La Juventus in rimonta e in inferiorità numerica schianta l’Udinese

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Mai dare per morta la Juventus perché si rischia di incorrere in sgradite sorprese. Sarà questa la lezione che avrà appreso l’Udinese al termine della sfida della “Dacia Arena” che ha visto i friulani soccombere per 2-6 al cospetto dei campioni d’Italia in carica, in inferiorità numerica per buona parte del match. Con questa vittoria, la banda di Allegri sale a quota ventidue in classifica, in coabitazione con la Lazio, a un punto di distanza dall’Inter seconda e a tre lunghezze dal Napoli capolista. Per i bianconeri si tratta di un ritorno alla vittoria in campionato dopo l’ultima ottenuta lo scorso 23 settembre in occasione del derby della Mole. Lontano dall’Allianz Stadium è il terzo successo rimediato, che cancella almeno in parte il pari ottenuto a Bergamo contro l’Atalanta e il ko interno con la Lazio. L’Udinese, invece, resta inchiodata al quindicesimo gradino a quota sei, rimediando la settima sconfitta su nove giornate disputate. Uno score poco edificante per la banda di Delneri, con il tecnico sempre sulla graticola considerando questo avvio di stagione tutt’altro che esaltante. Il match si sblocca clamorosamente all’8’ quando Perica si invola in contropiede, supera la marcatura di Chiellini, per poi estrarre dal cilindro una conclusione imparabile per Buffon. Per l’attaccante croato è il suo primo centro in questo campionato. Trascorrono appena sei minuti e al 14’ dagli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pjanic, Samir ,al centro dell’area, sbaglia porta e spedisce la sfera alle spalle del suo compagno di squadra Bizzarri. Al 20’ la Vecchia Signora mette la freccia: cross di Cuadrado dalla corsia di destra indirizzato verso l’area dove Khedira non manca l’appuntamento con la palla, spedendola di testa al di là della linea di porta. Al 26’, però, avviene un episodio che indubbiamente farà discutere: Ali Adnan colpisce a centro area Mandzukic. Tra l’attaccante croato e il difensore iracheno scoppia un’accesa discussione, con il numero diciassette juventino indispettito per la mancata concessione del penalty. L’arbitro Doveri interviene ammonendo i due calciatori, ma considerando le perpetrate proteste veementi di Mandzukic, decide di estrarre il cartellino rosso nei confronti del croato, il quale è costretto ad abbandonare, in maniera piccata, il terreno di gioco, lasciando la sua squadra in inferiorità numerica. A questo punto Allegri passa dal 4-2-3-1 al 4-4-1 e addirittura i bianconeri sfiorano il tris con Higuain, il cui tiro dall’interno dell’area colpisce il palo. Sul tramonto della prima frazione di gioco, però, è Buffon a ergersi da protagonista, salvando in più occasioni il risultato. Due volte su Jankto e una su Maxi Lopez, blindando la porta alle folate offensive dei friulani. Nella ripresa i padroni di casa ristabiliscono la parità al 47’ quando dagli sviluppi di un calcio di punizione battuto dal versante di destra da De Paul, Danilo svetta in area non lasciando scampo a Buffon. Per il capitano dell’Udinese è la prima rete in questo campionato. Da lì in avanti, però, una Juventus ferita nell’orgoglio reagirà, travolgendo letteralmente i padroni di casa. Al 52’la riscossa bianconera porta la firma di Rugani, il quale capitalizza al meglio un cross su palla da fermo di Dybala. Per il giovane difensore toscano si tratta del primo centro in questo torneo. La banda di Allegri non è affatto doma e al 59’ quadruplica le marcature con Khedira, il quale approfitta di una sponda aerea di Rugani e di prima intenzione non lascia scampo a Bizzarri. Gli uomini di Delneri appaiono alquanto frastornati ed annichiliti, a tal punto da concedere grandi spazi ai campioni d’Italia in carica che maramaldeggiano sui resti dei friulani. All’87’ Higuain, in versione uomo-assist, appoggia in verticale per Khedira, che entra in area e da posizione angolata lascia partire un fendente imparabile per l’estremo difensore argentino. Per il centrocampista tedesco si tratta di una domenica indimenticabile, avendo messo a segno la sua prima tripletta in serie A. La banda di Allegri appare irrefrenabile e al 90’pone il sigillo definitivo sul match con Pjanic, il quale riceve palla da Alex Sandro e da posizione siderale sfodera un fendente, leggermente deviato da Nuytinck, che termina la sua corsa alle spalle di un incolpevole Bizzarri. Per il centrocampista bosniaco è il secondo centro personale in questo campionato. Al triplice fischio finale gongola Allegri, che commenta così l’importante successo di carattere ottenuto alla “Dacia Arena”: “Bisogna fare i complimenti ai ragazzi: non era semplice e hanno dato una bella risposta pur giocando in dieci. Hanno lavorato bene, ci serviva una partita così, di sacrificio. Era uno snodo importante per noi, perché un risultato negativo sarebbe stato difficile da digerire, invece abbiamo reagito bene avvicinandoci alla vetta. Stiamo entrando in condizione e dobbiamo farlo in fretta perché novembre è un mese importante per l’andamento delle varie competizioni”. Delneri, invece, intercettato dai giornalisti, giudica così la performance dei suoi uomini, crollati al cospetto di una Juventus in dieci dal 26’ del primo tempo: “La partita è stata determinata da due reti su palla inattiva che ha segnato la Juve, davanti avevamo una squadra che ha giocatori importanti, che giocano le palle in maniera veloce e dal mio punto di vista quando abbiamo preso due goal da calcio piazzato l’abbiamo pagata a caro prezzo. Dobbiamo migliorare ed usciamo con delle certezze negative e positive da stasera”.


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