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Il Napoli domenica sera è chiamato ad affrontare il Genoa e domani pomeriggio ci si allena.
La squadra di Sarri a Castel Volturno prepara il match. Oggi è prevista una seduta di allenmento pomeridiana.
Da valutare le condizioni di Chiriches che sta svolgendo un lavoro differenziato.
Sfide avvincenti e mai banali in Campania fra gli azzurri e i rossoblu.
LE 56 EDIZIONI DELLA SFIDA
54 in campionato e 2 in Coppa Italia
nel 1941 si giocò a Lucca, nel 2002 a Benevento
27 vittorie del Napoli
17 pareggi
12 vittorie del Genoa
80 gol del Napoli
52 gol del Genoa
L’ultima vittoria del Napoli:
2-0 il 10 febbraio 2017
5’ s.t. Zielinski, 23’ s.t. Giaccherini
L’ultimo pareggio:
1-1 il 24 febbraio 2014
18’ p.t. Higuain, 39’ s.t. Calaiò
L’ultima vittoria del Genoa:
0-1 il 22 febbraio 2009
24’ s.t. Jankovic

Lucas Torreira, centrocampista della Sampdoria, è uno degli obiettivi del Napoli per la prossima stagione.
Nella giornata di ieri, l’agente dell’uruguaiano, Pablo Bentancur, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc, confermando l’interesse degli azzurri verso il suo assistito: “Abbiamo incontrato due o tre volte Giuntoli, siamo in trattativa e il Napoli è in pole position ma manca l’accordo perché il calciatore non vuole prendere una decisione subito. Dobbiamo parlare e sistemare dei dettagli, ma sì, posso dire che la possibilità di firmare con il Napoli è vista di buon occhio. Ma non è chiuso l’affare, non c’è nessun accordo”.
Bentancur ha addirittura confermato l’esistenza di una vera e propria trattativa che, seppur lontana dalla chiusura, è comunque a buon punto. In questo ambito, potrebbero essere decisivi i rapporti tra lo stesso agente e il Napoli che in passato hanno già lavorato insieme e si conoscono fin da quando gli azzurri militavano in Serie C: fu proprio Bentancur a portare in azzurro Mariano Bogliacino, Nicolas Amodio e Walter Gargano.

“Dobbiamo crederci fino alla fine, abbiamo ancora lo scontro diretto e mancano dieci partite, non possiamo arrenderci ora”. Parole da capitano, dentro e in questo caso soprattutto fuori dal campo: Marek Hamsik non vuole gettare la spugna e cerca di caricare l’ambiente Napoli dopo il sorpasso subìto dalla Juventus.
Juventus 74, Napoli 70 con altri 30 punti a disposizione. Hamsik, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, prova a fare i calcoli: “Obiettivo 100 punti? E’ facile dirlo, ma sarà difficile a farlo. Credo che con 100 punti sia scudetto. Finora abbiamo fatto un campionato eccezionale e dobbiamo continuare così”. Al San Paolo domenica sera arriva il Genoa: “E’ un avversario fastidioso, contro il Milan ha perso all’ultimo secondo, ma noi ci dobbiamo giocare lo scudetto in casa”. Il centrocampista slovacco torna poi sulla rete di Dybala in Lazio-Juventus che per molti avrebbe destabilizzato la squadra azzurra, impegnata pochi minuti dopo nel match con la Roma. “Non c’entra niente. Abbiamo cominciato molto bene, facendo 26 tiri, ma purtroppo ci sono partite così. La Roma ci ha puniti ad ogni azione. Poi siamo andati a San Siro, ma abbiamo fatto un’ottima gara, costringendo l’Inter ad abbassarsi e difendere, purtroppo però non siamo riusciti a segnare. Anche per la Juve sarà difficile vincere lì”.

A radio Crc è intervenuto Oscar Hiljemark, centrocampista del Genoa e della nazionale svedese: “Al Genoa le cose vanno bene. Contro il Milan abbiamo fatto bene, ma non abbiamo raccolto punti, questo è il calcio. Lavoriamo bene e vogliamo fare una buona partita contro il Napoli anche se non sarà semplice. Non giocai contro il Napoli quando ero al PSV e all’Elfsborg ed affrontarono gli azzurri. Lo sto vedendo giocare benissimo quest’anno e meriterebbe lo scudetto. E’ una squadra fortissima, esprime un calcio bellissimo tra i più belli non solo d’Italia, ma anche d’Europa. Oggi inizieremo a preparare la partita col Napoli. Finora ci siamo allenati per recuperare le energie e poi abbiamo visto i video. Mondiale, Svezia si e Italia no? Questo è il calcio. Entrambe le formazioni hanno giocato bene e l’Italia è stata un po’ sfortunata. Mi spiace, ma per noi è fantastico. Il mio idolo è Gerrard. Mertens è molto forte, faceva bene anche da esterno, ma negli ultimi anni ha fatto un salto di qualità enorme. Non so chi vincerà lo scudetto, diciamo che adesso la Juve ha un vantaggio, ma può cambiare tutto. In difesa siamo molto compatti, abbiamo avuto dei problemi sotto porta, ma contro il Napoli servirà difendere molto bene. Verremo al San Paolo senza paura e dovremo avere lo spirito giusto e dare il 100%. In passato accostato al Napoli? Se una società come il Napoli vuole parlare con me mi gratifica, ma ho la testa al Genoa e darò tutto me stesso per il Genoa, sono fatto così. Ballardini è un allenatore, ma anche un’ottima persona e questo serve nel calcio per costruire una squadra unita”.

Una Lazio convincente vola ai quarti di finale di Europa League. Allo stadio Olimpijskyj di Kiev, nel match di ritorno degli ottavi, la squadra di Inzaghi batte 2-0 la Dinamo e risolve con autorità i problemi creati dal 2-2 dell’andata. Un successo meritato, perché sin dai primi minuti la Lazio occupa la metà campo avversaria. Nel primo tempo la squadra biancoceleste domina il match in lungo e in largo, illuminata da un Felipe Anderson ritrovato ad alti livelli. Le prime conclusioni, imprecise, portano proprio la firma del brasiliano, letale nelle accelerazioni e mai così preciso negli assist. Libero di svariare su tutto il fronte offensivo, Anderson crea diversi problemi ai difensori della Dinamo, che non riescono a limitarlo. Ne beneficiano Luis Alberto, alla migliore prestazione nel ruolo di mezz’ala, e soprattutto Immobile, sempre pronto a scattare sul filo del fuorigioco anche se impreciso sotto porta. Al 17’ l’attaccante napoletano salta addirittura il portiere avversario, ma la sua conclusione a porta vuota è respinta dal disperato intervento di Kadar in scivolata. Per il vantaggio della Lazio, però, è solo questione di tempo: ci pensa Lucas Leiva al 23’ con un colpo di testa imparabile sull’angolo battuto da Luis Alberto. Incassata senza conseguenze l’unica conclusione della Dinamo nei primi 45 minuti, un pericoloso destro di Tsyganov dai venti metri alla mezz’ora, la formazione di Inzaghi riprende a dominare e va più volte vicina al raddoppio con Immobile, fermato due volte da Boyko in uscita.

Calhanoglu illude, ma l’Arsenal – anche con gli ‘aiutini’ decisivi dell’arbitro Eriksson e di Donnarumma – la ribalta ed estromette il Milan dall’Europa League. Niente rimonta all’Emirates, Wenger (doppietta Welbeck e Xhaka) batte Gattuso 3-1 infrangendo i sogni continentali dei rossoneri, che solo nel finale hanno mollato. E’ passata la squadra migliore, considerato anche il match d’andata, ma non può non pesare nel giudizio complessivo il rigore (inesistente) assegnato all’Arsenal subito dopo il vantaggio del Milan. A caccia dell’episodio che riaprirebbe subito il discorso-qualificazione, il Milan confeziona dopo appena 45 secondi una bella azione sulla fascia destra rifinita da Borini, ma Andrè Silva – che fa coppia con Cutrone dopo essersi finalmente sbloccato in campionato – centra soltanto l’esterno della rete da ottima posizione. Gattuso se la gioca con il 4-4-2, larghi Suso e Calhanoglu, c’è Montolivo al fianco di Kessie in mezzo. In panchina Biglia e Bonaventura. Nell’Arsenal, forte del 2-0 di San Siro, Wenger ripropone il trio Ozil-Wilshere-Mkhitaryan alle spalle di Welbeck, unica punta di ruolo a disposizione viste le indisponibilità di Lacazette e Aubameyang. Si arrende dopo appena 11 minuti Koscielny (schiena): va Chambers a far coppia in difesa con l’ex Samp Mustafi. Scampato il pericolo iniziale, i Gunners iniziano a tessere la tela che tanti danni ha creato ai rossoneri sette giorni fa: passaggi corti e di prima ad alta velocità, ma Montolivo e Romagnoli riescono a metterci una pezza sulle iniziative di Monreal e Mkhitaryan, mentre è decisiva la respinta di Donnarumma al 25’ su Welbeck. Il Milan pare sonnecchiare, ma all’improvviso ecco Calhanoglu: destro a uscire del turco dai 28 metri, Ospina non ci arriva e Gattuso si rianima. L’Emirates mugugna.


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