Cori, striscioni e maglie sul feretro: ad Ascoli l’ultimo saluto del calcio a Mazzone

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Lutto cittadino oggi ad Ascoli in onore di Carlo Mazzone, il decano degli allenatori italiani di cui oggi si sono tenuti i funerali nella città marchigiana, nella Chiesa di San Francesco in Piazza del Popolo: tanti i club, i tifosi e i personaggi del calcio italiano che sono intervenuti alle esequie.

Ascoli in lutto per i funerali di Carlo Mazzone
Una città in lutto, il mondo del calcio che si ferma per rendere omaggio a un personaggio unico e iconico: questo e molto di più hanno rappresentato oggi i funerali di Carlo Mazzone, il decano degli allenatori italiani scomparso il 19 agosto all’età di 86 anni, la maggior parte dei quali spesi in panchina.

Ascoli, di cui Mazzone era cittadino onorario, s’è fermata per salutare “Sor Carletto”: l’amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino, mentre gli ascolani sono scesi in strada per l’ultimo saluto all’allenatore.

Mazzone, l’omaggio e lo striscione dei tifosi dell’Ascoli
“Coriaceo di nascita, ascolano per scelta” la scritta fissata sullo striscione degli ultras dell’Ascoli, srotolato a pochi passi da Piazza del Popolo, luogo in cui si sono svolte le esequie. Nel momento in cui arriva il feretro, i tifosi bianconeri intonano ripetutamente cori in onore di Mazzone: “Carletto uno di noi” e “Carletto, grazie di tutto”. Sulla bara vengono poste le maglie di alcune delle squadre guidate da Mazzone in carriera, in prima fila nella chiesa gremita ci sono i familiari del tecnico: la moglie Maria Pia, i figli Sabrina e Massimo e i nipoti dell’allenatore. Tra le panche anche diverse delegazioni di squadre di calcio e i ragazzi delle giovanili di Ascoli e Roma.

Carlo Mazzone “bene dell’umanità”
La commozione è tanta, soprattutto quando il prete si ferma a descrivere l’uomo Mazzone. “Carletto è un bene dell’umanità – le sue parole -. Non vive chi respira, vive chi ama. Era una persona con la P maiuscola. Non era solo allenatore, era Carlo Mazzone l’uomo, padre, zio, nonno e anche allenatore. Dobbiamo essere persone, non ‘fare’. Tu non fai il padre, tu sei padre”. Successivamente anche il vescovo Gianpiero Palmieri e il sindaco Marco Fioravanti fanno il loro omaggio a Mazzone. “Ci ha fatto amare lo sport, era sempre con il sorriso e la battuta pronta – e parole del primo cittadino di Ascoli -. Carlo continuerà ad esser per sempre qui e non ci lascerà mai, nostro compito mantenere viva la sua memoria. Uomo di altri tempi ma mai fuori tempo, grazie Carletto!”.

Addio a Mazzone, il ricordo dei familiari
Parlare di Mazzone sono anche i familiari, “Mi sento piena dell’affetto che ci ha lasciato, dei ricordi e delle parole. Le persone che ci seguono sono la conferma che nonno ci ha lasciato tanto quindi grazie a nonno e grazie a voi”, dice Iole Mazzone. “Ho iniziato ad amare il pallone grazie a lui e quando la gente sa che sono il nipote mi dicono ‘ho amato il pallone grazie a tuo nonno’, è stato un insegnante di vita”, aggiunge il nipote.

Funerali di Mazzone: le parole di Cosmi, Novellino e Candela
Tanti i personaggi del mondo del calcio italiano che si sono recati ad Ascoli per rendere omaggio a Mazzone, tra loro anche Serse Cosmi, che al tecnico romano veniva accomunato per il modo di vivere la gara in panchina. “Mazzone mi ha insegnato a non abbassare mai la testa, a proseguire per la mia strada – ha detto Cosmi -. I suoi valori non sono stati recepiti dal calcio attuale”. Per Walter Novellino Mazzone è stato “un grande allenatore, non posso dimenticare il suo acume tattico. E dal punto di vista umano era straordinario, schietto, generoso. Ricordo che quando andavamo al ristorante insieme, a San Benedetto, pagava sempre lui”.

Tra le personalità del calcio presenti anche Roberto Muzzi, ex giocatore di Mazzone alla Roma presente anche in qualità di dirigente del Cagliari, Enrico Nicolini, che sotto la guida di Mazzone aveva giocato a Catanzaro, e Vincent Candela, ex giocatore della Roma. “È stato un maestro di vita, non l’ho avuto come allenatore ma tutti me lo hanno raccontato”, le parole del francese. Tra le i presenti anche il presidente del Brescia Massimo Cellino, gli ex portieri Gianluca Pagliuca e Giovanni Galli, gli allenatori Fabrizio Castori e Alessandro Calori.


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