. Le immagini non hanno chiarito i contorni dell’azione, Ancelotti ha invocato l’utilizzo del Var, ma l’arbitro fiorentino non è stato chiamato a visionare le immagini. Il tecnico azzurro ha scelto di far uscire Milik per far entrare Ospina, costretto a raccogliere il primo pallone della sua partita in fondo alla rete, perché Pjanic ha magistralmente trasformato la punizione. Il Napoli non si è dato per vinto con il suo 4-4-1, sfiorando subito il pareggio con Zielinski, che si è visto il tiro respingere dal palo. La Juventus ha però raddoppiato al 40’ con un colpo di testa di Emre Can, su corner di Pjanic. Sembra finita qui, ma nella ripresa cambia tutto perché dopo pochi minuti lo stesso Pjanic si fa espellere per doppia ammonizione (ingenuo fallo di mano), facendo partire l’assedio di un Napoli generosissimo. Callejon la riapre al 15’ su invito di Insigne, la Juve non esce più per la disperazione di uno sconsolato Ronaldo, ma la fortuna è dalla parte dei bianconeri, perché gli azzurri sprecano a cinque dalla fine la migliore delle occasioni quantomeno per mantenere invariate le distanze. SPORTAL.IT | 03-03-2019 22:30

Dieci gol in due partite e all’appello manca ancora il ritorno della semifinale di Coppa Italia. Atalanta e Fiorentina sanno solo divertire e, evidentemente, sanno solo correre a cento all’ora. Dopo lo spettacolo del primo round in Coppa, finito 3-3 al “Franchi”, nella partita del ricordo di Davide Astori, commemorato al 13’ (tutti in piedi e Ilicic in lacrime) a sorridere è ancora la squadra di Gasperini che si impone 3-1 mantenendosi in piena zona Europa League con 41 punti, gli stessi di Lazio e Torino, a -6 dal quarto posto. Superati i viola, che restano a 36 punti e sono superati anche dalla Sampdoria. Primo tempo indiavolato da ambo le parti: uno sciagurato retropassaggio di De Roon regala a Muriel il pallone del vantaggio dopo tre minuti, la Dea si scopre e rischia grosso, ma Gollini è miracoloso su Chiesa, poi salgono in cattedra Ilicic e Gomez che ribaltano la gara in sei minuti. Al 28’ pareggia lo sloveno con un destro imprendibile sugli sviluppi di una punizione battuta in fretta dal Papu che al 34’ si mette in proprio firmando il sorpasso al termine di una cavalcata di 60 metri. La Fiorentina sbanda e faticherà a reagire anche nel secondo tempo, affondando al 60′: doppio colpo di tacco di Freuler e di Ilicic per Castagne, cross e Goosens fa 3-1. L’ultimo sussulto della squadra di Pioli è l’incrocio dei pali di Chiesa, poi la resa. SPORTAL.IT | 03-03-2019 19:55


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