L’Inter è sempre più in caduta libera

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Situazione drammatica in casa nerazzurra. La stagione dell’Inter ha preso una piega assolutamente negativa e raccapricciante. La banda guidata da Stefano Pioli cade anche a Marassi al cospetto di un Genoa famelico e bisognoso di conquistare punti in ottica salvezza. I numeri della compagine interista sono alquanti eloquenti e certificano uno stato di crisi da cui appare impossibile venirne fuori. L’ultima vittoria in campionato da parte di Icardi e compagni risale allo scorso 12 marzo, con il roboante successo per 7-1 ai danni dell’Atalanta. Dopo la sosta per le nazionali, qualcosa si è frantumato all’interno dello spogliatoio nerazzurro. Sette gare in cui i punti conquistati sono stati solo due. Dalla ventinovesima alla trentacinquesima giornata le reti subite sono ben quindici dinnanzi ai soli dieci goal messi a segno. Addirittura lontano da San Siro, l’Inter non ottiene l’intera posta in palio dal 5 marzo, giorno dell’1-5 rifilato al Cagliari. Una caduta libera, quella della squadra di Pioli, che attualmente occupa il settimo posto in classifica a quota cinquantasei, a tre punti di distanza dal Milan sesto, ultimo gradino utile per accedere al preliminare di Europa League. L’obiettivo non è prestigiosissimo, ma rientrare, seppur non dalla porta principale, in Europa significherebbe donare nuovo smalto ad un club intenzionato ad investire corposamente ma che in campo assiste ad uno spettacolo indegno ed assolutamente modesto. Ciò che colpisce maggiormente ed è stato messo in risalto nell’ultima gara di campionato contro il Genoa, è la mancanza di spirito agonistico, di cattiveria, la scarsa voglia famelica di aggredire l’avversario. I calciatori nerazzurri appaiono spenti, senza motivazioni, oramai allo sbando e rinunciatari. Ciò che preoccupa i tifosi interisti è che questo calo vertiginoso possa accompagnare Icardi e compagni sino al prossimo 28 maggio, giorno dell’ultima di campionato, certificando un’annata nata sotto tutt’altri auspici e che si appresta a concludere in maniera alquanto insufficiente. Nella scorsa settimana è stata significativa una dichiarazione rilasciata da Danilo D’Ambrosio in cui affermava che dopo il pareggio con il Torino, qualcosa si sia spento all’interno della truppa nerazzurra. Probabilmente il fatto di non giungere terzi né tantomeno di conquistare l’accesso diretto in Europa League abbia affievolito lo spirito di rimonta che aveva caratterizzato il lavoro di Pioli sino al mese di marzo scorso. Parlando proprio di Pioli, oramai il tecnico emiliano appare un semplice traghettatore con il compito di guidare i suoi uomini sino alla trentottesima giornata e nulla più. Già da molto tempo si è avviato il casting per scegliere il nuovo allenatore nerazzurro. La dirigenza Suning monitora con attenzione due nomi altisonanti nel panorama internazionale,ossia quelli di Conte e Simeone. Per adesso non trapelano conferme dagli entourage dei due tecnici, ma restano vive entrambe le piste. Un po’ più defilata l’ipotesi riguardante Spalletti, con quest’ultimo ai saluti con la Roma, senza escludere altri due profili di caratura europea quali Jardim, attuale tecnico del Monaco e reduce da un’annata scoppiettante con i monegaschi e Marco Silva, allenatore giovane ed etichettato dalla stampa come il futuro Mourinho. Nelle prossime settimane il quadro, in tal senso, sarà più chiaro anche se vi è ancora una stagione da portare a termine, con l’obiettivo perlomeno di conquistare il preliminare di Europa League, che sì toglierà dello spazio alle redditizie amichevoli estive ma al contempo permetterà ai nerazzurri di tornare a respirare profumo di calcio internazionale, sapori che il club di corso Vittorio Emanuele vuol tornare ad assaggiare per restare in linea con le ambizioni e le aspirazioni di una società che ha il chiaro intento di tornare a primeggiare sia in Italia che all’estero.


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