La Corte federale d’Appello toglie dieci punti ai bianconeri, che prima del match del Castellani con l’Empoli sono a quota 59

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La giornata clou per la Juventus è iniziata con la richiesta del capo della Procura Federale Giuseppe Chinè di una nuova penalizzazione di 11 punti in classifica. Chiesta alla Corte federale d’Appello anche la conferma degli 8 mesi di inibizione per i 7 ex dirigenti bianconeri: si tratta di Nedved, Vellano, Garimberti, Grazioli, Marilungo, Hughes e Roncaglio.

Chiamata dal Collegio di Garanzia dello Sport a rinnovare la sua valutazione sulla sanzione da irrogare a carico della Juventus per il cosiddetto ‘caso plusvalenze’, la Corte Federale d’Appello ha sanzionato il club bianconero con dieci punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva.

La Corte ha altresì prosciolto dalle incolpazioni ascritte i sigg.ri Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano.

Nel mondo del calcio, una plusvalenza non è altro che un guadagno ottenuto da un club tramite la vendita di un giocatore. Una plusvalenza va calcolata al netto della cifra d’ammortamento del cartellino ancora a bilancio. Per esempio, se una società acquista inizialmente un calciatore per 10 milioni con un contratto di 5 anni, quel costo sarà spalmato a 2 milioni per ciascun anno di contratto; se la stessa società riuscisse a rivendere il giocatore per 30 milioni dopo 2 anni, allora la plusvalenza corrisponderebbe alla differenza tra la cifra di vendita (30) e la differenza tra il costo iniziale (10) con l’ammortamento rimanente (2 milioni per tre anni rimanenti, cioè 6). In questo caso, la plusvalenza sarebbe 26 milioni (30-6).

Secondo la sentenza, una plusvalenza diventa fittizia quando alle cifre di vendita di questi giocatori non vengono attributi valori reali, ma “gonfiati”. Le società si scambierebbero giocatori per cifre più alte rispetto al loro valore di mercato, in modo da generare guadagni che alleggeriscano le perdite in bilancio.

Proprio in quest’ottica, la Corte d’Appello FIGC ha condannato il club bianconero in merito ai bilanci del 2018, 2019 e 2020. Questo triennio, sarebbe stato “sporcato” da questo tipo di plusvalenze. Al culmine dell’inchiesta Prisma dunque, il club bianconero è stato sanzionato per “slealtà sportiva”.

Sotto la lente di ingrandimento sono finite alcune plusvalenze famose, come quella intrattenuta col Barcellona nello scambio Pjanic-Arthur nel 2020. Nel 2019 invece, ricordiamo quello col Manchester City tra Cancelo e Danilo.

LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA
“La Juve ha commesso un illecito disciplinare sportivo”, si legge nel documento di 36 pagine della Figc. “Per quanto riguarda la sanzione, la Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della FC Juventus S.p.A”.

Per il Caf il club ha commesso “un illecito grave, ripetuto e prolungato”. Poi continua: “Il fatto nuovo che prima non era noto è l’avvenuto disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori. Come è stato efficacemente sottolineato dalla Procura federale, il fatto nuovo è l’assenza di un qualunque metodo di valutazione delle operazioni di scambio e, invece, la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo) che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata. Un quadro fattuale – quello appena citato – dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla FC Juventus S.p.A. e che hanno tutti una “natura essenzialmente confessoria. Semmai, con una aggravante distintiva rispetto a qualunque precedente: proprio con specifico riguardo alla FC Juventus S.p.A., colpisce la pervasività ad ogni livello della consapevolezza della artificiosità del modus operandi della società stessa”.

Il comunicato del club  bianconero non si è fatto attendere: “Le motivazioni della Corte d’appello Figc sono un documento prevedibile nei contenuti, alla luce della pesante decisione, ma viziato da evidente illogicità, carenze motivazionali e infondatezza in punta di diritto”.

E ancora: “Il club bianconero e il suo collegio di legali hanno letto con attenzione e analizzeranno a fondo le motivazioni della decisione. La Società e i singoli si opporranno con ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI nei termini previsti. La fondatezza delle ragioni della Juventus sarà fatta valere con fermezza, pur nel rispetto dovuto alle istituzioni che lo hanno emesso”.

Uno dei provvedimenti federali nei confronti della Juventus è stata la sottrazione di 15 punti dalla classifica nella Serie A TIM 2022-2023. Tale penalizzazione, è stata giustificata dalla Corte d’Appello per via della gravità e della durata dell’illecito. Una penalità ancora più grave rispetto a quella che aveva chiesto in un primo momento l’accusa, corrispondente a 9 punti. I bianconeri, che prima della sanzione navigavano in terza posizione a braccetto dell’Inter, sono inizialmente scivolati in decima posizione. Adesso, con il -10, la Juventus è a quota 59: questo prima di scendere in campo ad Empoli.

Un’altra importante sanzione ha riguardato i dirigenti. Ancora prima della sentenza, il 28 novembre 2022, il presidente Andrea Agnelli e tutto il CdA della Juventus si sono dimessi per dare spazio alle indagini su plusvalenze e manovre stipendi. La condanna della Corte d’Appello di gennaio, ha inibito per 2 anni e mezzo Paratici, 2 anni Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi Cherubini e 8 mesi Nedved.

Al loro posto, sono subentrati nell’organigramma dirigenziale juventino Gianluca Ferrero in qualità di presidente, Maurizio Scanavino in qualità di direttore generale e amministratore delegato, e Francesco Calvo in qualità di Chief Football Officer.

Il secondo capitolo del caso plusvalenze si è consumato tre mesi dopo la sentenza della Corte d’Appello Federale. La Juventus ha raccolto la possibilità di ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, che a sua volta ha accolto in parte il ricorso sulla penalizzazione dei bianconeri. La decisione finale, però, è il -10 in classifica della Juventus, che scende a 59 punti prima di Empoli.

Tale sentenza dunque, è stata rimodulata e rimotivata. La Corte d’Appello ha invece prosciolto tutti i dirigenti: Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano.

Tralasciando le fluttuazioni in Borsa, tra condanna e ricorso, il club bianconero non è riuscito a trovare una stabilità proprio per colpa delle vicende extra-campo: i bianconeri hanno vissuto un periodo di assestamento dopo la batosta dei -15, poi guadagnando terreno gradualmente fino a portarsi alle porte della zona Europa.

Il ricorso ha restituito momentaneamente i 15 punti alla Juve, ma anche in questo caso la squadra di Allegri ha dovuto combattere il contraccolpo psicologico di questa notizia: nelle tre partite dopo il ricorso, i bianconeri hanno perso contro il Napoli e l’Inter e hanno solamente pareggiato contro il Bologna.


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