Hachim Mastour: da baby prodigio a malinconico svincolato

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Strana la vita, soprattutto se ti chiami Hachim Mastour e non più tardi di due anni fa incarnavi alla perfezione il prototipo del calciatore moderno: dotato tecnicamente, spiccata personalità e tanta voglia di emergere nel calcio dei grandi. Questo gioiello nato a Reggio Emilia il 15 giugno 1998 ma di nazionalità marocchina, si mise in mostra, sbalordendo tutti gli addetti ai lavori, nelle giovanili del Milan, dal 2012 al 2015, facendo parlare di sé in positivo. Tutti gli osservatori erano attratti dal suo tocco di palla, dalle sue magie, dalla visione di gioco da calciatore più che esperto. Nel maggio 2015, addirittura, comparve per la prima volta in panchina durante un match della prima squadra, ed assieme a lui c’era Donnarumma, colui, che a distanza di pochi mesi, sarebbe diventato il portiere titolare nel Milan ,all’epoca guidata da Sinisa Mihajlovic. Di Mastour ,in rossonero, restano le prodezze con la squadra Primavera ed apparizioni piuttosto confortanti in amichevoli, con la prima squadra, coronate con una rete messa a segna in una sgambata di inizio luglio contro il Legnano.  Da lì in avanti i proclami su questo ragazzo dal futuro da predestinato, cominciano ad essere disattesi, una graduale e costante parabola discendente lo attende. Nell’estate del 2015 vola in Spagna, a Malaga, dove colleziona solamente dodici minuti in campo. Troppo poco per esplodere, troppo poco per lasciare il segno nella Liga spagnola. Evidentemente il club iberico non ebbe fiducia in lui, a tal punta da concedergli spazio ed allora Mastour tenta il secondo trampolino di lancio sbarcando in Belgio presso la corte del PEC Zwolle. Anche lì cinque presenze e zero goal, numeri scarni, uno score per nulla affatto esaltante che inizia ad eclissare tutta quella luce che era addosso a questo ragazzo dai colpi sopraffini. Addirittura c’è chi su instagram gli chieda se giocasse ancora a calcio. Una domanda forse provocatoria ma di certo pesante e difficile da digerire per chi immaginava un inizio di carriera scoppiettante ed altisonante, per chi detiene il record come calciatore più giovane ad aver esordito nella nazionale maggiore marocchina. Ed invece dallo scorso 1 luglio Hachim Mastour è un calciatore svincolato, senza contratto, un disoccupato nel dorato mondo  del calcio. Tutto ciò a soli 20 anni, quanto l’alba della sua carriera lasciava presagire tutt’altro. Lui e Donnarumma seduti in panchina in quel maggio del 2015, uno diventato star e protagonista nel Milan, al centro di un intrigo di mercato sensazionale, l’altro, invece, dimenticato dal calcio che conta, emarginato dai grandi club, solo, con il suo talento, la sua classe ma tanto vuoto attorno a lui. La speranza è che a breve qualche squadra si faccia avanti, anche nella nostra serie B, per rilanciare questo giovane promettente, dalle qualità tecniche indiscusse ma che ha solo bisogno di un po’ di fiducia attorno a sé per ritrovare ciò che era, tornando a guardare al futuro con rinnovata fiducia ed autostima, scrollandosi di dosso l’etichetta di talento inesploso.


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