Polemiche in Brasile: crollo a Manaus, Coelho contro Ronaldo

Di

pauloronaldo620Non si placa la baraonda mediatica e politica generata dal crollo di parte del tetto all’aeroporto di Manaus, nello Stato di Amazonas. L’alchimista della letteratura brasiliana contemporanea, Paulo Coelho, non ha digerito le parole dell’ex interista Ronaldo, ambasciatore e principale testimonial del Mondiale alle porte. Coelho lo ha pubblicamente etichettato come “imbecille”: il fenomeno del calcio verdeoro è reo di aver dichiarato che le infrastrutture del Paese sudamericano non sono una competenza a carico del comitato organizzatore del torneo; un torneo che, ormai alle porte (si comincia il 12 giugno prossimo), ha riservato sorprese negative sin dal giorno dell’assegnazione.

Coelho faceva parte della delegazione ufficiale che nel 2007 salutò la conferma del Brasile quale nazione ospitante del Mondiale 2014; insieme a lui c’erano l’allora presidente Lula e gli ex giocatori Dunga e Romario. Ma il susseguirsi di incidenti nei cantieri degli stadi tra morti (otto in tutto, l’ultimo un operaio trentaduenne il 9 maggio all’Arena Pantanal di Cuiaba) e crolli (come quello della gru e di parte della struttura dell’impianto di San Paolo, dove si giocherà la gara di apertura), hanno indotto lo scrittore ad uscire di scena.

Le recenti affermazioni di Ronaldo, arrivate dopo l’incidente di Manaus – sede dell’esordio azzurro contro l’Inghilterra il 14 giugno -, hanno tuttavia indotto Coelho a rompere il silenzio invitando l’ex giocatore, al contrario, ad intraprenderlo. La rabbia per la dichiarazione dell’ex simbolo del calcio brasiliano ha lasciato presto il posto all’amarezza per tutto ciò che è accaduto negli ultimi sette anni. Anzi, soprattutto per quello che non è accaduto. Lo scrittore sostiene che il suo Paese vuole mostrare un volto che non gli appartiene e che non ricalca la cruda realtà, fatta di un nuovo dilagare di violenza, di strade, ferrovie e aeroporti fatiscenti. Coelho continua sostenendo che le ingenti risorse economiche impiegate per l’allestimento del Mondiale sarebbero servite per l’ammodernamento di tutte le infrastrutture e per la costruzione di scuole e ospedali.

Il presidente Dilma Rousseff ha cercato di rintuzzare nei giorni scorsi il malcontento popolare che ha portato a diverse manifestazioni di piazza nel corso degli ultimi anni. Proprio il giorno del crollo al terminal internazionale Eduardo Gomes di Manaus (inaugurato il 15 gennaio di quest’anno), la Rousseff si era detta certa che gli scali aerei brasiliani fossero pronti e sicuri. Il destino beffardo le ha dato torto e le piazze, tutte dalla parte di Coelho – molto seguito in patria -, rischiano di riempirsi nuovamente di contestatori a pochi giorni dall’inizio del torneo più importante del pianeta.

Non sono, sfortunatamente, cronache inedite a margine di un campionato del Mondo di calcio: nel ’34 e nel ’78, sotto le dittature di Mussolini e Videla, l’opinione pubblica fece i conti con i chiaroscuri di Italia e Argentina. Allo stesso modo il Cile del 1962 ospitò i Mondiali in piena emergenza terremoto e non andò in modo troppo differente a Messico ’86. A sessantaquattro anni dal Maracanaço (la cocente sconfitta della Nazionale verdeoro contro l’Uruguay) e a trentasei dall’ultimo Mondiale disputato in Sudamerica, il Brasile cerca di infilare sotto il tappeto lo sporco in egual misura degli illustri predecessori, dittature militari o meno fa poca differenza. Quel che conta, purtroppo, è solo lo spettacolo che andrà in scena sui terreni di gioco. Quel che conta, purtroppo, è che gran parte del Paese sarà pronta a dimenticare tutto questo se la Nazionale di Neymar dovesse vendicare l’onta del 1950 e conquistare il sesto titolo iridato. The show must go on.

 

 


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloPallone.it – Il calcio che passione supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009