Tevez affonda il Parma ma salterà il Napoli, ok Milan e Roma

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Tevez-vs-CassanoMancano otto giornate alla fine del campionato, 24 i punti ancora il palio: la Juventus, prima della classe da tempo quasi immemore, ne conserva 14 sulla Roma che, potenzialmente, può ridurre il gap a 11. In pratica, salvo suicidi bianconeri in serie, lo scudetto 2013/2014 è già assegnato e continuerà a rimanere cucito sulle stesse maglie.

Nell’ultimo periodo in cui nella bottega Conte è spirata aria di stanca, ci si sono messi d’impegno due sarti d’eccezione: prima Andrea Pirlo e ora Carlos Tevez. In punta di fioretto o con la straripante potenza di un toro in corsa, i due assi hanno puntellato il tricolore sulle maglie grazie a sigilli pesanti, decisivi. Ieri sera contro il Parma, l’Apache ha sfoderato la possente furia agonistica del suo repertorio, inanellando in rapida successione avversari saltati e bersaglio centrato; nello spazio di cinque minuti ha fulminato due volte Mirante (che sul primo gol ha più di qualche responsabilità), mettendo in ghiaccio una partita che, nella ripresa, avrebbe potuto prendere una piega pericolosa.

Cosa puntualmente avvenuta, nonostante la superiorità numerica della Juve (espulso Amauri, reo di una terribile quanto involontaria gomitata a Chiellini) per gran parte della ripresa. Il ritorno di fiamma degli emiliani, contestuale al cronico calo juventino, ha portato alla rete di Molinaro, ex indomito e forse avvelenato. Ma la sostanza non muta: Conte tocca le 15 vittorie consecutive interne e prosegue nella ricerca di un altro record, quello dei 100 punti. Unica nota stonata, l’ammonizione ai danni di Tevez, che sarà così costretto a saltare il big match di domenica contro il Napoli.

Proprio gli azzurri proseguono nella rincorsa – difficile – al secondo posto, valido per l’accesso diretto alla Champions League. A Catania Benitez si affida a Duvan Zapata che, come nell’amara sfida al Porto, non tradisce: doppietta per l’attaccante, rafforzata dall’undicesimo centro in A di Callejon e dalla straordinaria rete di Henrique. Il difensore brasiliano scomoda il Van Basten della finale di Euro ’88, fulminando Andujar con un destro da stropicciarsi gli occhi.

La Roma non trema, forte del +6 confermato con il successo sul Torino e, anzi, sogna di allungare nel recupero con il Parma, fermatosi a 17 risultati utili consecutivi ma sempre in predicato per un posto in Europa League. Grazie a Destro e Florenzi, Garcia intravede più vicino l’argento in campionato.

Nella bagarre di metà classifica, oltre al quarto ko consecutivo del Verona (appena un punto nelle ultime cinque uscite) e al brillante momento di Atalanta e Sampdoria, è da segnalare la prima vittoria convincente del Milan che, sul difficile campo della Fiorentina, trova il successo con il contributo di Mexes e Balotelli, giunto a quota 12 in stagione. Montella non vive certo un momento sereno, dopo l’eliminazione europea e lo stop con il Napoli è arrivata anche la doccia fredda di fronte al Diavolo. Certo i viola possono recriminare per le assenze pesanti in attacco – a Rossi, fermo ai box da tempo, si è aggiunto nuovamente Gomez per un problema legamentoso al ginocchio sinistro – e per la vena perduta di Matri, ma gli alibi non bastano per riavvicinare il terzo posto.

In coda sorride solo il Chievo, che nello scontro diretto con il Bologna trova tre punti pesanti nella corsa verso la salvezza. Paloschi, autore di una doppietta, toglie per il momento i suoi dalle forche caudine della zona bollente. La strada è comunque lunga, i verdetti sono tutti da scrivere.

RISULTATI 30° TURNO SERIE A:

Roma-Torino 2-1 (giocata martedì), Atalanta-Livorno 2-0, Fiorentina-Milan 0-2, Chievo-Bologna 3-0, Genoa-Lazio 2-0, Cagliari-Verona 1-0, Catania-Napoli 2-4, Juventus-Parma 2-1, Sassuolo-Sampdoria 1-2, Inter-Udinese oggi ore 20:45.

CLASSIFICA:

Juventus 81, Roma* 67, Napoli 61, Fiorentina 51, Inter* e Parma*47, Atalanta 43, Lazio 42, Sampdoria e Verona 40, Torino, Milan e Genoa 39, Udinese*34, Cagliari 32, Chievo 27, Bologna 26, Livorno 24, Sassuolo 21, Catania 20.

* una gara in meno


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