Tim Cup: niente sorprese, Juventus e Napoli ai quarti

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Zaza pazzoJuventus – Torino 4-0 (1-0)

28′ e 51′ Zaza, 73′ Dybala , 82′ Pogba

La Juventus non si ferma più. La fame è tornata, così come la condizione atletica. Di conseguenza anche la convinzione, la mentalità vincente e serena che ha accompagnato i bianconeri negli ultimi quattro anni e mezzo. Nell’ottavo di finale dello Juventus Stadium contro il Torino, la compagnia di Allegri ha confermato quanto di buono si è visto nelle ultime settimane: squadra coesa, difesa blindata, attacco letale. Il tutto a prescindere dagli interpreti.

Già, perché dal primo minuto c’è stato spazio per tanti giocatori che solitamente guardano le gare juventine dalla panchina: Neto, sebbene poco impegnato, non ha fatto rimpiangere Buffon nel giro palla durante le transizioni difensive; Rugani, oggetto del desiderio di tanti Clubs, ha esordito dal primo minuto svolgendo al meglio i compiti assegnatigli; Khedira è in crescita; e in attacco la coppia Zaza-Morata ha dato ragione ad Allegri, costruendo pezzo a pezzo il netto successo sui cugini. Poi ci sono le liete conferme di Chiellini, Lichtsteiner, Alex Sandro e Pogba, quest’ultimo finalmente degno del numero di maglia indossato.

Un derby a senso unico, dunque, un 4-0 senza se e senza ma. Allegri voleva una Juventus subito aggressiva ed è stato accontentato, il Toro ha fatto la sua parte in negativo subendo sin dal principio il ritmo e le iniziative imposte dai padroni di casa. La gara è comunque rimasta in equilibrio per una buona mezz’ora, condita dalla spigolosità di alcuni contrasti che hanno rischiato di incattivire subito la gara. Una brutta entrata costava il giallo a Zaza, che poco oltre rischiava il rosso per un contrasto con il portiere granata (il replay però scagiona la punta bianconera).

Poi ecco arrivare il primo gioiello della serata: Morata cuce un assist da campione sulla corsia di sinistra, Zaza si coordina a centro area e, indisturbato, colpisce in drop mancino spedendo la palla all’incrocio. Da qui in avanti il Torino non c’è più, fatta eccezione per una sgroppata di Belotti nella ripresa con tiro sull’esterno della rete. La Juventus invece vuole chiudere i conti in fretta: Molinaro si fa espellere per doppio giallo e dalla punizione conseguente nasce il raddoppio, ancora confezionato da Zaza, bravo e freddo a due passi dalla porta ospite.

Non finisce qui: Dybala subentra all’autore della doppietta (sempre nervosetto e a rischio rosso) e fa 3-0 con una sinistro dal limite di rara bellezza, sia per controllo che precisione. Quindi è la volta di Paul Pogba che, a pochi minuti dalla fine, telecomanda nel sette una punizione calciata con il contagiri. Niente chiacchiere: la Juventus si è dimostrata più forte, il Torino un paio di gradini sotto – anzi, una rampa di scale più in basso. Oggi i bianconeri sapranno chi, tra Udinese e Lazio, dovranno affrontare nel quarto di finale in programma il prossimo 20 gennaio.

MertensNapoli – Verona 3-0 (2-0)

4′ El Kaddouri, 12′ Mertens, 75′ Callejon

Dopo le sorprese targate Alessandria, Spezia e Carpi, qualcuno forse immaginava che anche il Verona, fanalino di coda della Serie A, potesse fare lo sgambetto al più forte e quotato Napoli. Non è andata così, a riprova che il calcio è sì indecifrabile, ma che certi valori in campo emergono spesso (specialmente quando c’è la condizione mentale a supportarli).

Così non può stupire come il Napoli, creatura Sarriana dotata di carattere semi granitico, abbia chiuso la pratica ottavi di finale già nel primo tempo contro i malcapitati scaligeri – per giunta in piena ricostruzione e senza Toni, rimasto in città a prepararsi per la sfida di campionato con il Sassuolo.

Prima frazione senza storia, dicevamo: Napoli subito sugli scudi, con Mertens largo a sinistra a creare scompiglio e Higuain davanti pronto a sfruttare ogni minimo errore della farraginosa retroguardia veronese. Bastano una manciata di minuti al Pipita per scattare sulla fascia, entrare in area e servire il più facile degli assist all’accorrente El Kaddouri: piattone destro a porta sguarnita e 1-0.

Il bis è servito 7′ più tardi e questa volta Mertens fa tutto da solo, s’incunea tra Bianchetti e Moras e con il mancino punisce Coppola. Un gol da campione, una serpentina che fa sognare tutto il San Paolo. L’unico battito di vita degli ospiti arriva al 43′, allorché Checchin calcia dal limite dell’area e colpisce la traversa con Reina battuto; ma Fares fallisce il tap-in che avrebbe almeno in parte potuto rianimare il Verona.

Nel secondo tempo i ritmi si abbassano vistosamente, però i padroni di casa trovano comunque il terzo gol con il subentrato Callejon, su assist del monumentale El Kaddouri. Sessanta secondi prima gli azzurri avrebbero potuto esultare per un’altra rete, se solo Hamsik non avesse sprecato un penalty spedendolo sul palo. Poco importa, in definitiva: il Napoli accede ai quarti, nei quali affronterà l’Inter in una partita dai contenuti sempre elettrici. Che sia Coppa o campionato.


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