Lulic Re di coppa, ennesima delusione Napoli: Lazio in finale

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Mauri-LulicNapoli – Lazio 0-1 (and. 1-1, tot. 1-2)

79′ Lulic

Nel segno di Senad. Per tutti semplicemente Lulic, centrocampista laziale avvezzo all’essere decisivo nelle gare di Coppa Italia. Solo due gol per lui nella competizione, ma di quelli che si ricordano tutta la vita: il primo, datato 26 maggio 2013, regalò il trofeo alla Lazio nella finale contro la Roma (rete per la quale è diventato un idolo del popolo biancoceleste). Il secondo è arrivato ieri sera, poco meno di due anni più tardi, fondamentale per spezzare gli equilibri di un match intenso; essenziale per raggiungere la Juventus il 7 giugno all’Olimpico.

A ben guardare i sigilli di Lulic sarebbero tre. Eh già, perché il salvataggio sul diagonale sporco di Insigne, a pochi attimi dal novantesimo, a pochi centimetri dalla linea di porta, vale come un gol. E l’esultanza del bosniaco dice tutto. Pioli se lo gode, gongola per un traguardo importantissimo maturato grazie all’apporto di tutti, da Berisha a Parolo, passando per capitan Mauri, la rivelazione Cataldi e la certezza Klose. Senza dimenticare la classe di Felipe Anderson, autore dell’assist per Lulic.

L’Aquila vola, centra con largo anticipo l’obiettivo europeo: scontrarsi con la Juventus in finale significa avere la sicurezza del pass per l’Europa League, dal momento che i bianconeri parteciperanno alla Champions anche nella prossima stagione. Ma Pioli non vuole certo fermarsi e sedersi sugli allori, la pancia è ancora vuota e il sogno di alzare la settima Coppa Italia davanti al proprio pubblico è benzina purissima che spingerà la Lazio sino al 7 giugno. Nel mezzo, ogni gara di campionato sarà un duro banco di prova per tutti gli avversari dei biancocelesti.

Da contraltare fa l’ennesima delusione del Napoli, ormai lontano da secondo e terzo posto in Serie A, ora fuori anche dal torneo nazionale. Benitez non potrà difendere oltre la Coppa conquistata nella scorsa stagione, la speranza di tutti i tifosi azzurri è che possa scuotersi in Europa tentando l’impossibile: raggiungere l’ultimo atto di Varsavia. Ma se la condizione rimarrà quella del match di ieri, beh, le chance rischiano di ridursi al lumicino. In primis perché il prossimo avversario dei partenopei si chiama Wolfsburg, poi perché la condizione fisica sembra in calo netto (eccettuato Maggio, autore di una prova strabordante sulla corsia di competenza).

Il Napoli paga l’involuzione di Hamsik, parente sbiadito del centrocampista che conoscevamo, e la fragilità di tutta la linea mediana; l’appannamento di Higuain e Callejon, nonché l’inadeguatezza globale del reparto arretrato, anche ieri sorpreso in occasione della rete di Lulic. Ma paga anche le scelte del suo allenatore, sempre più lontano dalla riconferma, che in un momento assai delicato della gara non sostituisce l’esausto Ghoulam. Tempi duri sotto il Vesuvio, tempi maturi all’ombra del Colosseo: la Coppa Italia è la cartina di tornasole di ciò che va in scena ogni domenica in campionato, non ci si sbaglia.


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