Lazio-Sampdoria, la sfida della paura termina 1-1

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Lazio-Sampdoriadi Lorenzo Cristallo
Pareggio al fotofinish per la Sampdoria che conquista un punto insperato all’ “Olimpico” e condanna la Lazio all’ennesima settimana di passione. È questa la sintesi di una gara avara di emozioni, sbloccata nel finale da Matri per i biancocelesti per poi farsi riprendere da un calcio di punizione di Zukanovic a pochi secondi dal termine. Un punto a ciascuno che non smuove la classifica di entrambi e per la Lazio restano i problemi di un’annata storta e molto deludente. Stefano Pioli è apparso amareggiato al termine del match e la sua posizione in panchina resta in bilico. Per Montella è il primo punto conquistato da quando è alla guida dei blucerchiati dopo ben tre sconfitte consecutive, ma la classifica per i doriani piange, sono solo tre le lunghezze di distanza dal Frosinone terz’ultimo e in piena lotta per non retrocedere.
Rispetto alle indicazioni della vigilia, Montella mescola le carte e schiera i suoi uomini con un inedito “4-3-3” con Moisander centrale difensivo a far coppia con Zukanovic, in attacco deve fare a meno di Eder fermatosi per un problema muscolare nella rifinitura della mattina e relega in panchina Muriel. Spazio quindi a Carbonero e Lazaros a supporto dell’unica punta Cassano. Pioli da par suo risponde con il “4-3-2-1” con Konko esterno di destra al posto dell’infortunato Basta. In attacco a sostegno di Klose ci sono Candreva e Djordjevic, quest’ultimo nell’inedito ruolo di rifinitore.
In un “Olimpico” spettrale con soli ottomila spettatori, il match stenta a decollare. Latitano le occasioni da rete ed è emblematico lo specchio di due squadre che vogliono rischiare il meno possibile e avvertono forte la necessità di non fallire quest’appuntamento. Il primo squillo comunque è di marca biancoceleste con Klose che riceve un assist perfetto di Candreva e di testa spara alto sopra la traversa. Poi è di nuovo la Lazio a rendersi pericolosa con Parolo, il cui tiro dalla lunga distanza viene deviato in corner. I biancocelesti cercano con più veemenza e convinzione la via del goal e ci prova Candreva che approfittando di un errato disimpegno di Zukanovic, va al tiro, ma la conclusione risulta centrale. L’ultima chance degna di nota nella prima frazione di gioco porta la firma blucerchiata, con un’azione in contropiede ben orchestrata dagli uomini di Montella. De Silvestri serve Lazaros al limite dell’area, il greco va al tiro ma la sfera viene deviata da Konko, la palla incredibilmente carambola sui piedi di Barreto ma la conclusione fortuita di quest’ultimo si spegne a lato.
Termina così un primo tempo avaro di emozioni, con la Lazio che ha cercato di fare qualcosa in più in ottica propositiva ma lo zero a zero rispecchia a pieno il modesto spettacolo visto in campo.
Nel secondo tempo, la prima chance è nuovamente biancoceleste con una punizione calciata di potenza da Candreva, ma la sfera termina a lato. Al 66’ Pioli opera un cambio, inserendo in campo Matri al posto di Klose. Ed è proprio l’attaccante ex Juventus a sfiorare il goal con un colpo di testa su cross di Radu che si spegne poco distante dai pali difesi da Viviano. Anche Montella, non resta a guardare, e lancia nella mischia Muriel al posto di Cassano. L’attaccante colombiano si fa subito notare per un’azione solitaria che supera la marcatura di alcuni avversari ma la sua conclusione in porta termina a lato. Al 78’ minuto si sblocca la gara: cross di Radu per la testa di Matri che indirizza la palla alle spalle di un incolpevole Viviano. Biancocelesti in vantaggio e gioia polemica dell’attaccante numero dicissette verso l’allenatore Pioli, reo di non averlo schierato dal primo minuto. Nel frattempo esce dal campo anche Marchetti per un problema al flessore della gamba sinistra, al suo posto entra Berisha e l’estremo difensore albanese appare piuttosto incerto nella prima uscita aerea su un cross proveniente dall’out di destra. La sua respinta non è impeccabile e Carbonero tenta di approfittarne ma la sua conclusione sbilenca si spegne a lato. Nel finale di gara ci prova anche il neo entrato Bonazzoli ma il suo tiro dalla distanza è facile preda di Berisha. Ma nei minuti finali, quando oramai la Lazio iniziava a pregustare il ritorno alla vittoria, l’estremo difensore albanese commette un fallo fuori dall’area di rigore. Il direttore di gara Calvarese decreta il calcio di punizione, sulla palla si presenta Zukanovic che con una conclusione ficcante e leggermente deviata di testa da Felipe Anderson, sigla il pareggio blucerchiato al 93’.
Termina così la gara, con un sospiro di sollievo e sorrisi raggianti in casa doriana e fischi e lacrime di disperazione tra le fila biancocelesti.
Stefano Pioli al termine del match appare piuttosto rabbuiato. Ammette che il pari subito all’ultimo minuto suona come una beffa. Afferma che la sua squadra ha lottato con ardore agonistico, ha dimostrato grande impegno e attaccamento alla maglia ma evidentemente tutto ciò non è stato sufficiente. Ed inoltre anche la dea bendata sembra aver voltato le spalle ai biancocelesti. Sulla sua posizione in panchina non si sbilancia, Pioli ha dichiarato che ora occorrerà massima concentrazione per i prossimi due impegni di Coppa Italia contro l’Udinese e in campionato contro l’Inter, prima di tracciare un bilancio a ridosso della sosta natalizia. Secondo voci che circolano attorno all’ambiente laziale, Brocchi sembra il nome più accreditato per sostituire l’attuale tecnico emiliano.
In casa blucerchiata invece Montella tira un sospiro di sollievo. Elogia i suoi ragazzi per la reazione avuta dopo la rete dello svantaggio. L’ “aeroplanino” ammette che non era affatto facile riprendere questa partita e ha sottolineato lo spiccato spirito di gruppo che ha dato forza ai suoi ragazzi. Sulle scelte iniziali di formazione, ribadisce che sono state dettate da fattori contingenti che hanno caratterizzato la vigilia del match ed ora testa e concentrazione massima per la sfida di Coppa Italia di giovedì contro il Milan per tentare di regalare un’importante soddisfazione ai supporter doriani.


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