Champions: tra conferme e sorprese, chi va e chi rischia – prima parte

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Al netto delle gare di questa sera, siamo giunti a metà strada per quanto riguarda i gironi di Champions League. Ieri sera si sono giocate le partite che riguardavano i Gruppi E, F, G e H, con qualche conferma positiva e negativa; non sono nemmeno mancate le sorprese, almeno per i non addetti ai lavori. La strada verso gli ottavi di finale è ancora in parte da decifrare, tuttavia alcune gerarchie sembrano essere più che stabilite.

NAPOLI E LE SUE GRANE – Partiamo da casa nostra, cioè dal Napoli: era lecito non aspettarsi troppo dalla trasferta di Manchester, perché senza dubbio in questo momento il City di Guardiola è tra le formazioni che meglio stanno e meglio giocano a calcio. Però c’è un ‘ma’ piuttosto grande. Al di là delle spavalde intenzioni di Sarri alla vigilia del match, il Napoli è sceso in campo regalando all’avversario la prima mezz’ora di gioco; e contro questo avversario, in Champions, è qualcosa che va al di là del concetto di grave.

Il peccato originale è senza dubbio la sconfitta della prima giornata contro lo Shakhatar, e a maggior ragione l’interpretazione della gara dell’Etihad sarebbe dovuta essere molto diversa sin da subito. Ora il cammino degli Azzurri – complice il successo degli ucraini in Olanda con il Feyenoord – si complica maledettamente. Gli elogi per i 70 e più minuti di ieri (dopo il 2-0 di stampo marcatamente Guardiolista) non cancellano quel terzo posto nel Gruppo F che, con il ritorno al San Paolo del 1 novembre contro i Citizens, potrebbe diventare una sentenza sul discorso qualificazione. Francamente dal Napoli di quest’anno ci si aspetta qualcosa in più che la retrocessione in Europa League. Onore comunque al City, primo in Premier e in Champions, con un De Bruyne ispiratissimo (14 assist in stagione). E a Guardiola manca ancora Aguero…

RESURREZIONE LIVERPOOL, URAGANO SPARTAK – Dopo due pareggi in altrettante gare, la Champions di Liverpool e Spartak Mosca è decollata al terzo tentativo. Fino a ieri, il Gruppo E vedeva in testa il Siviglia con 4 punti, con Reds e russi appena dietro a cercare di capire che cosa ne sarebbe stato di loro. Proprio lo Spartak ha contribuito fortemente a sovvertire le gerarchie del girone passeggiando – almeno nel risultato – sugli spagnoli. A Mosca, dopo un equilibrio precario di forze tradotto in un 1-1 parziale, i padroni di casa si sono scatenati in una manciata di minuti a ridosso dell’ultima parte di match: 4 centri in meno di 30 minuti, uno dei quali firmato da Luiz Adriano (unico dei suoi ad aver già segnato in Champions) che arriva così a quota 21 marcature in 44 presenze nel torneo. Ora rischia il Siviglia, uscito intontito dalla trasferta russa e consapevole di dover risalire una china potenzialmente pericolosa.

Se gli andalusi rischiano, tanto peso ha avuto anche la prevedibile vittoria del Liverpool nella casa del Maribor. Lo 0-7 finale non fa una piega e regala a Klopp un po’ di respiro, nonché la prima gioia nella competizione dopo 7 gare senza successi. Le doppiette di Firmino e Salah, insieme alla griffe di Coutinho, Arnold e Oxlade-Chamberlain, valgono il primo posto nel Gruppo in coabitazione con lo Spartak e anche un piccolo ma significativo record: è stata la vittoria in trasferta più larga per un Club inglese nella storia del torneo.

RISULTATI GRUPPO E: Maribor-Liverpool 0-7, Spartak Mosca-Siviglia 5-1

CLASSIFICA: Liverpool e Spartak 5, Siviglia 4, Maribor 1

RISULTATI GRUPPO F: Manchester City-Napoli 2-1, Feyenoord-Shakhtar D. 1-2

CLASSIFICA: Manchester City 9, Shakhtar D. 6, Napoli 3, Feyenoord 0

 

 

 


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