La Lazio sempre più giù, tra crisi di risultati e gioco deludente

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Matridi Lorenzo Cristallo
Con il pareggio interno a reti bianchi con il Carpi, la Lazio sembra proprio aver toccato definitivamente il fondo. I biancocelesti sono apparsi alquanto svagati, privi di mordente, senza fantasia. La squadra di Pioli è riuscita nell’impresa di non creare nessun reale pericolo dalle parti di Belec. La Lazio è oramai lontana parente di quella ammirata nella passata stagione che con una cavalcata memorabile nel girone di ritorno, conquistò il terzo posto che volle dire preliminare di Champions League. In questa stagione invece l’aria che si respira attorno agli uomini di Stefano Pioli è di sfiducia. Le poche presenze allo stadio Olimpico da parte dei tifosi biancocelesti in piena polemica con il presidente Lotito, rispecchiano perfettamente l’atmosfera di maretta che c’è. La campagna acquisti estiva è stata completamente bocciata dai fatti. Nessun nuovo innesto ha inciso in maniera particolare. Solo Matri ha dato la sensazione di apportare un certo valore aggiunto in alcune gare, mentre per tutti gli altri solo tanta panchina e voci di cessione. Su tutti rimbalza agli occhi la situazione di Morrison giunto a Roma con l’etichetta del nuovo Gascoigne, ma pare proprio che di Gazza abbia solamente lo spirito fumantino ed indisponente considerando che il suo nome è stato annoverato più per le fughe dai ritiri biancocelesti che per le prodezze in campo visto che da Pioli non è stato mai preso in considerazione. La stagione fino ad ora deludente e sottotono prende le sembianze di Felipe Anderson e Klose, due calciatori che non stanno affatto incidendo alla causa biancoceleste. Il tedesco sembra proprio aver intrapreso la strada del pensionamento mentre il brasiliano appare la brutta copia di quello ammirato nella scorsa stagione in cui si rivelò esplosivo e determinante, tanto è vero che addirittura circolano voci di una cessione all’estero per lui.
Nel mercato di gennaio, occorrerà che Lotito e Tare si muovino con arguzia per migliorare la rosa e fornire nuovi innesti validi per tentare la scalata in campionato ma le avvisaglie non sono certo irresistibili. In difesa è giunto Bisevec, calciatore serbo proveniente dal Lione. È arrivato a Roma sponda biancoceleste per sostituire De Vrij e prendere per mano un pacchetto arretrato che con Mauricio, Gentiletti e Hoedt ha palesato più di qualche perplessità. Tra l’altro non è da escludere un addio di Gentiletti richiesto anche da altre società di serie A. Bisevec comunque non potrà considerarsi un “salvatore della Patria” in quanto al Lione rivestiva i panni di riserva e quindi la sua affidabilità in difesa è tutta da valutare, soprattutto in un campionato insidioso come quello nostro.
Il prossimo impegno vedrà la Lazio di scena al “Franchi” contro la Fiorentina, domani pomeriggio alle 18, un match duro in cui i biancocelesti partono inevitabilmente da sfavoriti. La panchina di Pioli continua a traballare e già da mercoledì dopo lo sbiadito pareggio interno contro il Carpi, sono iniziate a circolare voci che darebbero Guidolin in pole per la guida della squadra. Di eventuali rivoluzioni tecniche se ne riparlerà dopo la sfida contro i viola, per adesso c’è di certo che i biancocelesti dovranno imprimere quanto prima una sterzata alla stagione perché proseguire di questo passo significa navigare in una posizione di metà classifica che provoca tanto malcontento attorno al club e molta disaffezione considerando che l’Olimpico giornata dopo giornata appare sempre più spettrale, spettrale come lo spettacolo che la Lazio sta fornendo.


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