Milan shock, San Siro a porte chiuse. Galliani: “Il destino del club in mano ai facinorosi”

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--ABGM7qYOE2uf3ccJ248ohepdWWLgYsiBZVIk9vMN5RmW8COMBltNTAdhLfCLB5HwSpirano venti di guerra tra Lega di Serie A e Figc. Il casus belli è la squalifica inflitta al Milan a seguito di quelli che sono stati definiti dai funzionari della Procura federale presenti allo Juventus Stadium “cori di discriminazione territoriale”. A margine della gara di domenica sera tra bianconeri e rossoneri, infatti, sarebbero state udite frasi ingiuriose da parte della tifoseria ospite.

Il Milan si ritroverà quindi a dover disputare a porte chiuse la gara interna del 19 ottobre contro l’Udinese. Adriano Galliani, a.d. del Diavolo, non ci sta e promette battaglia. Innanzitutto facendo ricorso contro il provvedimento perché, come spiega lo stesso dirigente milanista, è privo di giustificazione. Nessun altro ha sentito alcun coro, se non all’indirizzo di Balotelli – peraltro non presente.

Galliani aggiunge che la norma va rivista, in quanto pericolosa per come è attualmente strutturata: se il presunto comportamento antisportivo dei tifosi dovesse riproporsi, il Milan subirebbe la sconfitta a tavolino e una possibile penalizzazione. Il timore è che si possa consegnare il destino di un club in mano a pochi facinorosi che mirano unicamente a destabilizzare le società. Prova ne sia la situazione della Lazio, da tempo ostaggio di uno sparuto gruppo di personaggi in grado di condizionare economicamente le sorti biancocelesti; il tutto orchestrato attraverso cori razzisti che portano a inevitabili sanzioni.

Lo stesso Beretta, presidente di Lega, si è detto solidale con la protesta del Milan, cui vanno aggiunte tutte la squadre di Serie A, preoccupate per un precedente che creerebbe dubbi sull’immediato futuro. Intanto è arrivata anche la risposta ufficiale della Curva Sud rossonera, che con rabbia ha ribadito quanto questa sia una battaglia per la libertà. Fondamentalmente è vero: si tratta di libertà. Ma il potere politico intrinseco allo sport – specialmente nel calcio – dovrebbe interrogarsi su un altro aspetto: vale la pena di esercitare la libertà di arrivare a sciogliere il tifo organizzato, seguendo l’esempio del governo Thatcher? La risposta potrebbe non essere lontana da un convinto “sì”.


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