Vince il Napoli. Bene anche la Juventus. Roma in extremis.

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BOLOGNA-JUVENTUS 0-1 La Juventus fatica, rischia ma alla fine conquista a Bologna i tre punti che le consentono di veleggiare ancora solitaria in testa alla classifica e di riscattarsi dopo la sconfitta in Champions con l’Atletico Madrid. Finisce cosi’ 1 a 0 grazie a un gol di Dybala appena entrato in campo. Il Bologna non conquista invece punti salvezza e sprofonda ancora di piu’ in zona retrocessione Gli emiliani non hanno comunque demeritato e sono stati puniti alla prima incertezza difensiva sfiorando anche il pareggio nei minuti di recupero ma centra il palo. Nel primo tempo erano stati proprio i bolognesi i piu’ aggressivi spingendosi spesso in avanti anche se non hanno mai impensierito troppo la retroguardia juventina. I bianconeri al contrario si sono visti meno nell’area dei padroni di casa ma hanno avuto l’unica vera occasione dei primi 45 minuti di gioco con Bernardeschi alle mezz’ora e palla di poco alta. Nella ripresa poche le occasioni ma i bianconeri non sbagliano quella migliore e realizzano la 22esima vittoria in 25 partite portandosi a +16 sulk Napoli secondo.

SASSUOLO-SPAL 1-1 Non esce dal tunnel il Sassuolo, ridimensionato nelle ambizioni con un sol punto nelle ultime tre partite, mente la Spal respira con un pareggio pesante. Finisce 1-1 al Maipei Stadium e se gli estensi la settimana scorsa erano stati beffati dal Var contro la Fiorentina (gol annullato e rigore contro nella stessa azione), stavolta ringraziano proprio la moviola in campo che ha indotto l’arbitro Maresca a rettificare la sua decisione in occasione del rigore del pareggio. Un gol annullato, un rigore reclamato e un gol buono. Si può racchiudere così il primo tempo tra Sassuolo e Spal, dove i locali hanno fatto inizialmente fatica a far pesare la superiore caratura tecnica e gli estensi hanno sopravvalutato la propria capacità difensiva. La prima occasione della prima frazione si materializza al 31’ quando una conclusione di Boga termina di poco a lato. Un minuto dopo Demiral segna, ma Maresca annulla tutto per un fallo di braccio, che non era sembrato evidente. Poco dopo è Floccari che reclama un rigore per un contatto dubbio in area ma l’arbitro lasciare correre. A rompere l’inerzia della gara arriva poco prima del riposo il gol del Sassuolo. Lo segna Peluso, bravo a girare in porta su cross di Sensi e a beffare Gomis. Nella ripresa la musica sembra la stessa, con il Sassuolo a fare gioco ma senza troppa convinzione. La prima vera emozione al 19’: Floccari protesta per via di una spinta in area di rigore, ma Maresca lascia correre ancora una volta. Richiamato dal Var, però, l’arbitro napoletano consulta a lungo le immagini a fa dietrofont, assegnando il penalty agli ospiti. Dagli undici metri va Petagna che non sbaglia con un bolide sotto la traversa. Il Sassuolo accusa il colpo, ci prova con Matri ma l’ex Juve non trova il tempo giusto mentre la Spal ora appare trasformata. La squadra di Semplici annusa odor di sorpasso e al 28’ sfiora il raddoppio. Felipe prende il tempo su tutta la difesa del Sassuolo ma il suo tiro viene respinto dal palo. Finale rovente con il Sassuolo che resta in dieci: Duncan che era entrato nell’ultima mezzora, rimedia due gialli in pochi minuti ma il Var induce Maresca a estrarre il rosso diretto per gioco violento su Missiroli. Recupero palpitante ma non c’è più tempo per la Spal e il risultato non cambia.

CHIEVO-GENOA 0-0 Finisce con un pareggio ad occhiali la sfida fra il Chievo ed il Genoa, ed è un risultato che la dice tutta su una partita che ha visto le emozioni con il contagocce e dove la noia l’ha fatta da padrona per larghi tratti. L’avvio del match è di marca clivense, con l’undici di Di Carlo che guadagna metri di campo e prova ad impensierire la retroguarda avversaria con traversoni dalle fasce. Il gioco è spesso spezzettato dai fischi dell’arbitro, costretto ad intervenire per le numerose scorrettezze, così di conclusioni se ne vedono davvero poche e soprattutto sono sempre troppo deboli e centrali, come quella al trentaduesimo di Jaroszynksi che viene parata senza nessuna difficoltà da Radu. Ad inizio ripresa ci prova ancora Kiyine su calcio di punizione ma stavolta la sua battuta è motlo più pericolosa e la sfera esce di pochissimo a portiere probabilmente battuto. Entrambi gli allenatori provano ad inserire forze fresche mandando in campo Lazovic e Dioussé, ma è il Chievo a provarci di più, come quando al diciottesimo Hetemaj lascia partire un tiro potente ma fuori misura. Al ventiduesimo buon contropiede del Genoa, con Sanabria che va via velocissimo ma non riesce ad angolare il suo tiro favorendo la parata di Sorrentino, ma la vera occasione è tre minuti dopo quando Kouamé salta più in alto di tutti su un calcio d’angolo ma pur impattando bene manda di pochissimo alto sopra la traversa. Alla mezz’or altri cambi, con Di Carlo che inserisce Djordjevic per Rigoni rendendo la squadra più offensiva e Prandelli che ricorre all’esperienza di Pandev richiamando Sanabria, ma la musica non cambia e sono sempre le due difese ad avere la meglio in quasi tutti i duelli con gli attaccanti avversari. Nei minuti finali l’unico sussulto è un calcio di punizione per il Chievo giusto qualche centimetro al di fuori dell’area di rigore, con Piazon che in pratica entra dalla panchina proprio per batterlo, ma il suo sinistro viene respinto con i pugni da Radu. (raisport.it)

La Sampdoria torna alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive. I blucerchiati ritrovano i tre punti in un febbraio da dimenticare piegando il Cagliari per 1-0 al ‘Ferraris’. Un rigore segnato da Quagliarella permette alla squadra di Giampaolo di riprendere quota in classifica e restare agganciato al treno dell’Europa League con Atalanta, Torino e Lazio distanti due punti. I sardi non riescono invece ad allontanare la zona rossa restando a quota 24 e ad evitare l’ottava sconfitta in trasferta nelle ultime undici partite nonostante una buona prestazione che ha visto anche l’esordio dei gioiellini Doratiotto e Verde. La prima vera pallagol arriva al 16′ con Jankto che sbuca sul secondo palo ma mastica la conclusione al volo: Ceppitelli salva quasi sulla linea e deposita il pallone tra le braccia di Cragno. I rossoblu danno intensita’ al proprio pressing e vanno al tiro da fuori con Cigarini e Barella (alla centesima con la maglia del Cagliari) ma alla mezz’ora rischiano grosso. Saponara scambia con Defrel e mette Quagliarella davanti alla porta, il capitano blucerchiato sterza ma viene murato da Ceppitelli e sul prosieguo dell’azione Cragno deve distendersi sul tentativo di Sala. La partita si accende, al 33′ Audero sbarra la strada in uscita a Pavoletti e sulla ripartenza della Samp Deiola rischia grosso con un intervento durissimo su Praet: Massimi estrae il cartellino giallo e resta sulla propria decisione anche dopo aver rivisto le immagini al Var. L’ultimo squillo del primo tempo e’ in pieno recupero con Saponara: l’ex Milan va al tiro da posizione defilata ma non inquadra lo specchio per sbloccare lo 0-0. Nella ripresa e’ ancora il trequartista a illuminare: al 50′ palla dentro perfetta per Defrel che si divora la rete del vantaggio mandando alto da pochi metri. Giampaolo ridisegna il fronte offensivo aggiungendo inserendo Gabbiadini al posto di Saponara e arretrando di qualche metro il raggio d’azione di Defrel, cambiando volto al match. I padroni di casa assediano la meta’ campo degli cambiando marcia: al 62′ Cragno trova un riflesso miracoloso su Quagliarella ma quattro minuti piu’ tardi il centravanti si prende la rivincita dal dischetto. Gabbiadini cade in area di mestiere sul tocco di Pellegrini, Massimi fischia penalty e la sua decisione viene confermata dal Var. Il bomber blucerchiato non sbaglia e sigla la rete numero 17 in campionato, accendendo un parapiglia per un’esultanza polemica dopo la provocazione di Cragno. Ristabilita la calma, Maran prova ad affidarsi all’esperienza di Srna ma il Cagliari si allunga pericolosamente. La Samp gestisce senza affondare e, dopo cinque di recupero, puo’ festeggiare con il proprio pubblico.

I facts post-match di SAMPDORIA – CAGLIARI

La Sampdoria è la squadra che ha ricevuto più rigori a favore in questo campionato (otto). Dopo aver sbagliato il primo rigore stagionale, Fabio Quagliarella ha trasformato tutti gli ultimi cinque calciati per la Sampdoria in questo campionato. In questo campionato nessun giocatore ha trasformato più calci di rigore dell’attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella (cinque, come Cristiano Ronaldo). Il Cagliari ha subito gol in tutte le ultime 11 trasferte di campionato, non riuscendo a segnare nelle quattro più recenti. La Sampdoria ha ritrovato i tre punti dopo una serie di tre sconfitte consecutive in campionato. La Sampdoria ha vinto cinque delle ultime sei partite casalinghe in questo campionato, subendo solo due reti nel parziale. Jacopo Sala ha collezionato oggi la sua presenza numero 50 in Serie A con la maglia della Sampdoria. Nicolò Barella ha tentato quattro conclusioni in questa partita: il centrocampista del Cagliari non ha mai fatto meglio in un singolo match di Serie A. (raisport.it)

Va al Torino lo scontro dal sapore d’Europa contro l’Atalanta. Allo Stadio Olimpico Grande Torino, nella centesima sfida di campionato tra le due squadre, gli uomini di Mazzarri si impongono per 2-0 e agganciano gli orobici, alla seconda sconfitta consecutiva dopo lo stop interno contro il Milan, al sesto posto a quota 38 punti (cosi’ come la Lazio, ma con una partita da recuperare). I granata, in campo col 3-5-2 con Belotti affiancato da Iago Falque, sfiorano dopo pochi secondi la rete del vantaggio proprio con lo spagnolo con un colpo di testa che non centra lo specchio della porta. I ritmi sono alti sin dai primi minuti ma al 18′ Gasperini – a specchio rispetto al Toro – e’ costretto a operare la prima sostituzione: Gosens chiede il cambio dopo una galoppata conclusa con un esterno sinistro alto sulla porta di Sirigu e la Dea, gia’ orfana dello squalificato De Roon e dell’acciaccato Gomez, deve affidarsi al classe 2000 Kulusevski sulla fascia sinistra. Al 23′ gli ospiti vanno a pochi centimetri dal vantaggio: Mancini scalda i guantoni di un attento Sirigu, sulla ribattuta mette in mezzo un gran pallone sul quale Castagne arriva di testa e mette a lato di un soffio. A sbloccare la partita e’ dunque un episodio: al 42′ flipper in area nerazzurra dopo un corner dei padroni di casa, Iago colpisce Pasalic e Berisha si salva in qualche modo, Hateboer libera in scivolata sui piedi di Izzo che non sbaglia il tap-in a porta vuota per l’1-0. Neppure l’intervallo consente all’Atalanta di riordinare le idee, colpita a freddo dopo trenta secondi dal rientro in campo dal raddoppio granata: Meite’ crossa nel cuore dell’area, Belotti fa sfilare per Iago Falque che con un preciso mancino infila all’angolino e segna la sesta rete in carriera contro la squadra di Gasperini, sua vittima preferita. I nerazzurri accusano il colpo e perdono d’intensita’ sbagliando tanto anche dal punto di vista tecnico: il Toro verticalizza con troppa facilita’ e al 64′ e’ ancora Iago Falque a mettere in crisi la retroguardia avversaria ma Berisha non si fa sorprendere sul primo palo, cosi’ come al 76′ sul tentativo dal limite. Il mister orobico si gioca la carta Barrow al posto di un anonimo Kulusevski, il ‘gabbiano’ ci prova all’84’ ma Ansaldi si immola e salva Sirigu, protagonista poi sull’iniziativa di Zapata all’88’. Il muro del Torino resiste e porta a casa il suo quinto clean sheet consecutivo, un evento che non accadeva nella storia del club granata dal maggio del 1985. Nel finale c’e’ anche spazio per l’esordio del baby bomber Millico, che raccoglie i primi applausi del suo pubblico in Serie A.

I facts post-match di TORINO – ATALANTA

Il Torino ha eguagliato il suo record di clean sheet consecutivi nello stesso campionato di Serie A (cinque). L’ultima volta ci era riuscito nel 1985. Era dallo scorso ottobre, nella gara contro la Sampdoria, che l’Atalanta non restava a secco di gol in un match di Serie A. Terzo gol in questo campionato per Armando Izzo, uno più di quelli realizzati in totale (due) nelle precedenti quattro stagioni in Serie A. I tre gol di Izzo in questo campionato sono arrivati tutti su sviluppo di calcio d’angolo. Quattro degli ultimi cinque gol del Torino in questa Serie A sono stati realizzati da difensori (Ansaldi, due Izzo, e Ola Aina). Armando Izzo è il secondo difensore in questa Serie A ad essere andato a segno di testa, col destro e col sinistro, dopo Gianluca Mancini. L’Atalanta è la squadra che ha subito più gol su sviluppi di calcio d’angolo in questa Serie A (7). Sei gol in sette sfide per Iago Falque contro l’Atalanta: è la sua vittima preferita in Serie A. Quello di Iago Falque è il gol più veloce del Torino nei secondi tempi in Serie A da quello segnato da Maxi Lopez (45′, 17″), sempre contro l’Atalanta, nell’aprile 2014. Vincenzo Millico è il primo giocatore classe 2000 a indossare la maglia del Torino in Serie A. (raisport.it)

La Roma fa e disfa ma tiene il passo del Milan. In rimonta la squadra di Di Francesco passa al Benito Stirpe per 3-2 all’ultimo respiro sul Frosinone grazie a una rete di Dzeko e resta a -1 dal quarto posto occupato dai rossoneri. Non basta ai ciociari una prestazione di grande volonta’ per conquistare la prima vittoria interna del campionato e schiodarsi dal penultimo posto con soli 16 punti. L’approccio dei giallorossi al match non e’ infatti dei migliori e al 5′ a sorpresa e’ Ciano – in dubbio per una botta rimediata nel riscaldamento – a portare in vantaggio i padroni di casa. Clamoroso il malinteso tra Nzonzi e De Rossi, il numero 28 del Frosinone raccoglie e calcia dal limite: Olsen respinge maldestramente, il pallone si impenna e si insacca alle sue spalle per l’1-0. La Roma balla pericolosamente e, dopo aver rischiato di subire il raddoppio sempre da Ciano al 10′ (poco lucido sulla spizzata in area piccola), si rende pericolosa solamente al 14′: Perotti, lanciato dal primo minuto da Di Francesco in un 4-2-3-1 ridisegnato per concedere riposo a Zaniolo, pennella per El Shaarawy ma Sportiello vola e devia in corner. La resistenza della squadra di Baroni, tuttavia, si sgretola in meno di due di minuti con Dzeko assoluto protagonista. Il bosniaco prima firma al 30′ il pareggio all’1-1 sulla dormita di Goldaniga in area, poi al 31′ da’ il la’ all’azione che porta i suoi al vantaggio: imbucata per El Shaarawy, Sportiello fa quel che puo’ sul diagonale ma Pellegrini insacca in scivolata a porta vuota regalando alla Roma un intervallo piu’ sereno rispetto alle premesse iniziali. Nella ripresa gli ospiti possono quindi permettersi di gestire i ritmi seppur commettendo qualche errore di troppo dal punto di vista tecnico, anche a causa delle difficili condizioni climatiche con un fastidioso vento. Per questo motivo a meta’ del secondo tempo Di Francesco cala gli assi inserendo Zaniolo al posto del rientrante Perotti e Cristante per uno Nzonzi insufficiente. Baroni risponde sostituendo Ciofani con Pinamonti che, appena entrato, al 68′ sfiora il 2-2: il Frosinone parte in contropiede, Zampano crossa ma Santon riesce a sbrogliare in qualche modo ritrovandosi il pallone tra i piedi. Al 70′ Cristante e’ pericoloso, accarezza il palo in mischia su corner ma al 74′ la Roma perde Manolas: il centrale giallorosso, dopo un ripiegamento difensivo su Molinaro, resta a terra dolorante e abbandona il campo in barella, lasciando piu’ di un punto interrogativo per il derby della prossima settimana. Al suo posto Fazio ma la difesa giallorossa sbanda in maniera paurosa: all’80’ inspiegabile contropiede concesso al Frosinone, Ciano porta a spasso De Rossi, Kolarov e Marcano servendo Pinamonti che, tutto solo davanti a Olsen, non puo’ proprio sbagliare. Il portiere svedese salva con un miracolo su Trotta all’85’ evitando ai suoi la figuraccia ma al 95′ arriva la beffa per i ciociari: De Rossi lancia in profondita’ El Shaarawy, l’ex Milan mette in mezzo un pallone solo da spingere dentro per Dzeko che tiene a galla la Roma per la rincorsa Champions e gela lo Stirpe.

I facts post-match di FROSINONE – ROMA

La Roma allunga la sua imbattibilità in Serie A a otto partite (6V, 2N) e in questo parziale per ben cinque volte ha segnato esattamente tre gol. Sono passati 72 secondi tra il gol di Dzeko (29′ 46”) e quello di Pellegrini (30′ 58”): è il divario più corto tra due reti giallorosse in Serie A dal 21 gennaio 2012 quando Totti e Borini segnarono a 50 secondi di distanza contro il Cesena. Dei 5 gol in Serie A di Pellegrini con la maglia della Roma, questo è il primo che arriva lontano dall’Olimpico. Sette gol di Edin Dzeko in questa Serie A. Tutte le reti dell’attaccante giallorosso sono arrivate in trasferta. Dzeko ha segnato il gol più tardivo della Roma in Serie A da quello di Bastos contro il Sassuolo del marzo 2014. Era dal maggio 2017 (di Pellegri in Roma-Genoa) che la Roma non subiva gol nei primi 5 minuti di gioco in un match di Serie A. La Roma ha tenuto la porta inviolata soltanto in tre delle ultime 22 partite giocate in tutte le competizioni. In tre delle ultime sei partite di Serie A la Roma ha subito almeno due gol. Ciano ha partecipato attivamente a 9 dei 19 gol del Frosinone in questa Serie A (il 47%): 7 reti e due assist. Quello di Ciano è il gol più veloce del Frosinone in questo campionato e terzo più veloce in generale nella storia del Frosinone in Serie A. Manolas ha giocato la sua partita numero 150 in Serie A. Pinamonti ha segnato tre dei quattro gol in questo campionato subentrando dalla panchina: al pari di Ilicic è il giocatore che ha segnato più gol in questa Serie A entrando a gara in corso. Pinamonti è il più giovane calciatore ad aver segnato almeno 4 gol in questo campionato. Era da ottobre che il Frosinone non segnava più di un gol in un match casalingo di campionato.(raisport.it) Il Brescia sbatte contro il Crotone per un’ora, poi la sblocca con un’autorete di Molina e la chiude col solito Donnarumma. Dodicesimo risultato utile consecutivo per la squadra di Eugenio Corini, che allunga in classifica sul Palermo e consolida il primo posto. Gara non bella, con il Brescia che, anche per via delle tante assenze, riesce a bucare il muro dei calabresi nella ripresa. Lo fa con un po’ di fortuna perché al 36′, sulla punizione calciata da Tonali, Cordaz è imperfetto nell’uscita e Molina, nel tentativo di anticipare Ndoj, mette la palla nella sua porta. Il Crotone resta poi in dieci per il rosso rimediato per qualche parola di troppo rivolta all’arbitro da Machach e nel recupero Donnarumma, entrato a gara in corso perché non al meglio fisicamente, timbra in contropiede il 22° centro stagionale. (raisport.it)

Nella 24esima giornata di serie B prosegue la marcia del Brescia che batte per 2-0 in casa il Crotone e si porta a +4 sul secondo posto. Partita di sofferenza per i lombardi che trovano il vantaggio solo all’80’ con una autorete di Molina prima del gol del solito Donnarumma. Secondo successo di fila per il Pescara che riconquista il terzo posto grazie a Mancuso che archivia la contesa con una doppietta dopo appena 18 minuti. Crolla invece il Lecce contro il Cittadella: La Mantia illude Liverani poi si scatena Moncini che con una tripletta conduce la gara verso il 4-1 finale. Tre punti preziosissimi per il Carpi: Marsura e Coulibaly ribaltano lo Spezia dall’85’ al 91′. Chiudono i match delle 15 le due vittorie esterne di Ascoli e Cosenza: Rosseti inguaia la Cremonese che viene contestata, i calabresi espugnano il Curi di Perugia e si portano a -3 dall’ottavo posto che vuol dire play-off. Nella gara delle 18 finisce 1-1 tra Benevento e Foggia con Kragl che risponde a Coda. I sanniti scendono al quarto posto in attesa dello scontro diretto con il Pescara del prossimo martedì.

BRESCIA-CROTONE Gara difficile per il Brescia di Corini che nel primo tempo si vede imporre il gioco da un Crotone ben messo in campo da Stroppa. Senza Donnarumma titolare, l’unico a creare un pericolo nella prima frazione è Morosini il cui tiro si spegne sull’esterno della rete. Al 51’ i calabresi vanno ad un passo dal gol con Pettinari d’azione d’angolo ma l’occasionissima capita ancora sui piedi di Morosini contro il quale Cordaz si supera. Il Brescia accerchia il Crotone e all’80’ arriva l’1-0: è un autogol di Molina che manda erroneamente in rete un pallone respinto corto da Cordaz. In pieno recupero il solito Donnarumma realizza con fortuna il 2-0 finale.

PESCARA-PADOVA Bastano 4 minuti al Pescara per portarsi in vantaggio. Calvano entra in ritardo in area su Memushaj e il direttore di gara indica il dischetto. Mancuso dagli undici metri sigla 1-0 ripetendosi al 18’: cross rasoterra preciso di Marras, il numero 7 taglia in area e col sinistro beffa Minelli. La reazione del Padova c’è ed è tutta sui piedi di Capello pericolosissimo da corner: in pieno recupero il trequartista colpisce a botta sicura ma è bravissimo Scognamiglio a salvare sulla linea. Nella ripresa gli abruzzesi gestiscono agevolmente la contesa e rischiano solo all’81’ quando Fiorillo all’81’ si deve superare per negare la gioia del gol a Cappelletti. Secondo successo di fila per il Pescara di Pillon che sale al terzo posto, il Padova resta tristemente ultimo in graduatoria.

CITTADELLA-LECCE Succede di tutto al Tombolato: apre le danze il Lecce al 12’ con un bellissimo destro potente di La Mantia che si spegne sotto la traversa, poi ecco che entra in scena Moncini. Da bomber vero l’ex Cesena capitalizza al massimo due cross di Schenetti e Benedetti e ribalta il match in 23 minuti. Il Lecce ad inizio ripresa va ad un passo dal 2-2 con Arrigoni (fortunato Adorni a salvare sulla linea) ma al 58’ Moncini è di nuovo una sentenza: 3-1 su cross di Schenetti e gara praticamente chiusa. Il sigillo lo mette Adorni al 71’ con un destro preciso da azione d’angolo. Brutto stop per il Lecce che scende al sesto posto, rialzano la testa i veneti dopo 3 sconfitte di fila.

PERUGIA-COSENZA Secondo successo di fila per il Cosenza che espugna il Curi di Perugia per 1-0: la squadra di Braglia sale così all’undicesima posizione a sole tre lunghezze dai play-off. I calabresi partono meglio e trovano il vantaggio con Bruccini che è freddo dal dischetto. Con il passare dei minuti il Perugia prende il pallino della gara ma anche per colpa del vento non si vedono occasioni da gol ricordare. Da segnalare nel finale l’espulsione di Dermaku che non mette a repentaglio il successo finale del Cosenza.

CARPI-SPEZIA E’ una gara per cuori forti quella del Cabassi che ha visto il successo del Carpi per 3-2. Al 29’ Mustacchio sblocca il match con un bell’inserimento sul secondo palo su assist di Vitale, poi arriva la reazione dello Spezia che ribalta tutto prima con Gyasi al 49’ e poi con Okereke che è bravo a sfruttare un pallone messo in area da Vignali. All’85’ c’è la svolta: Marsura sigla il 2-2 scatenando la forza degli emiliani che sei minuti più tardi trovano addirittura il terzo gol grazie a Coulibaly con un bel destro dalla distanza.

CREMONESE-ASCOLI Tre punti all’Ascoli e contestazioni per la Cremonese. Finisce così la gara tra due squadre in un periodo complicato come si è visto anche in campo. La truppa di Rastelli è più intraprendente ma crea pochissimo: l’unico vero pericolo è un tiro di Strefezza dalla grande distanza che esce di un soffio. Al 68’ Rosseti con un destro preciso dai 20 metri segna l’1-0: è il risultato definitivo che allontana la Cremonese dai play-off.

FOGGIA-BENEVENTO Un punto a testa per Foggia e Benevento che si danno battaglia: ne fa le spese Gerbo a fine primo tempo che viene espulso per un fallo di reazione. Il gol del vantaggio per i sanniti arriva al 75’ con Coda che sfrutta una errata respinta di Ingrosso. All’81’ ci pensa Kragl con una splendida punizione che finisce sotto l’incrocio a siglare l’1-1 finale. (sportmediaset.com)

Il Milan ha battuto l’Empoli 3-0 nel primo anticipo della 25a giornata di Serie A, consolidando il quarto posto in classifica. Dopo un primo tempo con pochi sussulti e giocato a ritmi bassi, i rossoneri hanno travolto i toscani nella ripresa nel giro di due minuti. Prima il solito Piatek in area al 49′ e poi Kessie con lo scavetto al 51′ hanno trovato i gol vittoria. Al 67′ è poi arrivato anche il tris di Castillejo su assist di Conti.(sportmediaset.com)

Un grande Napoli travolge il Parma 4-0 e rimane a 13 punti dalla Juventus, ma soprattutto tiene a grande distanza tutte le altre rivali. Al Tardini la squadra di Ancelotti sblocca la partita al 19′ grazie a Zielinski e poi raddoppia al 36′ con la punizione di Milik che passa sotto la barriera. Nella ripresa il polacco trova la doppietta personale (73′), prima del poker firmato Ounas all’82’. (sportmediaset.com)


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