Dove è finito Super Mario Balotelli?

Di

Mario Balotellidi Lorenzo Cristallo
Sembra vivere una netta fase di involuzione la carriera sportiva di Mario Balotelli. Del super bomber che scaldava i cuori dei tifosi nerazzurri prima e rossoneri poi si stanno lentamente perdendo le tracce. Attualmente in forza al Liverpool, non sta incidendo minimamente. Pochi goal, rari squilli di una carriera che sta prendendo i connotati dei tanti “belli e dannati” del mondo del pallone.
La vita sopra le righe, fatta di eccessi sta condizionando questo atleta dalle grandiose potenzialità tecniche ma da un carattere che rappresenta il primo nemico di sé stesso. Amicizie sbagliate, visite a Scampia molto discutibili, la Milano by night che gli lascia in eredità varie frequentazioni in locali, discoteche, una vita a mille all’ora come la sua ferrari che gli fa perdere il contatto con lo sport che lui tanto ama.
Carattere spigoloso il suo, molto condizionato dalla sua adolescenza dove si è dovuto fare largo tra l’indifferenza generale e quelle offese a lui rivolte per il colore della pelle. Quello dei cori razzisti è stato un leitmotiv della sua esperienza italiana quando ogni domenica dalle curve avversarie partivano canti sul fatto di essere “nero”. Il più delle volte tutto ciò non venne etichettato come razzismo ma come risposte, seppur becere, ad un comportamento spocchioso e provocatorio di Super Mario in campo.
La vita privata di Balotelli sembra essere piuttosto una rivista glamour che quella di un giocatore dalle doti fisiche e tecniche fuori dal normale. I continui screzi con la sua ex fidanzata, Raffaella Fico, e il non riconoscere subito la figlia nata dalla loro relazione amorosa, Pia, per poi fare un importante passo indietro in seguito e riconoscere quella che è a tutti gli effetti la sua primogenita. Tutto ciò almeno inizialmente gli aveva fatto perdere quella erenità e tranquillità fondamentale per uno sportivo.
Super Mario dopo i mondiali in Brasile dove le sue prestazioni non furono all’altezza del suo nome e complice l’atteggiamento irrispettoso nei confronti di alcuni “senatori” della nazionale azzurra dopo l’eliminazione shock contro l’Uruguay nell’ultima partita del turno eliminatorio, quando non rimase negli spogliatoi ad ascoltare il discorso dei veterani per fare quadrato dopo una pesante sconfitta non solo sportiva ma anche d’immagine; viene definitivamente abbandonato dal calcio italiano. Il Milan lo cederà a fine agosto, Antonio Conte neo tecnico degli azzurri lascia messaggi chiari alla sua prima conferenza stampa in cui ribadisce di voler al suo organico elementi che abbiano “fame”, voglia di stupire e non si farà abbindolare da nomi blasonati.
Ed ecco allora che il bad boy vola oltre Manica, a Liverpool, dove però i goal sono pochi, le panchine tante e la sensazione che questa esperienza inglese, si sia rivelata un pesante flop per lui.
In nazionale è tornato solo nel mese di novembre scorso ma senza giocare da titolare, le gerarchie ormai sono cambiate e per Super Mario ci vorrà tanto lavoro per tornare nei pensieri del c.t. Conte.
Quella di Balotelli sembra essere la storia di un ragazzo viziato, distratto dai lustrini del mondo miliardario del calcio. Feste, risse, compagnie discutibili, eccessi nella vita privata, lusso, fashion, glamour, la cura dell’aspetto fisico piuttosto che la grinta e la voglia di dimostrare in campo di essere un campione hanno relegato questo atleta in una posizione marginale oramai. Un campione dimenticato, piombato nell’oblio. Nell’oblio di sé stesso, di un uomo che ha fallito mille chance per dimostrarsi decisivo, per fare il cosiddetto salto di qualità. Molte le occasioni in cui si è perso malamente, in cui ha disatteso le tante promesse.
Super Mario dovrà cercare in fretta di ritrovare sé stesso, il bomber, l’attaccante dai goal impossibili che ha fatto impazzire milioni di tifosi. Lascerà Liverpool,tornerà in Italia? Tutto questo lo sapremo a fine stagione, l’unica cosa che ci auguriamo è che questo campione dal carattere irascibile possa riacquistare quella fiducia, quella serenità per tornare ai livelli che più gli competono, riconquistando anche la maglia azzurra. Le porte di Coverciano sono aperte per lui, l’essenziale è che Balotelli torni a far parlare di sé per i goal e le prestazioni eccellenti e mai più prime pagine di giornali per risse o fatti di vario genere che esulano dal mondo del calcio.
La sua carriera non può perdersi dietro “colpi di testa” o capricci, altrimenti il tramonto di questo atleta rischia di essere irreversibile.


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