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Ci siamo: la Juventus stasera affronta il Tottenham – a Wembley – nel retour match degli ottavi di Champions. Dopo il 2-2 di Torino, bianconeri obbligati a vincere. “Non abbiamo cambi, non possiamo andare ai supplementari” dice Allegri che – senza Mandzukic – annuncia: “Giocheranno Dybala ed Higuain”. E poi le parole di Buffon: “Sul mio futuro ho già deciso, le mie idee combaciano con quelle di Agnelli. Ma non è il momento di parlarne”.

 

In fumo i sogni Champions del Paris Saint Germain, battuti dal Real Madrid (2-1) anche nel retour match di Champions. A segno Ronaldo, Cavani e Casemiro. Male Dani Alves e soprattutto Verratti, espulso per doppia ammonizione. Fallimento per i francesi pur privi di Neymar. Il Real si ritrova in coppa. Avanti anche il Liverpool: 0-0 col Porto dopo il 5-0 dell´andata.

 

“Il cuore ha rallentato sino a fermarsi”. Questa la prima spiegazione medica – attraverso l´autopsia – della morte del capitano della Fiorentina Davide Astori. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori esami approfonditi. Domani intanto è il giorno del funerale in Santa Croce e del lutto cittadino per Firenze. Ritirata la maglia numero 13 che fu di Astori sia da parte della Fiorentina sia da parte del Cagliari, sua ex squadra.

 

Domani torna l´Europa League e per il Milan – a San Siro – c´è una sfida quasi dal sapore di Champions con l´Arsenal, con quasi 70 mila biglietti già venduti. Gattuso potrebbe puntare sul tridente formato da Suso, Cutrone e Calhanoglu. Intanto parla l´agente di Biglia: “Sinora non avete ancora visto la sua migliore versione, ma Lucas vuole chiudere la carriera al Milan e vuole farne la storia”.

 

Giovanni Malagò, presidente del Coni e commissario della Lega di A, ammette – dopo il rinvio per la morte di Astori – che “per la data del recupero di Milan-Inter non c´è soluzione se le italiane andranno sino in fondo in Europa”. I nerazzurri intanto, sul mercato, continuano a pensare ad Asamoah. E domani in Europa League tocca anche alla Lazio, che affronta la Dinamo Kiev.

 

Nell´Eurocup di basket, bella vittoria di Reggio Emilia contro lo Zenit (75-61) nell´andata dei quarti di finale. Nel ciclismo, al via la Tirreno-Adriatico. Occhio ad Aru e Nibali, nonché a Domoulin e Froome. Intanto, in Formula Uno, Vettel è il più veloce nel quinto giorno di test a Barcellona. Dietro al tedesco della Ferrari, Bottas, Verstappen ed Hamilton.

 

Doppia seduta di allenamento per il Napoli a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano il match contro l’Inter a San Siro per il posticipo della 28esima giornata di Serie A in programma domenica alle ore 20,45.

Al mattino la squadra ha svolto attivazione e circuito di forza.

Successivamente è rimasto in campo solo il gruppo dei difensori che ha svolto lavoro tecnico tattico specifico.

Nel pomeriggio seconda sessione di allenamento.

La squadra, sotto la pioggia, è stata impegnata in una prima fase di attivazione tecnica con paletti.

Di seguito partitina a pressione con le sponde.

Poi, analogamente a quanto fatto in mattinata dai difensori, sul campo sono rimasti centrocampisti e attaccanti che hanno svolto lavoro tecnico tattico.

Domani allenamento pomeridiano.

 

Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter, compie oggi 59 anni.

Il tecnico, nato a Certaldo, è alla sua prima stagione sulla panchina nerazzurra: dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, inizia la sua carriera da allenatore assumendo la guida delle giovanili dell’Empoli, per poi passare alla prima squadra, con cui vince la Coppa Italia di Serie C e ottiene una doppia promozione (dalla C1 alla B e dalla B alla A).

Passa poi alla Sampdoria e, in seguito, al Venezia, dove viene esonerato due volte in un anno da Zamparini. L’anno successivo subentra a Mimmo Di Carlo, riuscendo a salvare l’Udinese dalla retrocessione per poi intraprendere una nuova avventura con l’Ancona, in Serie B (ancora da subentrato).

Torna a Udine e la squadra friulana ottiene prima la qualificazione alla Coppa Uefa e, successivamente, quella storica alla Champions League, in virtù del quarto posto in classifica nel 2004/2005. Arriva, dunque, la chiamata della Roma, con la quale si toglie parecchie soddisfazioni: vince due volte la Coppa Italia (2007, 2008), una Supercoppa e arriva due volte ai quarti di finale di Champions, eliminato in entrambi i casi dal Manchester United.

Si dimette all’inizio della stagione 2009/2010 e vola in Russia per allenare lo Zenit, con cui vince due campionati, una coppa nazionale e una Supercoppa. Nel 2015 torna a Roma al posto dell’esonerato Rudi Garcia e conquista, rispettivamente, un terzo ed un secondo posto, ma le tante polemiche sul mancato impiego di Totti lo portano a lasciare la squadra alla fine della scorsa stagione.

Domenica sera incontrerà Sarri, suo conterraneo con il quale ha avuto qualche battibecco durante la stagione in corso. Il suo bilancio contro il tecnico del Napoli è positivo: in quattro incroci Spalletti ha ottenuto 2 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Il primo successo risale al 25 aprile 2016, quando la Roma sconfisse gli azzurri per 1-0 con un gol di Nainggolan allo scadere; poi una nuova vittoria giallorossa, stavolta al San Paolo, grazie a un 3-1 firmato da Dzeko (a segno due volte) e da Salah (inutile il gol di Koulibaly; al ritorno, invece, fu il Napoli ad espugnare l’Olimpico, grazie a Mertens, autore di una doppietta (di Strootman il gol dei capitolini). L’ultimo incrocio è il match di andata di questa stagione, conclusosi con uno scialbo 0-0.

 

Andrea De Marco è intervenuto a Radio Marte.

Queste le sue parole: “Abbiamo combattuto per ottenere il Var e metterlo adesso in discussione per l’utilizzo nella prossima stagione mi sembra assurdo. L’utilizzo deve essere sperimentato e migliorato sicuramente, a giugno si riuniranno tutti per capirne meglio la funzionalità. Molti confondono il Var con la moviola in campo ma non è cosi il Var deve essere utilizzato soltanto per scontri dubbi in area oppure scontri violenti non visti dall’arbitro. L’anno prossimo non dovrà essere più un esperimento ma una realtà consolidata” .

 

Oggi il Napoli ha dedicato particolare attenzione al lavoro della difesa, dopo i quattro gol incassati, in una sola notte, contro la Roma.

L’Inter è una squadra molto fisica e non saranno ammessi errori di reparto come quelli di sabato. Lavoro intenso sotto una vera tempesta che potrebbe condizionare il lavoro pomeridiano.

Grande concentrazione e positività, con il graditissimo ritorno in gruppo di Chiriches.

 

Il portiere dell’Inter Samir Handanovic ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport oggi in edicola, parlando della sfida di domenica contro il Napoli. Il numero uno nerazzurro ha esaltato la squadra azzurra e in particolare il suo tecnico Maurizio Sarri.

Si aspetta un Napoli più arrabbiato dopo il ko contro la Roma?«Non so se sarà più arrabbiato. Loro giocano sempre allo stesso modo: in casa contro il Lipsia hanno perso, ma poi sono andati in Germania e hanno fatto molto bene. Un risultato negativo non deve far pensare che abbiano meritato la sconfitta perché non tutte le gare nascono e finiscono allo stesso modo».

Il Napoli in Serie A non colleziona due ko di seguito dall’ottobre 2016.Preoccupato?«Dobbiamo pensare a noi stessi, non agli altri. Il Napoli lo conosciamo abbastanza bene, sappiamo come gioca e quali sono i suoi punti forti».

Cosa teme degli azzurri? «Lavorano con lo stesso allenatore da 3 anni,giocano tutti insieme e nella formazione titolare, partita dopo partita, ci sono pochi cambi: questo vuol dire che si “conoscono”,che giocano a uno-due tocchi,che si divertono e che sanno sempre cosa fare».

Il calcio di Sarri è il migliore d’Italia? «D’Italia di sicuro ed è anche tra migliori 2-3 d’Europa insieme a quello del City e del Liverpool».

Callejon, Mertens e Insigne:chi toglierebbe al tridente azzurro? «Io toglierei… Sarri perché questi tre giocatori, ma anche Allan, Koulibaly, Zielinski e Hamsik, sono diventati così forti e sono migliorati con lui in panchina. E’ stato Sarri che ha permesso loro di esprimersi al massimo e di fare il salto di qualità».

Cosa ricorda dello 0-0 al San Paolo? «All’andata abbiamo disputato una buona prova e ci è mancato l’ultimo passaggio, il tenere un po’ di più la palla. Al Napoli non devi permettere di fare un grande palleggio sennò è dura».

Sarri può togliere lo scudetto ad Allegri?«Non lo so. La lotta sarà aperta fino alla fine e non mi sbilancio».

 


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