Serie A: Juve, lo scudetto è tuo. Analisi e commenti.

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Il commento di Enzo Bucchioni sul primo tempo di Napoli-Juve (0-2): “Espulsione inevitabile di Meret, l’arbitro ha fatto quello che doveva fare perché era sicuro della decisione. Se Ronaldo non trova l’ostacolo del portiere va in porta. Che venga sfiorato o toccato è ininfluente. Il Napoli sembrava vivo e motivato, ma contro la Juventus non puoi commettere questi errori perché vieni subito punito. Leggerenza fatale di Malcuit, forse non è ancora pronto per partite come questa. La Juventus non è ancora la squadra straordinaria di qualche mese fa, ma vincere stasera sarebbe un ottima cosa dal punto di vista dell’autostima verso la Champions”. (radiosportiva)

Puntuali come ogni lunedì, ecco gli attesi ‘Pagelloni’ del Prof. Enzo Bucchioni: Un anno fa, più o meno a quest’ora, il mondo incredulo veniva a sapere che nella notte a Udine era morto Davide Astori. Un anno dopo siamo ancora qui increduli come quella domenica mattina di un anno fa. Alla memoria di Davide dieci con lode. Alla dignità e al grande esempio di umanità della famiglia Astori dieci con lode. Alla compagna dieci con lode per la compostezza e la riservatezza, giovane ma matura nel dolore. Alla piccola Vittoria un dieci con lode per il suo papà da conservare nel cuore. Promosso a pieni voti anche il mondo del calcio che non dimentica e anche un anno dopo grazie all’esempio di Astori sembra più unito, sensibile, rispettoso di certi valori e lontano da certi eccessi. Più umano. Speriamo solo che non si disperda tutto troppo in fretta.

INTANTO VOTO 9 ALLA SENSIBILITA’ e al pianto a dirotto, in campo, di Ilicic. Sono le lacrime di tutto il grande cuore del calcio che piange ancora. Tornando al calcio giocato, la vittoria della Juventus a Napoli ha in pratica chiuso anche un campionato che forse aperto non lo è mai stato. Siamo all’ottavo scudetto consecutivo voto 9 e forse sto anche troppo basso. Il titolista anonimo, voto 4, oggi è monocorde: FilOtto. L’anno prossimo farà fil nove? Probabile. Nel frattempo il mondo celebra la superiorità bianconera pare che anche Biancaneve abbia avanzato richiesta per avere un altro nano, Biancaneve e gli otto nani. Per me questa voto 2. Anche Ercole pare abbia chiesto di ridurre a otto le sue famose fatiche: dice che non ne può più. Arrivare a dodici gli sembra già impossibile ora. Rimaniamo a otto e rimaniamo al titolista anonimo. E alle tante facce degli otto scudetti . Perché non fare AgnolOtto? Piacerebbe ai bolognesi. AquilOtto? Agli animalisti. BigOtto ideale per certi ambienti ecclesiastici. CandelOtto? Troppo rivoluzionario. CappOtto? Per i freddolosi. LampredOtto? Dedicato ai tifosi fiorentini, ma sono pochi, lasciamo fare. GiOtto? La Juve ha Pinturicchio Del Piero, troppa concorrenza. Gi Otto? Troppo politicizzato. PasserOtto, troppo mieloso. Poi ci sarebbero quelli che alla Juve non vogliono bene e potrebbero anche fare ComplOtto, CorrOtto o galeOtto. Tutti i gusti sono gusti. Ci sarebbe anche il titolo del Vernacoliere, voto 7, che potrebbe fare BarzOtto. Voto 1— Il titolo vero è invece “La Signora se Ne è fatti otto”. Scudetti naturalmente. Commento di Belen, voto 9, si intitola “Così è troppo facile”. Ma non ditelo ad Allegri, voto 8,5, è al quinto scudetto consecutivo. Riceve in omaggio un tir di Ambra solare per la prossima estate. Stasera l’accademia della Crusca si riunirà per stabilire se il termine Allegrismo potrà entrare nel vocabolario.

Nel frattempo l’allenatore della Juventus domani parteciperà alla sfilata del Carnevale di Viareggio vestito da Arrigo Sacchi voto 8 alla carriera. Sul futuro di Allegri Osho ha commentato: all’Inter non ci va, prenderanno Tristi. Voto 0—- Ma nella notte del San Paolo non solo promossi, anche bocciati e rimandati. Nel limbo mettiamo Pjanic che vince il premio Orsato alla carriera per le due punizioni in un colpo solo. Una punizione che va in gol gli vale l’otto, una punizione da rosso gli vale il 4. Facendo la media voto 6 Andateci Pjanic, voto 4 è il titolo che voglio premiare questa mattina. “Chi va Pjanic va sano e va lontanic” lo regalo a chi ne farà buon uso. Bocciato invece Malcuit, voto 4. Con quel nome. Un’altra volta prendete Bencuit Voto 0—- Intanto Malcuit vince un tir di specchietti retrovisori, ma soprattutto un abbonamento dal parrucchiere di Nainggolan e una scatola di shampoo colorati con tutta la gamma dell’arcobaleno. Questa sera parteciperà all’Università di Vinchiaturo a un incontro fra start up sul tema “Una grande idea da mettersi in testa”. Insigne, voto 6, invece parteciperà a un dibattito all’università del Padule di Fucecchio gentilmente concessa da Spalletti, voto 4,5 sul tema “Fra un pelo e un palo”, “Finire sul pelo e finire sul palo” similitudini e differenze. Moderato Rocco Siffredi, voto 7. Nella giornata sportiva, bocciato anche Consigli, voto 4, portiere del Sassuolo che vince un retino acchiappafarfalle, una collezione di farfalle gentilmente donata dall’associazione portieri, un viaggio nella foresta equatoriale a caccia di farfalle. Per Piatek, invece, voto 7, una nota griffe ha deciso di sottoporgli un contratto per indossare soltanto capo spalla nelle prossime sfilate milanesi. Dobbiamo omaggiare anche lo sciatore Paris, voto 8, altra doppietta in Noirvegia e 14 vittorie. “Che te Paris?”, voto 3. Mi aspettavo Paris val bene un messa. Buon per lui che non gioca al calcio, Paris e patta va sprecato. Che dire di Gattuso? Voto 8. Girerà il sequel del film il sorpasso di Dino Risi. Bocciato Pioli, voto 4, che sta andando avanti a triplette. Incassate però. Quattordici gol in sette partite sono il bilancio della sua ultima Fiorentina. Riceve in omaggio una partita di gruviera offerta da un caseificio svizzero. Girerà a Firenze il sequel del film “La banda del buco”. Promosso Balotelli, voto 7, che segna nel Marsiglia con un bella rovesciata e in campo si fa un selfie con i compagni. Condurrà la prossima edizione de “la vita in diretta”. Promosso anche Belotti, voto 7,5. E’ tornato al gol, il primo del 2019. Gioca nel Toro, lui è il Gallo se va in Europa va a finire che Cairo apre uno zoo alla Mandria. Per rimanere in tema Voto 8,5 a Quagliarella, detto Quaglia, che con la doppietta di ieri raggiunge in testa alla classifica dei cannonieri Ronaldo, detto la “tartaruga”. Intanto Quagliarella diventerà testimonial per l’Italia del Gerovital e parteciperà con Berlusconi a un convegno all’università dell’albicocca sul tema “Una doppietta nella terza età”. Bene. Scommette che siete delusi, vi aspettavate un’altra puntata di una serie che ormai va per la maggiore e io non voglio deludervi. Ecco a voi “Quel gran pezzo della Wanda tutta nuda e tutta Icarda” L’Inter, voto 4, senza Icardi detto il Cagnito barra di ferro, ha perso a Cagliari come ben sapete. Ma proprio Icardi, voto 4, ha invitato i suoi compagni in Sardegna “A non piangere sul latte versato”. Voto due. Marotta femminile di Ma Rotto, rotto 7, sta lavorando per un nuovo sponsor, è stato contattato Tafazzi che entrerà anche nel capitale sociale. Nel frattempo Wanda Amara, voto 4,5, è tornata dalla vacanza a Dubai per precipitarsi a Tika Tuka tiki taka e dire la sua. Morale: secondo lei tutti ce l’hanno con Icardi senza motivo, tutte le colpe sono sue. Per questo vince il premio Calimero pulcino nero alla carriera. Ma Wanda è stata criticata perfino da Cassano, voto 4,5, un noto metre a penser che ha appena dato alle stampe il volume del titolo “Come sfasciare uno spogliatoio e smettere di giocare”. Qualcosa non torna. E’ evidente. Moggi, voto 5 , ha proposto un viaggio a Lourdes per il ginocchio di Icardi. Vanta aderenze altolocate, almeno dice nelle telefonate. Moratti, voto 5, è d’accordo a patto che a Lourdes vada anche Recoba voto 5,5. Come finirà? L’Inter vorrebbe portare El Cagnito Barra di Ferro Icardi nella trasferta di Francoforte per farlo giocare in coppa, ma lui ha presentato un certificato medico: “E’ allergico ai wurstel, alla birra e ai crauti”. Anche Wanda Amara conferma: “I wurstel in casa piacciono solo a me”. Piaceranno anche a Zhang detto Zhanghete, voto 4, che dalla Cina cerca di capire senza successo cosa sta succedendo alla Pinetina? Probabile. Nel frattempo Spalletti, voto 4,5, fa spalletti da mercante e gira stabilmente alla Pinetina travestito da Mourinho, voto 7. Come finirà? Non lo sappiamo. Nella serie di Wanda Amara comunque entrano anche due personaggi nuovi, Valentino Rossi e la fidanzata Francesca, voto 8, che hanno spopolato nelle notti di Pesaro, lui travestito da Icardi, lei da Wanda Nara. Mai come in questo caso possiamo dire che è stato un bel Carne Vale, voto 2 per m (radiosportiva)

Così Carlo Nesti nel Microfono Aperto di Radio Sportiva: “Per alcuni mesi Mandzukic è stato in grande forma, per molti mesi Ronaldo è stato il migliore in campo. Sta per arrivare il primo appuntamento veramente importante della stagione e nessuno dei due è in forma. Non condivido il turnover di Allegri. Da qualche partita Ronaldo non sorride più, evidentemente si rende conto che non c’è più brillantezza nel gioco”. (radiosportiva)

Nello Speciale serie B è intervenuto l’allenatore del Cittadella, Roberto Venturato, dopo la vittoria sulla capolista Brescia. “Sapevamo che il Brescia è una squadra forte e lo ha dimostrato, però il nostro modo di pensare è quello di cercare di vincere sempre. Abbiamo fatto la nostra partita, abbiamo creato molto (e potevamo segnare anche di più) e concesso poco, una prestazione importante, abbiamo avuto la fiducia di provare quello che spesso ci è riuscito senza essere però accompagnato da risultati importanti, abbiamo fatto tanti pareggi che ci sono costati qualche punto in classifica e questo ci penalizza rispetto a quello che abbiamo mostrato. Riuscire ad arrivare ai play-off per il terzo anno di fila è un obiettivo importante che è nella nostra testa, però in questo momento dobbiamo pensare a raccogliere i punti per garantirci la salvezza matematica perché il Cittadella è una realtà che vuole rimanere in questa categoria e fare cose importanti provando a migliorarsi, quest’anno abbiamo fatto cose positive ma anche avuto momenti in cui siamo calati, bisogna sempre rimanere concentrati. Che campionato è? Ho la sensazione ci siano tante squadre con rose importanti, essendo cambiato il format con meno partite e punti a disposizione le gare vengono vissute con grande intensità con quella tensione che determina il futuro di ogni squadra, secondo me si è alzato nella qualità del gioco, ci sono tante squadre forti e che esprimono un buon calcio, da quest’anno mi sembra si punti più sulla qualità. Credo 20 squadre sia numero giusto, per migliorare mi sembra la soluzione migliore. Moncini ha grandi qualità, ha una prospettiva interessante, dipende da quanto riuscirà a crescere, ha la capacità di far gol, deve migliorare nel gioco con la squadra e nello stare all’interno di un progetto di gioco e sta lavorando bene su questo” (RADIOSPORTIVA)

Il Napoli deve imparare dalla Juve: due spunti in area e due gol. Ecco. Spietati. Quel che si è visto nel secondo tempo, quella rabbia di Zielinski, Insigne, Fabian deve essere il viatico per l’assalto all’Europa League. Queli occhi della tigre che fanno la differenza sono arrivati troppo tardi. Perché il Napoli quando ha smesso i panni della pecora, quando ha deciso di aggredire con coraggio, ha fatto paura alla Juve, l’ha messa in un angolo, l’ha riempita di colpi. È lo spirito che deve accompagnare la gara con il Salisburgo. Ma le sbavature del primo tempo sono roba da scolaretti: perché se li commetti con dei giganti come quelli della Juve vai a fondo. E non ci sono attenuanti. Poi se sbagli anche un rigore… La Juve non si prende lo scudetto al San Paolo. Era già suo da tempo.

5 MERET Dà la continua impressione di avere tanta personalità. Esce con un forsennato quando capisce che Ronaldo è pronto a gettarsi in area. Non fa calcoli e pensa solo a come rubare la palla. Protesta troppo timidamente per un contatto che appare netto dal campo e meno alla tv.

4 MALCUIT Un disastro il suo passaggio indietro senza guardare la posizione dei compagni e senza accorgersi di Ronaldo. Un episodio cambia il destino di una vita, figurarsi di una partita di calcio: la sua sbadataggine è imperdonabile e indirizza i binari della partita verso la sconfitta. 6 MAKSIMOVIC Arcigno anche se Mandzukic pure è una bella gatta da pelare. Emre Can neppure deve saltare per raggiungere la palla, qualcuno un po’ più vicino pure poteva stargli. Difficile trovare una sua vera e propria sbavatura, e anche quando restano con uno in meno tiene testa ai bianconeri

7 KOULIBALY Preciso, è preciso. Però quando si mette in testa di dover anche dettare le ripartenze, un po’ si perde in lanci fuori misura. Prova spesso la scorribanda in attacco e in ogni caso chiude bene i varchi nell’uno contro uno e Ronaldo di certo non passa dove è lui a presidiare.

6 HYSAJ Davvero sembra assorto in altri pensieri sul traversone di Bernardeschi che trova poi piazzato in area Emre Can: fino a quel momento non aveva fatto fatica a contenere i sussulti della Juve. Poi il secondo tempo è da urlo, ma l’indecisione sul 2-0 pesa come un fardello

7,5 CALLEJON Alex Sandro fa una fatica mortale a contenerlo. Tatticamente è sempre una specie di Gronchi Rosa, un pezzo unico. Chiude tutti i varchi e si accentra in fase di non possesso. Non molla un centimetro e ha il cuore del leader. Non a caso è suo il gol della speranza.

7 ALLAN Se qualche volta Matuidi gli fugge via, lo riprende sempre. Con le buone o le cattive. Meno brillante di altre volte, si smarrisce quando il Napoli resta in dieci, poi però riprende il filo della matassa e corre e cuce come un indemoniato.

6,5 FABIAN RUIZ Pjanic si libera di lui solo sulla diabolica punizione, poi per il resto ha visione di gioco da regista vero anche se gli spunti non sono sempre micidiali. Cresce man mano che cresce il ritmo e lui non pare sottrarsi ai duelli fisici con Pjanic e soci. Ha grinta, oltre che qualità.

7 ZIELINSKI È rapido di testa e non esita a calciare in porta quando può, colpisce un palo clamoroso che vero è sfortuna ma è pure mancanza di cinismo. Prestazione di altissimo livello, anche perché Allegri ne ruota di uomini per arginarlo. Va al tiro di continuo, ma non è mai preciso come dovrebbe.

5,5 INSIGNE Si abbassa di continuo altrimenti là davanti di palle vere e proprie ne arrivano poche, ci prova con tenacia e trova pure qualche spunto interessante. Ha una grintra straordinaria nei duelli con Cancelo. Il rigore sbatte sul palo ed è un errore che costa il pareggio strameritato.

5,5 MILIK Ventisei minuti alla ricerca dello spazio giusto per infilarsi e colpire. Si muove con la stessa dolcezza di un panzer, ha iniziativa e non pare neppure patire Chiellini e Bonucci. Spesso impreciso, però, e a volte anche in ritardo nel piazzamento. È il sacrificato dopo il rosso a Meret.

5,5 OSPINA Piazza la barriera come una muraglia, Pjanic la sorvola e per lui è troppo tardi osare fare qualsiasi cosa. Non proprio straordinario, a dire il vero. Ma era entrato da pochi secondi. Poi puntuale per tutto il resto della partita, quando la Juventus intravede la sua porta solo col cannocchiale.

5 MERTENS Con la squadra in dieci si piazza là nel centro dell’attacco, tentando di far rivedere le belle cose di una volta. Lo spirito non è quello del passato, peraltro è una corsa in salita, la rimonta è una specie di Alpe d’Huex. E lui non ha più lo sprint dei bei tempi ma solo un gran cuore.

6 OUNAS Bel pepeperino. Mica si prende paura di andare di sfidare Chiellini faccia a faccia, è tipo tosto e poi ha pure un discreto dribbling che ogni volta che può esibisce senza esitazione e senza timore di rimediare una brutta figura. Che non fa quasi mai. Cresciuto molto con Ancelotti.

5,5 ANCELOTTI Non serve aggrapparsi alla superiorità dei numeri. Quegli errori là dietro pesano e sono decisivi. Una volta ad armi, ovvero anche con la Juve in dieci, Carlo vara il 3-3-3 con Callejon che fa qualsiasi cosa, Koulibaly che spesso diventa un altro attaccante e il pallone che gironzola una bellezza. Non si capisce la rinuncia a Milik per far posto a Ospina. La ripresa sembra l’assalto a Fort Apache. Il pareggio sarebbe stata cosa buona e giusta. Ma Insigne sciupa tutto. (ilmattino.it)

La Juventus mette il sigillo sul campionato e vede lo scudetto del 2019. I bianconeri hanno infatti battuto per 2-1 il Napoli al San Paolo, nel posticipo della 26/a giornata di serie A e ora hanno 16 punti di vantaggio sulla squadra di Ancelotti, seconda in classifica. In avvio pressione alta bianconera e Napoli sulla difensiva. Punizione pericolosa per la Juve al 3′ per un fallo di Hysaj su Emre Can. Batte Bernardeschi ma gli azzurri sventano la minaccia. Sono le ripartenze la chiave del match per i partenopei. Su una punizione napoletana la Juve evita un intervento di testa di Milik. Meret sventa su un tentativo da angolo di Pjanic al 9′. Grande intensità in campo. Al 10′ Zielinski si rende protagonista con un gran destro una volta entrato in area: barba al palo. Commozione e applausi al 13′ per il ricordo di Astori. Dopodiché è un batti e ribatti, una serie di capovolgimenti di fronte. Il pressing juventino è sempre alto e per poco, al 21′, CR7 non ne approfitta. Napoli più prudente che arrembante. Quando è vicino all’area di rigore è sempre Zielinski il più attivo. Finché, al 24′ arriva la frittata: retropassaggio avventato di Malcuit a Meret che stende CR7: il portiere azzurro viene espulso. Azzurri in 10′, entra Ospina ed esce Milik. La punizione dal limite la batte Pjanic che insacca freddamente: 1-0 Juve. Sul capovolgimento di fronte la sorte non arride al Napoli: Zielinski può pareggiare ma colpisce il palo a portiere battuto. Il Napoli non è morto e Insigne suona la carica con un paio di contropiede. Lorenzo va anche al tiro al 32′ ma Szczesny para agevolmente. Ed è così anche al 36′, su punizione. Il capitombolo arriva al 38′, quando Emre Can, lasciato solo in area, sugli sviluppi di un corner insacca il micidiale 2-0 di testa. San Paolo ghiacciato. Gli azzurri provano ancora a giocare, a onorare il match, ma è davvero dura. Termina così un primo tempo da dimenticare. Ripresa: c’è Mertens per Malcuit, Ancelotti ci prova. E al 47′ Pjanic si fa espellere per aver preso la palla con un braccio: è parità numerica. Al 50′ pericoloso cross di Mertens ma la Juve blocca. Il Napoli spinge, il San Paolo si risveglia. E infatti al 60′ Callejon la riapre di rapina, sfruttando un cross in area di Insigne. Ecco finalmente il 2-1. Lo stadio è una blogia, Fabiàn tenta il gran colpo e la Juve è in affanno. Al 64′ per poco Allan non fa un eurogol con una botta da fuori. Brividi per un cross in area che Mertens non raccoglie per un pelo. Gli azzurri spingono, collezionano corner. Il San Paolo è con loro. Insigne ci prova da fuori, altro angolo. Assedio azzurro, bianconeri arroccati. Zielinski sugli scudi: prende anche una traversa. Ci riprova Fabiàn da lontano: deviato in corner. Entra anche Ounas per provare l’assalto finale, al posto di Callejon. Polemiche per un braccio in area di Alex Sandro: Rocchi va al Var. Ed è calcio di rigore. Sul dischetto va Insigne che colpisce il palo. E’ un rammarico enorme. La partita si incattivisce. Si accende un parapiglia. Ma il Napoli non smette di crederci. Però è troppo tardi: finisce 2-1 e la Juve vola a +16. 

NAPOLI (4-4-2) 1 Meret; 2 Malcuit, 19 Maksimovic, 26 Koulibaly, 23 Hysaj; 7 Callejon, 5 Allan, 8 Fabian Ruiz, 20 Zielinski; 24 Insigne, 99 Milik. A disposizione: 25 Ospina, 27 Karnezis, 6 Mario Rui, 9 Verdi, 11 Ounas, 13 Luperto, 14 Mertens, 21 Chiriches, 31 Ghoulam, 34 Younes, 42 Diawara. All. Ancelotti.

JUVENTUS (4-3-3) 1 Szczesny; 20 Cancelo, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 12 Alex Sandro; 23 Emre Can, 5 Pjanic, 14 Matuidi; 33 Bernardeschi, 17 Mandzukic, 7 Ronaldo. A disposizione: 21 Pinsoglio, 22 Perin, 2 De Sciglio, 4 Caceres, 10 Dybala, 15 Barzagli, 18 Kean, 24 Rugani, 30 Bentancur, 37 Spinazzola. All. Allegri. ARBITRO: Rocchi di Firenze.

(ilmattino.it)


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