Spalletti verso l’Ucraina: “Dobbiamo per forza vincere”

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“È facile da gestire questa situazione, perché per forza dobbiamo battere tutti quelli che ci stanno davanti. Non possiamo tirarci indietro dal tentativo di vincere qualsiasi partita, deve essere proprio una cosa evidente, ci deve essere nel vederci giocare. Bisogna però riportare una giusta equazione tra il piacere e l’importanza dell’azzurro, dobbiamo lavorare in quella direzione lì. Vogliamo vincere e produrre anche un buon calcio, cosa che non abbiamo fatto a Skopje. Nessuno di noi è contento di quella gara, nello spogliatoio era evidente questo dispiacere del risultato e di alcuni momenti della partita. Sono curioso di rivedere la squadra domani sera perché lì effettivamente anche il campo era penalizzante… Gli ho detto fino a un minuto prima di non trovare scuse, ma c’erano difficoltà evidenti nel fare calcio. Noi siamo entrati in campo per fare la partita, mentre per chi si vuol difendere è più facile. A dimostrazione di ciò ci sono le parole di Elmas, che stimo tantissimo e ha detto delle parole ben precise e dure”. Così Luciano Spalletti in conferenza stampa.

Sui possibili cambi

“Oggi avete la sfortuna di fare la conferenza prima dell’allenamento. Ho una difficoltà oggettiva nella formazione, un paio li abbiamo anche mandati a casa…”.

Su Verratti e le pressioni da gestire

“Non ho fatto in tempo a telefonare a tutti, ma a qualcuno ho telefonato, lui compreso. Convocazione rifiutata ? Non mi sembra mi abbia detto così… Anzi, mi ha detto che gli ha fatto molto piacere aver ricevuto questa chiamata e che vuole dare una mano, pur andando a giocare distante. Pure Bonucci mi ha detto la stessa cosa, anche lui vuole essere di aiuto alla Nazionale. Così mi hanno risposto tutti coloro a cui ho chiamato. Anche gli allenatori, quelli che hanno risposto, mi hanno mostrato questa collaborazione. Si vorrebbe fare una gestione corretta e il più coinvolgente possibile, anche se poi c’è un progetto da portare avanti e oggi la cosa più importante è qualificarsi. L’ansia gestiamola come ci pare, chiamiamola come vogliamo ma quella ci accompagnerà sempre. Ora con questo risultato la pressione diventa ancora più forte e sarà sempre così, come abbiamo detto prima. Dobbiamo essere sempre più professionisti e gestire meglio tutte le cose. Ma poi ci vuole quella personalità… Dobbiamo essere all’altezza della nostra storia e di campioni mitici come Buffon”.

Sul pubblico di San Siro

“Noi dobbiamo saper reagire su qualsiasi campo, a volte si reagisce in maniera forte coi comportamenti, altre volte col silenzio. Dobbiamo reagire a qualsiasi cosa ci troviamo davanti. Personalità è quando hai molte cose da dire e stai zitto passando da pollo per guadagnarci dopo… Allo stadio di San Siro io non ho da chiedere nulla, siamo noi a doverci meritare il loro comportamento. Siccome ho assistito a gare della Nazionale a San Siro, chiedo loro ciò che hanno sempre fatto. C’è sempre stato un calore che però diventa completo solo con i nostri desideri e la nostra ricerca del gioco”.


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