Lega Serie A, via alle riforme: moviola in campo e Primavera

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Lega Serie ASi è tenuta nel pomeriggio di ieri, nella consueta sede di Milano, l’Assemblea di Lega tra le 20 Società di Serie A. All’ordine del giorno un paio di punti importanti: l’approvazione della partenza del VAR e la riforma del campionato Primavera. Temi che il presidente Beretta considera prioritari sotto tutti i punti di vista.

Partiamo dal VAR (Video Assistant Referees), più comunemente noto come “moviola in campo”. Il salto di qualità che il mondo del calcio italiano – e non – ha l’obbligo di fare, dopo il pollice in alto dell’International Board che in merito lascia piena autonomia alle singole Federazioni, è in dirittura d’arrivo. Con la certezza di un impegno di spesa condiviso plausibilmente al 50% tra Lega Serie A e Figc, dice Beretta, ora si può passare alla finalizzazione e quindi al perfezionamento dei contratti, per poi giungere al definitivo via: la sperimentazione sul campo.

Quando? Beretta è stato piuttosto chiaro in merito: non prima di ottobre, che tradotto significherà attendere almeno fino alla settima giornata del prossimo torneo (la Serie A partirà ufficialmente il 21 agosto). Dopo la Goal-Line Tech, dunque, il calcio prosegue sulla strada del mettersi in pari con i principali sport praticati a livello mondiale. Ma sul fronte dei vivai, almeno nella fattispecie di quelli italiani, sembra che il secondo tema di giornata assomigli a una sorta di passo indietro ideologico.

La Lega Seria A ha infatti deliberato un cambio di rotta del campionato Primavera, sulla base quasi totale della proposta originaria, che andrà a disegnare un torneo dai contorni meritocratici e non più geografici. Di più: a partire dalla stagione 2017-2018 la divisione sarà netta con i campionati Primavera 1 e Primavera 2 (separazione dei Clubs di A da quelli di B). Nello specifico, si comincia dalla stagione che sta per iniziare: ci saranno i soliti tre gironi, ma le prime quattro squadre di ognuno più le migliori quattro del ranking maturato negli ultimi cinque anni andranno a fare parte della Primavera 1. In pratica sedici Clubs di Serie A daranno vita a un torneo elitario, mentre le quattro rimanenti andranno a formare, insieme alle ventidue Società di Serie B, la Primavera 2 (due gironi da tredici squadre).

Al netto di sorprese ed exploit di realtà underdog, ci troveremo di fronte a una forbice ancora più allargata: tagliati fuori i vivai di Lega Pro, con un potere di investimento sempre più basso, aumenterà il fatturato sui giovani delle Società di massima Serie che, come spesso accade, preferiscono le plusvalenze immediate al lancio di nuovi talenti da far crescere in Prima squadra.

 


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