Inter e Milan: Moratti lascia il timone a Thohir, Galliani anticipa il ritiro

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Moratti-GallianiTempi moderni sotto le guglie del Duomo. A Milano la Madunina osserva, tiene d’occhio i cambiamenti della città e dei suoi protagonisti, con una punta di riguardo nei confronti di Inter e Milan. Tempi moderni, dicevamo: eh sì, è arrivato il giorno in cui anche la famiglia Moratti ha lasciato il timone nelle mani di un magnate straniero, proprio come da alcuni anni accade a grandi club stranieri e non.

Ieri mattina il 70% della società nerazzurra è diventato di proprietà dell’indonesiano Thohir, dopo una lunga trattativa partita a ridosso dell’estate. Si sapeva che sarebbe andata così, s’intuiva che Massimo Moratti non avrebbe completamente mollato la presa. Non è ancora chiaro in quale veste rappresenterà la continuità della stirpe, quel che invece è sicuro sarà l’obiettivo della nuova guida: portare l’Inter a essere stabilmente tra i dieci club di vertice in Europa. Sulla scia tracciata da Borussia Dortmund, Bayern Monaco e, ora, la Roma, Thohir darà piena libertà ai suoi manager per scalare le vette del Vecchio Continente; anche e soprattutto dal punto di vista del marketing, poiché il marchio Inter è spendibile e riconosciuto a livello planetario.

Diversa la situazione in casa Milan, dove a tenere banco sono le questioni strettamente legate al campo. Dopo il noto avvio stentato in campionato e i campanelli d’allarme dell’esordio in Champions League, la situazione pare essere precipitata dopo la disastrosa amichevole giocata contro la formazione francese del Caen. Il secco 3-0 a favore dei transalpini e il nervosismo di molti rossoneri, ha convinto Galliani e Allegri a strigliare con forza il gruppo. Si è deciso di comune accordo per il ritiro anticipato in vista della delicata sfida in programma a San Siro contro l’Udinese, con la convinzione che la linea dura e il richiamo all’ordine possano giovare ad Abbiati e compagni.

Ieri sera, a margine della sfida tra Italia e Armenia, se n’è intravisto un primo segnale, allorché Montolivo, Balotelli e Abate non si sono fermati nella mix zone per le interviste di rito. Per loro vigeva l’obbligo di prendere un volo privato che li avrebbe riportati immediatamente a Milano. Dalle parti di Via Turati, insomma, non è più il tempo di sorridere e comprendere. In zona Pinetina, al contrario, si guarda al futuro con cauto ottimismo.


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