Serie A: Juve ko e scudetto rimandato. In campo Roma-Udinese.

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La Juventus ha perso e ha rimandato di qualche giorno o ora il suo scudetto. In un campionato che non c’è mai stato. Dove i bianconeri hanno saputo solo vincere senza mai convincere, con un gioco spesso, che rientrava nella normalità. Ma in queste ultime gare sono già due le sconfitte maturate dalla “Vecchia Signora”. Una col Genoa e quella di oggi con la Spal. Il vantaggio illusorio di Keane, aveva già dato inizio ai festeggiamenti, poi interrotti bruscamente, dall’ uno-due dei ferraresi. Qualora il Napoli, domani, non dovesse battere il Chievo, la Juventus sarebbe campione d’Italia. (Alessandro Lugli).

 L’8° scudetto di fila deve attendere, il 2-1 della Spal sulla Juve rimanda la palla al Napoli: se domani vincerà a Verona con il Chievo la festa sarà rimandata alla vigilia di Pasqua, con la Fiorentina. Il reatino Bonifazi e l’ex laziale Floccari rimontano il vantaggio di Moise Kean. C’era la firma del ragazzo con le treccine blu sul 35° scudetto juventino, del 19enne figlio di ivoriani, che dai 4 anni ha vissuto con la madre, ad Asti. Nessuno in Italia è mai riuscito a vincere lo scudetto con 6 giornate di anticipo, la Juve 2 poi non ha saputo difendere l’1-1. Sfuma anche la possibilità di battere il record dei 102 punti di Conte: per eguagliarlo servirebbero 6 successi finali, difficili perchè ad Allegri non interessa il primato, vuole solo la Champions. Barzagli non gioca dall’autunno, rientra e da capitano, a fine stagione potrebbe entrare nello staff bianconero. Accanto, debutta Paolo Gozzi Iweru, 18 anni, figlio di nigeriani, adottato da una famiglia torinese, dimostra buona personalità. Ritorna Cuadrado, che non gioca da dicembre ma si accentra bene. Il ritmo sale raramente, la Spal si difende, come sempre, non ha fretta, lascia l’iniziativa ai bianconeri, talvolta imprecisi nell’impostazione, con un assetto tanto inedito. Allegri chiede il massimo della concentrazione, detta le azioni, gli schemi, come fossimo nel basket, anche per contenere tre cross da destra, che gettano scompiglio nella retroguardia piemontese. Bentancur fa il regista, arretra eccessivamente, di fianco ha Kastanos, il primo cipriota del calcio italiano, acquistato per 60mila euro: l’ex pescarese perde una palla sulla trequarti, Allegri lo tranquillizza. La Spal guadagna metri, va al tiro con Petagna, Lazzari commette un fallo pericoloso su Dybala. Nel momento meno sofferto dei ferraresi, parte da destra Joao Cancelo, si accentra e calcia di sinistro, Kean è sulla traiettoria, devia di quel tanto per spiazzare Viviano. E’ a 6 gol in 6 partite, segna da 4 in sequenza, esulta con le solite mosse e anche Bonucci applaude, dalla panchina. Ha le stimmate dei grandi bomber della storia juventina, fra Paolo Rossi e Pippo Inzaghi. Fares è il più intraprendente della Spal, con Cancelo anima un bel duello, il bianconero peraltro si fa ammonire all’intervallo, confermando limiti in fase difensiva. La Juve fa girare palla, aggira il pressing biancazzurro, continua a concedere cross da destra, Barzagli richiama Spinazzola e Kastanos a chiudere meglio, mentre lui va a contrastare Floccari, nel duello fra classe 1981. Il pareggio arriva alla ripresa, su angolo da destra di Schiattarella, Kevin Bonifazi sovrasta Bentancur e trova l’incrocio: è di Toffia, verso Roma, dalla panchina juventina urlavano di marcarlo. Ferrara vive minuti di euforia, con tre azioni insidiose, in particolare il colpo di testa di Murgia da posizione ideale è troppo centrale. Esce Kastanos, in difficoltà, per Nicolussi Caviglia, già inserito con l’Udinese e insidioso con un destro improvviso che impensierisce Viviano. Dentro anche Mavididi, primattore della Juve di serie C, per Kean, Dybala resta in campo e ci prova da fuori, come Cuadrado. Basta un attimo di distrazione per arrivare al gol di Sergio Floccari. Murgia recupera palla senza toccare con la mano, aziona il centravanti che infila di precisione, sfuggendo a Gozzi. E’ al primo gol stagionale, porta la Spal a +7 sull’Empoli (con 7 squadre alle spalle), aveva segnato una doppietta alla Juve con il Messina, 13 anni fa. Allegri la vuole almeno pareggiare, inserisce Bernardeschi per Barzagli ma è tardi. Cuadrado ha una chance, si imbottiglia nel traffico in area. Si finisce con De Sciglio e Gozzi centrali, un rischio, Semplici risponde con il difensore Regini per Floccari, per ispessire il muro. De Sciglio sfiora il pari allo scadere. Festeggia la Spal, al Mazza aveva già superato Roma e Lazio, stavolta ha approfittato dell’Ajax. Era dal ’57 che non batteva la Juve, quest’anno c’era riuscito solo il Genoa. (ilmattino.it)

Una tripletta di Luca e un gol di Vanyama consentano al Tottenham di superare senza difficoltà l’Huddersfield, fanalino di coda della Premier, 4-0 e di riprendersi il 3/o posto in classifica. Senza l’infortunato Kane, ci pensa il trequartista brasiliano a trascinare i suoi compagni, già sul 2-0 dopo 27′ e che hanno arrotondato il risultato nel finale (87′ e 93′). Grazie a questo successo, la squadra di Pochettino sale a 67 punti in classifica, uno in più del Chelsea (66) 4 in più dell’Arsenal, che giocherà lunedì sul campo del Watford. (ilmattino.it)

Un messaggio improvviso ma sempre ben accetto da parte dei tifosi azzurro. «Forza Napoli sempre». Il mittente non è uno qualsiasi ma direttamente Diego Armando Maradona, uno di quelli che la maglia della squadra azzurra l’ha onorata e non poco, vincendo tutto quanto si potesse vincere negli anni di permanenza azzurra. L’ex Pibe de oro, oggi in Messico a fare da allenatore dei Dorados de Sinaloa, ha pubblicato in queste ore sul suo account Instagram una foto di quando vestiva la maglia del Napoli con l’eloquente messaggio. Forse uno sprone alla squadra in vista della gara di ritorno contro l’Arsenal in Europa League, di certo una manifestazione d’amore molto apprezzata dai napoletani che hanno subissato ancora d’amore in rete l’argentino. (ilmattino.it)

Raul Albiol è pronto per il rientro. A svelarlo l’edizione di Mundo Deportivo che riporta le ultime parole spagnole del centrale azzurro: Albiol, dopo l’operazione a Londra dello scorso febbraio, si era infatti spostato in patria per cominciare il lungo periodo di riabilitazione al ginocchio con l’aiuto del dottor Ferran Abat, uno dei più affidabili del campo, con le strutture del centro Resport Clínic, un’eccellenza in Europa. Il difensore del Napoli ha avuto a disposizione tutto il tempo per il miglior recupero e, come riportato dal quotidiano spagnolo, ha fatto rientro ieri a Napoli accompagnato dal preparatore Gabriel Planells che ne seguirà gli sviluppi nei prossimi giorni. Albiol si aggregherà al gruppo da lunedì, visto che ora il Napoli è a Verona in attesa del match di domani contro il Chievo, e spera di poter già essere preso in considerazione per il match di ritorno di giovedì al San Paolo contro l’Arsenal, anche se sembra un discorso azzardato. Dopo la sconfitta dell’andata per 2-0, gli azzurri di Carlo Ancelotti dovranno tentare l’impresa tenendo immacolata la propria porta, per cui la presenza di Albiol sarebbe una importante novità. L’ex Real Madrid è convinto che la qualificazione non sia ancora chiusa e sarebbe poi pronto per disputare da protagonista le semifinali del torneo europeo. (ilmattino.it)

«Quest’anno è successo di tutto e siamo consapevoli di poter retrocedere domani. Ma bisogna mantenere la testa alta, dobbiamo fare una partita da Chievo. Le nostre ultime partite vogliamo giocarle al meglio». Domenico Di Carlo sprona i suoi, il chievo non vuole lasciare spazio al Napoli e retrocedere proprio domani, proprio davanti al pubblico di casa. «Vogliamo una gara coraggiosa domani, vogliamo prenderci i tre punti e provarci fino alla fine. Dalla partita d’andata contro il Napoli siamo stati sempre propositivi». L’allenatore dei clivensi scaccia via la sfortuna delle ultime settimane. «Personalmente sono molto arrabbiato. Ma allo stesso tempo vado avanti a testa alta perché abbiamo lavorato tanto, anche se non siamo riusciti a raccogliere per come abbiamo lavorato. Mi dispiace per la squadra, per i tifosi e per la nostra società. Questi punti non sono quelli che il Chievo si merita» ha detto in conferenza. «Qui nessuno si tira indietro, tutti cercheremo di fare il meglio possibile. Le analisi si faranno a fine stagione, oggi il Chievo ha nel dna 17 campionati di Serie A, l’esperienza, un grande presidente e tifosi che hanno mostrato attaccamento e che dovranno esser portati verso la positività». Sulla squadra che affronterà il Napoli al Bentegodi. «Proseguiremo nella linea giovani anche domani», ha confermato. «In questi giorni si sono allenati tutti a eccezione degli infortunati Jaroszynski e Schelotto. Questo gruppo ha dei bravi ragazzi e degli ottimi uomini, dei professionisti. I giocatori del Chievo hanno grande professionalità, chiaramente con i pregi e i difetti che si sono visti finora. Domani giocherà Vignato, sarà la sua seconda partita. Rientreranno Hetemaj e Giaccherini». (ilmattino.it)

La parola d’ordine del gruppo, ieri, è «remuntada». Anche se la possibilità di ribaltare l’Arsenal è affidata alle sensazioni, alle suggestioni, ai richiami a quell’aura magica che ha il San Paolo in certe notti. La speranza si chiama Raul Albiol. Torna tra poche ore a Napoli e non è detto che non decida di raggiungere la squadra nel ritiro veronese, per stare vicino ai suoi compagni in questo momento così delicato. Torna pienamente recuperato dall’intervento al ginocchio, ora però tocca ad Ancelotti capire se è pronto o meno per una presenza in campo dal primo minuto con l’Arsenal. Anche perché un giocatore non al top al 100 per 100 può correre il rischio di una ricaduta. Certo, il centrale è quel valore aggiunto che alla difesa è mancato negli ultimi due mesi e mezzo, da quando si è dovuto sottoporre a intervento chirurgico per il fastidio al ginocchio che si trascinava da tempo. Ci fosse stato lui, con l’Arsenal Ancelotti avrebbe schierato la formula Champions dei tre centrali in campo dall’inizio. INSIGNE Degli attaccanti, Lorenzo è stato l’unico a non arrendersi: certo, ha sbagliato una grande occasione nel primo tempo, ma si è messo sulle spalle la voglia del Napoli di non arrendersi. Nulla di straordinario, ma nel primo tempo con così tante ombre, lui è apparso l’unico ad avere un barlume di lucidità. Nella gara di ritorno, impossibile non affidarsi a lui ma è evidente che le scelte in attacco saranno assai importanti. Ancelotti sta già pensando alla formula di gioco migliore per sistemare in campo Mertens, Milik e Insigne. Ci pensa da ieri mattina e non è detto che qualche sorpresa possa esserci con l’Arsenal. Ma è evidente che c’è bisogno di qualcuno che guidi la carica e questo qualcuno deve essere Insigne. Al suo destino avrà tutto il tempo per pensarci a fine maggio: ora deve dimostrare che il suo agente Raiola propone in giro un campione vero e non solo un buon calciatore. Gli serve la notte della riscossa e la gara con l’Arsenal arriva proprio nel momento migliore.(ilmattino.it)

Lecce in festa per il poker rifilato al Carpi allo stadio Via del Mare e per la conquista momentanea della testa della classifica a pari punti col Brescia (che però ha giocato due gare in meno). Venuti, Mancosu, Falco e Tumminello vanno a segno tutti nella ripresa; inutile la rete nel finale di Suagher. La Salernitana supera 4-2 in rimonta il Cittadella grazie alla tripletta di Djuric e al gol di Minala. Finisce 0-0 Crotone-Cremonese.

LECCE-CARPI 4-1

Buona azione del Lecce al 7’: palla che arriva rasoterra dalla fascia sinistra, velo di Mancosu e conclusione dal limite di Falco che, deviata, finisce in corner. Allo scoccare del quarto d’ora, però, il Carpi ha una clamorosa palla gol: Arrighini viene smarcato tutto solo (anche se in posizione dubbia di fuorigioco) contro Bleve. Ques’ultimo è bravissimo in uscita a salvare tutto. Coulibaly calcia dai 25 metri con forza; bene ancora il portiere del Lecce a dire no, parando sulla sua destra. Al 40’ Falco sfiora il vantaggio salentino: pallone mal allontanato dalla difesa del Carpi e regalato a Falco sui 20 metri, controllo di petto e mancino dal centro destra, chiuso sul primo palo e fuori per questione di centimetri. Al 55’ bella iniziativa di Falco sulla destra che mette al centro il cross a rientrare col mancino; Mancosu svetta ma non inquadra la porta. È solo il preludio al gol del vantaggio che arriva un minuto più tardi: triangolo tra Tachtsidis, Marino e Venuti, con quest’ultimo che scarica un sinistro incrociato all’interno dell’area piccola che trafigge inesorabilmente Piscitelli. I padroni di casa non si accontentano e chiudono il match nel giro di due minuti: prima al 62’ con destro incrociato dal limite di Mancosu, dopo il bel lavoro di Falco, che termina in rete sul secondo palo, poi al 64’ con Falco che riceve sulla destra, entra in area e trova il gol sul primo palo. Il poker viene calato da Tumminello, appena entrato in campo al posto di Palombi. Inutile nel finale la rete di Suagher in mischia. Il Lecce, che rimane in 10 per l’espulsione di Lucioni, può così festeggiare (seppur momentaneamente) la vetta della classifica insieme al Brescia, che ha disputato però due partite in meno rispetto ai salentini.

SALERNITANA-CITTADELLA 4-2

Il primo spunto è della Salernitana che spara da fuori sul centro sinistra con Di Tacchio: mancino diretto sul secondo palo e sventato in corner da Paleari. I campani arrivano così al 6’ al vantaggio: cross dalla destra perfetto di Casasola per il colpo di testa a centro area in volo d’angelo di Djuric con la palla che finisce in rete alle spalle di Paleari. Il Cittadella però non ci sta e perviene subito al pareggio al 13’ con la schiacciata di testa di Moncini su cross, questa volta dalla sinistra, di Branca. Passano appena quattro minuti e gli ospiti ribaltano la situazione: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il colpo di testa viene lisciato da Diaw a centro area, Lopez involontariamente serve Iori, che si coordina molto bene e segna in mezza rovesciata. Ancora pericoloso il Cittadella col mancino in diagonale di Bendetti; para Micai che mette in corner. Buona chance a inizio ripresa per i padroni di casa, con Migliorini che stacca più in alto di tutti ma non inquadra la porta perché il pallone esce largo di poco alla sinistra di Paleari. Nella ripresa Djuric pareggia i conti mettendo a segno la doppietta ancora di testa sul calcio d’angolo del neo entrato Rosina, prima che al 63’ Minala piazzi dal limite il tris del controsorpasso campano dopo il bel suggerimento di Jallow. La grande giornata di Djuric termina con la tripletta personale dopo il tap-in vincente a seguito del tentativo di Jallow. Brutto stop per il Cittadella, che ora vede seriamente a rischio i playoff.

CROTONE-CREMONESE 0-0

Una prima timida occasione arriva per la Cremonese al 6’, con il traversone di Piccolo per Castrovilli che spara alto da buona posizione. Gara non particolarmente ricca di emozioni. Il primo tiro in porta del match arriva al 27’: dopo una punizione battuta Firenze dalla distanza, leggermente defilato sulla sinistra, la palla viene respinta. Sul proseguo dell’azione ci prova Simy di testa su cross di Sampirisi ma para Agazzi. Piove a dirotto sull’Enzo Scida. Al 40’ il Crotone va decisamente più vicino al vantaggio: ripartenza di Benali che porta palla sul centro sinistra e cerca al centro i compagni, sulla deviazione il pallone gli ritorna e calcia col destro molto decentrato ma sfiora solo il palo alla destra di Agazzi. La partita si conferma molto bloccata anche nel secondo tempo, condizionata in parta anche dal maltempo. Al 71’ una girata di Strizzolo, sul corner di Piccolo, impegna Cordaz che si supera per evitare il vantaggio dei lombardi. L’ultimo pericolo della partita arriva a 3’ dalla fine ed è per il Crotone: Machach serve dalla destra Simy che, tutto solo, deposita in rete a porta vuota, ma l’arbitro annulla tutto perché l’ex Napoli si era liberato con un fallo, spingendo il suo diretto avversario. Termina quindi a reti bianche una gara non particolarmente esaltante. Un punto comunque prezioso per entrambi, specialmente per i calabresi che consolidano la zona salvezza. (sportmediaset)

Di seguito le formazioni ufficiali di Roma-Udinese, match valevole per questa giornata di campionato. I giallorossi sono invischiati nella lotta per la Champions League, i friulani invece devono fare ancora punti prima di festeggiare la salezza. Ecco le scelte dei due allenatori: ROMA (4-2-3-1): Mirante; Marcano, Manolas, Fazio, Juan Jesus; Zaniolo, Cristante, De Rossi, El Shaarawy; Schick, Dzeko. UDINESE (3-5-2): Musso; De Maio, Troost-Ekong, Samir; Stryger Larsen, Fofana, Mandragora, De Paul, D’Alessandro; Okaka, Lasagna.

(tuttonapoli.net)


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