Altro miracolo del Leicester: ribaltato il Siviglia, ora i quarti

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Leicester – Siviglia 2-0 (and. 1-2, tot. 3-2)

27′ Morgan, 54′ Albrighton

Di solito allo scrivente non piace usare la retorica, le parole ad effetto a tutti i costi. E non lo farà nemmeno parlando del cammino del Leicester in Champions League, pur utilizzando il sostantivo miracolo. Perché questa volta non è retorica, non è una parola ad effetto per strappare emotività al lettore: è un vero miracolo che le Foxes si ritrovino ai quarti di finale della Champions League. Così come storico non è un aggettivo buttato giù a caso: dopo il primo storico titolo in Premier, alla prima storica partecipazione in Champions il Leicester ha centrato uno storico primo posto nel proprio girone con conseguente storico accesso agli ottavi di finale e, adesso, è tra le prime otto del torneo.

Se non è storia questa. Ed è un miracolo vero considerando come il Leicester ci è arrivato, al termine di un mese simile alla Passione di Cristo, dentro una stagione nata male e proseguita malissimo in Premier League. Ranieri, l’artefice del titolo dell’anno passato, ha guidato i suoi fino al traguardo degli ottavi in Coppa Campioni, ma contemporaneamente ha pagato pegno per un eccesso di riconoscenza rischiando a più riprese il fondo della classifica in campionato. Il risultato è stata una schizofrenia quasi senza precedenti: oggi il Leicester ha soltanto 3 punti in più della terzultima in Premier e, contestualmente, attende il verdetto dell’urna di Nyon per sapere contro chi se la dovrà vedere per tentare l’accesso alle semifinali del torneo continentale più prestigioso.

Storie e miracoli che soltanto un club inglese, viene da pensare. Qualcuno addirittura sogna il Leicester campione d’Europa a difendere il titolo dalla Premiership, l’equivalente della nostra Serie B. Anche se lo scenario è inverosimile, mai dire mai. A molti pareva impossibile che una piccola realtà come quella delle Foxes potesse giocarsela ad armi pari con le big del Continente, tipo il Siviglia, abituato a fare incetta di Europa League come niente fosse. E invece.

E invece è successo che, dopo il dramma del licenziamento di Ranieri, grande artefice del miracolo (mai dimenticarlo), si è passati alla commedia di Shakespeare (l’attuale traghettatore sulla panchina del Leicester) con lieto fine. Gara di andata in Andalusia persa, ma qualificazione tenuta per i capelli grazie alla rete di Vardy e al rigore parato da Schmeichel a Correa. Poi il capolavoro di ieri sera al King Power Stadium: il gol di Morgan, capitano coraggioso e mai domo, il raddoppio di Albrighton, impalpabile al Sanchez Pizjuan, e ancora un rigore parato da Kasper sotto gli occhi di papà Peter, questa volta a N’Zonzi. In mezzo una traversa del Siviglia che ha fatto capire a tutti quanto gli Dei del pallone fossero d’accordo con le intenzioni del Leicester.

Diciamo la verità: il miracolo degli ex di Ranieri ci fa ancora battere il cuore e, davvero, vorremmo tanto che il sogno continuasse fino a Cardiff. Ma gli occhi restano aperti e i piedi per terra: difficile che le Foxes possano ottenere più di così senza l’aiuto della sorte. La superiorità tecnica dello stesso Siviglia si è vista tutta; quella di Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Juventus è sotto gli occhi di ogni appassionato di calcio. Per non parlare di Atletico Madrid e Manchester City, le altre in predicato per un posto tra le 8 regine. Ma, come dicevamo, mai dire mai. Specialmente quando di mezzo c’è il Leicester.


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