“Manita” della Fiorentina a Verona. Gialloblù ko

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I viola sono tornati a lottare con ardore e con la voglia famelica di cancellare le critiche ricevute in estate dopo una campagna acquisti che ha visto la Fiorentina perdere gradualmente i suoi pezzi pregiati: da Borja Valero a Bernardeschi, da Vecino a Kalinic. La banda di Pioli dopo aver subito due ko nelle prime due giornate di campionato contro Inter e Sampdoria, reagisce da leone al “Bentegodi” superando con un perentorio ed ineccepibile 0-5 il malcapitato Hellas Verona. Gli uomini di Pecchia sono apparsi inconsistenti dinnanzi alla spinta d’urto del “cholito” Simeone e compagni. Troppo misera la resistenza e la compattezza messa in atto dai gialloblù scaligeri, con il “4-3-3” che non ha funzionato minimamente. Poche le occasioni create per tentare di rientrare in partita, modesti i pericoli dalle parti di Sportiello, è così al termine della gara i tifosi veneti hanno ritenuto opportuno fischiare sonoramente gli undici scesi in campo e il tecnico Fabio Pecchia. Di questo passo il Verona si candida seriamente ad avere più di una semplice difficoltà nel conquistare la salvezza, ed inoltre in questi primi duecentosettanta minuti di serie A si stanno manifestando tutti i problemi venuti a galla durante la campagna acquisti, dal caso Cassano ad altri mancati arrivi che avrebbero permesso ai gialloblù di poter annoverare una rosa di gran lunga più competitiva. Ci sarà molto da lavorare per il tecnico natio di Formia, se sempre la piazza avrà pazienza di attendere. Di certo lo 0-5 subito a domicilio non aiuta affatto a rasserenare gli animi. Il match ha inizio con la Fiorentina padrona assoluta del campo che spezza l’equilibrio dopo appena due minuti. Benassi effettua un tiro dalla distanza, Nicolas in tuffo non trattiene e Giovanni Simeone si dimostra letale nel ribadire in rete da due passi. Per l’ex attaccante del Genoa è il primo centro con la nuova maglia della Viola. Al 10’ Federico Chiesa viene contrastato irregolarmente, in area, da Nicolas. Per il direttore di gara Damato non ci sono dubbi e decreta il rigore a favore degli ospiti. Dagli undici metri si presenta Thereau che con freddezza e precisione chirurgica non lascia scampo all’estremo difensore degli scaligeri. Per l’attaccante francese si tratta del terzo centro in questo campionato, il primo tra le fila della compagine toscana. Il tris che mette definitivamente al tappeto i padroni di casa, giunge al 24’ dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Il cross dalla bandierina di Badelj, viene prolungato di testa da Benassi, trasformando ciò in un assist per Astori, che di prima intenzione effettua un tiro che termina la sua corsa dietro le spalle di Nicolas. Ad inizio ripresa Pecchia prova a cambiare le carte in tavola, inserendo sul rettangolo di gioco Romulo e Kean al posto rispettivamente di Souprayen e Zuculini, ma nonostante qualche accenno di riscossa nei primi dieci minuti, è sempre la Fiorentina a dettare legge. Al 62’ arriva il quarto goal viola con Veretout direttamente su calcio di punizione. Il centrocampista francese disegna una traiettoria imparabile per il portiere gialloblù, spedendo la sfera sotto l’incrocio dei pali. Al 71’ Gil Dias subentra al posto di un eccellente Chiesa e diciotto minuti più tardi, l’esterno d’attacco portoghese sigla la sua prima rete in serie A. Bruno Gaspar appoggia sulla destra per il suo connazionale, il quale estrae dal cilindro una conclusione insidiosa che si insacca tra le gambe di un rivedibile Nicolas. E’ il goal dello 0-5 e per l’Hellas suona il definitivo “De Profundis”. Al triplice fischio finale decretato dall’arbitro Damato, sorride Pioli, soddisfatto per la performance di carattere e qualità sfoderata dai suoi uomini, mentre per Pecchia ci sarà molto da lavorare sia dal punto di vista psicologico che tattico, al fine di risollevare le sorti di una squadra che ha iniziato questo campionato non di certo in maniera esaltante. L’allenatore della Viola, intercettato dai giornalisti in mixed zone, ha commentato così il roboante successo ottenuto al “Bentegodi”: “ E’ sicuro che se giochi un buon calcio hai più possibilità di vincere. Avevamo giocato bene anche le prime due gare di campionato ma non avevamo la stessa mentalità e lo stesso approccio. Sicuramente oggi una prestazione di livello. L’obiettivo del secondo tempo era quello di non subire goal visto che la partita era in mano nostra. Dobbiamo lavorare molto su queste situazioni. Dobbiamo imparare a sacrificarci e a soffrire tutti insieme. Siamo stati comunque bravi a ripartire ed essere pericolosi contro la difesa dei nostri avversari”. Di tutt’altro umore Pecchia, che ha descritto in questi termini il pesante capitombolo rimediato tra le mura amiche: “Oggi abbiamo fatto una bruttissima prestazione di cui mi assumo tutte le responsabilità. Non punto il dito contro gli errori iniziali, puntate il mirino su di me. Io ho il dovere di tirare il meglio dai miei calciatori. Oggi abbiamo imparato che non si possono affrontare così le partite. Abbiamo sbagliato in ogni situazione di gioco. Torniamo, ora, a lavorare giorno per giorno. L’anno scorso abbiamo saputo reagire anche da situazioni peggiori di questa. Deve essere chiaro che il nostro obiettivo è raggiungere la salvezza, se arriva prima è meglio, altrimenti dovremo conquistarla alla fine”.


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