Ventura: ufficiale la nomina a c.t., ma rischia quella di Lippi

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VenturaNon è stata ancora apposta nessuna firma su alcun contratto, ma ormai c’è l’ufficialità: Giampiero Ventura sarà il diciassettesimo c.t. della Nazionale Italiana. L’ex allenatore del Torino subentrerà ancora una volta ad Antonio Conte, così come accadde nella stagione 2009-2010 alla guida del Bari. Nel destino di Ventura, evidentemente, c’è parecchia Puglia, con la città di Bari evidenziata in grassetto (lì conobbe Rosangela, da pochi giorni diventata sua moglie).

La prima scelta di Tavecchio, dunque, è anche quella che corrisponde al vero e ai progetti della Federazione: un maestro di calcio con una lunga carriera alle spalle, tanta gavetta e la capacità di valorizzare i giovani (per fare un esempio Bonucci, lanciato proprio a Bari e, anche grazie a lui, entrato nel circuito azzurro). Lo ha voluto annunciare proprio Tavecchio durante il consiglio federale: Ventura non era presente alla seduta, ma il Presidente ha ribadito che l’incarico avrà la durata di 2 anni (fino al Mondiale del 2018) a circa 1,3 milioni di euro e senza bonus in caso di qualificazione al torneo russo.

Ufficialmente Ventura entrerà in carica dal Primo di luglio: naturale che Conte resterà in sella sino ad Europeo concluso, cosa che in molti auspicano coincida con il 10 di luglio, giorno della finalissima. In ogni caso, la presentazione e l’investitura pubblica del nuovo selezionatore avverranno il 18. Una bella e meritata promozione, dunque, per uno tra gli allenatori più esperti di promozioni: Ventura, durante la sua lunga carriera, ne ha collezionate ben 7 nelle diverse categorie, senza distinzioni. Partendo dal basso e giungendo alla Serie A, Ventura ha vinto 3 campionati minori (soltanto 1 trai professionisti) e convinto attraverso lo spirito e la solidità del suo modo di intendere il calcio. Quando nel 2009 venne annunciato sulla panchina del Bari, dichiarò di allenare per libidine; un manifesto, se vogliamo, della sua filosofia che gli fece guadagnare il soprannome di Mister Libidine.

In sintesi, Ventura c.t. e Marcello Lippi Direttore dell’area tecnica, così come nel progetto originale della Figc? Eh no, non ancora almeno, perché se il tassello dell’allenatore è posto, quello che riguarda il mentore del vittorioso Mondiale 2006 è ancora tutto da decifrare. Come da tradizione tipicamente italiana, niente riesce al primo colpo. In questo caso la svista è stata piuttosto grossa: Tavecchio pare infatti non essersi ‘accorto’ che il figlio di Lippi, Davide, è procuratore; alla base, quindi, esiste un conflitto di interessi per nulla irrilevante.

Il regolamento sulla questione è chiarissimo, non lascia spazio ai dubbi: “Sono vietati rapporti fra procuratori e soggetti che svolgano funzioni in Federcalcio”. E ancora: “Non possono svolgere l’attività di Procuratore sportivo tutti coloro che ricoprano cariche o abbiano rapporti professionali o di qualsiasi altro genere nell’ambito della Figc o delle Società ad esse affiliate”. Come da sopracitata tradizione italiana, restiamo in attesa del proverbiale miracolo burocratico che dirima la controversia.

Giancarlo Abete, ex Presidente della Federazione, ha ribadito la correttezza della scelta fatta in merito: aspettare che sia la Corte di Giustizia Federale a fornire un parere interpretativo sulla vicenda Lippi. Ma non ha mancato di dare la propria opinione: “Si parla di posizioni di vertice, fermo restando che il Direttore non avrebbe una titolarità nelle convocazioni”. Abbiamo una vaga idea di come potrà andare a finire. Del resto, rinunciare al bagaglio di esperienza e tecnica che Lippi porta con sé, sarebbe un sacrilegio.

 

 


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