Luciano Spalletti ai microfoni di DAZN

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Luciano Spalletti ai microfoni di DAZN dopo la vittoria contro la Cremonese:
“Come tenere tutti sul pezzo? Ci pesano la nostra città ed i nostri tifosi, oltre alla possibilità di fare cose importanti. Tutti lo percepiscono, anche troppo come nel primo tempo dove non eravamo tranquilli come al solito nel far girare palla, ci siamo innervositi su qualche errore. La Cremonese ha usato la sua tattica con i due quanti molto larghi, mettendo molte palle in area di rigore. Noi non riuscivamo a tenere bene palla, poi nel secondo tempo è andata molto meglio con più qualità ed ordine. La disponibilità è totale in questo momento, abbiamo calciatori professionisti e bravi ragazzi. Si allenano tutti bene e sono disponibili in corse per aiutare la squadra, sanno distruggersi sul campo per un risultato. Ci vuole questo atteggiamento qui per fare la differenza”.
Su Osimhen e la sua crescita mentale: “Ci sono cose che non ci debbono interessare, che riguardano cose differenti riguardo la nos. Stasera ci poteva essere un fallo che poteva portare a reazioni diverse, non ci dobbiamo fermare alla decisione dell’arbitro altrimenti poi i calciatori si fermano e pensano di aver avuto svantaggi. Bisogna vincere le partite a prescindere da cosa ci si trova in mezzo, se uno si sofferma anche 20 secondi a perdere tempo poi possono essere 20 secondi in meno per trovare la vittoria. Anche con due gol non si è mai tranquilli, devi cercare il terzo gol per vivere più tranquillamente”.
Sul gruppo: “La chiave è il modo di allenarsi. Noi domani ci alleniamo perché giochiamo venerdì e chi non ha giocato non si mette in pari poi andiamo in difficoltà nella prossima gara. Se tutti fanno così poi viene più alto il livello dell’allenamento e questo ci permette di non farci trovare sorprese contro gli avversari come quando andiamo in Europa o con le grandi d’Italia. Noi dobbiamo fare partita dopo partita. Se ci fanno pensare che si è già vinto o che tutto va a posto da solo non va bene, il nostro cervello ragiona in base ai segnali che mandiamo. E l’attenzione al dettaglio del giorno dopo, si mangia con il presente e non con il futuro”.
Su Kvaratskhelia: “I ragazzi hanno un gruppo ed in alcuni sono inserito anche io. Ieri sera dopo mezzanotte gli hanno fatto gli auguri tutta la squadra, non hanno aspettato il giorno dopo e questo è sintomo del clima dello spogliatoio”.


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