Europa League: Napoli, Lazio e Fiorentina ok, il ranking sorride

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ranking-uefaOra: non esaltiamoci troppo, come accadde nella scorsa stagione all’indomani dell’approdo alle semifinali europee di 3 squadre italiane. Si scrisse e si disse che il calcio nostrano era finalmente cambiato, che s’intravedeva la luce in fondo al tunnel, eccettera eccetera. Cauto ottimismo, per favore. Il dato confortante è il fatto di vedere continuità, specialmente in Europa League; la competizione meno nobile fra le due superstiti del cambiamento è stata per lungo tempo quasi snobbata dai nostri Clubs, salvo poi far di tutto, a ridosso della fine del campionato di Serie A, per cercare di ottenere la qualificazione. Oggi ci svegliamo con la memoria che corre ai progressi di cui sopra dell’annata 2014/2015, e con i fatti di ieri sera: 3 vittorie su altrettante sfide (Fiorentina, Napoli e Lazio). Al piatto si può aggiungere il successo della Juventus in Champions, ed ecco che il conto del menù non è salato – eccezion fatta per la batosta rimediata dalla Roma a Borisov.

In cosa si traduce tutto questo? In un bel balzello in avanti per quello che riguarda il tanto agognato e al contempo temuto ranking Uefa. L’Italia, è il caso di dirlo, pare poter davvero ingranare la quarta – sì, la quarta squadra, che può accedere ai preliminari di Champions. E puntare i fari dritti negli specchietti dell’Inghilterra per strapparle il posto in più nell’ottica della Coppa Campioni. In linea teorica il sorpasso sui britannici sarebbe già avvenuto: prima di tutto, l’Italia ha rosicchiato qualcosa nella seconda uscita continentale, perché 4 vittorie e una sconfitta hanno portato in dote 0,583 punti in più rispetto alla performance inglese, uscita dal turno infrasettimanale con 2 vittorie, 2 pareggi e 2 battute d’arresto.

Quindi per la stagione 2016 saremmo già con il muso oltre la Union Jack, poiché la Uefa scarterà i risultati maturati nella stagione 2011/12, con la Premier League che butterà 3,893 punti in più della nostra Serie A; e pure andando avanti, nell’annata successiva, gli albionici perderebbero circa altri due punti. Calcoli complicati, da menti allenate, eppure chiari. Nel 2017 potremmo tornare ad avere la quarta rappresentante che tanto ci manca e che così tanto ha fatto felici altri Paesi (anche, se non soprattutto, dal punto di vista degli introiti). Quindi le spedizioni vincenti della Fiorentina in Portogallo e del Napoli a Varsavia, la gara interna strappata con i denti dalla Lazio di fronte all’ostico Saint-Etienne, sono un buon viatico in Europa League. Sia per il ranking che per la classifica dei gironi di appartenenza in Europa League. Avanti così, con equilibrio. E cauto ottimismo.


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