Venezia: la rivincita di Inzaghi può far rima con Triplete

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Quando nasci vincente, affamato di successo e sempre ‘sul pezzo’, non c’è niente da fare: nulla ti potrà abbattere. E Filippo Inzaghi, fino a poche stagioni fa indiscusso Bomber del Milan (sì, con la maiuscola e non ci sono dubbi), non si è fatto abbattere: la prima esperienza in Serie A proprio sulla panchina rossonera, culminata in un cocente addio dopo una stagione deludente, avrebbe potuto sancire anzitempo la fine di una nuova carriera. E invece no, perché quando fai degli obiettivi quotidiani una ragione di vita, non ci sono santi: ti rialzi e la ruota ricominci a farla girare per il verso giusto.

Così, dopo un legittimo anno sabbatico per raccogliere le idee, Inzaghi è ripartito. Ha scelto Venezia per farlo, ha deciso di accettare il progetto di Joe Tacopina (già noto ai tempi del Bologna) e della cordata americana che aveva rilevato la società lagunare sull’orlo del fallimento. Super Pippo ha capito che la volontà della neonata Venezia Football Club era quella di tornare presto e bene in Serie B, dopo la promozione dalla D alla Lega Pro della stagione 2015/’16. Inzaghi ha compreso l’importanza di un’altra gavetta: la visse da calciatore e si affinò come attaccante letale negli ultimi sedici metri, la sta rivivendo da allenatore. Le scorie del recente passato milanista sono un’eco lontana, perché Filippo ce l’ha fatta: conquistato al primo tentativo il pass per la Serie cadetta (per il Venezia ultima volta nella stagione 2004/’05) e con tre turni di anticipo. Campionato vinto e la concorrenza di Parma, Padova e Pordenone tenuta a debita distanza.

Doppio salto di categoria per il Venezia, doppia soddisfazione per Inzaghi che, soltanto pochi giorni dopo il pareggio con il Fano che ha dato la certezza matematica del successo in Lega Pro, si è tolto lo sfizio di sollevare un altro trofeo: la Coppa Italia di categoria. Il ritorno tra le mura amiche del “Penzo” contro il Matera ha ribadito la forza dei neroarancio: 3-1 finale che ha ribaltato lo 0-1 patito in Lucania. Un double, per l’ex numero nove rossonero, che ha il sapore della rivincita; anche se lui non lo ammetterà mai, visto il carattere schivo e ben educato con il quale ha sempre dribblato polemiche e veleni. Ma resta il fatto che di rivincita si tratta, e non esistevano dubbi sul fatto che presto o tardi Inzaghi sarebbe riuscito a rialzare di nuovo la testa nel suo territorio di caccia preferito: un campo di calcio.

Super Pippo, abituato a sollevare trofei, ha esteso fame e attitudine al successo ai suoi ragazzi. Giovani e meno giovani che hanno capito un concetto fondamentale: lo sport è una montagna russa a più velocità o, se preferite, è come una bicicletta: per stare in equilibrio occorre non smettere mai di pedalare, anche e soprattutto quando si è stremati o le cose non vanno come le avevi immaginate. Il Venezia e il suo tecnico non sono ancora stanchi e non vogliono scendere dalla bici: Inzaghi e i neroarancio possono centrare uno storico Triplete. Già, perché il successo in Coppa Italia permetterà ai lagunari di lottare per la Supercoppa di Lega Pro nel triangolare con le vincenti degli altri due gironi (il Foggia e una tra Cremonese e Alessandria). Bentornato Pippo.


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