Sarri e l’oro di Napoli: record di gol e tanto fiato

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 Il Napoli c’è, è un fatto. La corsa scudetto non sarà, da qui a fine maggio, una esclusiva partita di ping pong tra Juve e Roma, i partenopei si sono ricandidati come terzo incomodo (Lazio permettendo). I numeri azzurri parlano chiaro: miglior attacco del torneo, tanti giocatori coinvolti nella fase offensiva e molti dei quali spesso a segno, miglior striscia aperta di risultati utili (9, 6 vittorie e 3 pareggi). Ciliegina sulla torta, la condizione atletica in crescita: 9 delle ultime 10 reti messe a segno dal Napoli, infatti, sono arrivate nei secondi tempi.

Insomma, il Napoli fa sentire la propria voce; anche se, contro il Pescara, la prova globale non è stata completamente all’altezza dei numeri appena accennati, nonostante il 3-1 finale. Ma ci sono altri numeri che fanno spavento, come ad esempio le reti segnate nelle prime 20 giornate di questa Serie A: 45, record assoluto nella storia del Club campano. Superata la soglia dei 43, cifra che il Napoli delle stagioni 1987/’88 e 2013/’14 raggiunse nello stesso lasso di tempo.

Tanto merito di questo primato va a Sarri, fin troppo criticato dopo qualche fisiologica sbandata, che ha saputo leggere a dovere le caratteristiche degli interpreti a disposizione, specialmente nel momento in cui è mancato Milik. Un esempio su tutti, l’invenzione di Mertens falso nueve. Il belga sta ripagando con un rendimento al di sopra delle aspettative: 12 sigilli in 20 gare, uno in più del suo miglior score realizzato alla prima stagione con la maglia del Napoli. Per il piccolo attaccante sono in tutto 16 i timbri stagionali (inclusi i 4 in 6 gare di Champions League), tanti quanti ne ha totalizzati l’ex amato Higuain. In più, Mertens è arrivato a 50 marcature tonde in tutte le competizioni con la casacca partenopea.

Ma non c’è soltanto il reparto avanzato. All’ombra del Vesuvio, come accennato, segnano in tanti, parecchio anche i difensori: 6 reti complessive (2 a testa per Chiriches e Tonelli, una per Koulibaly e Maksimovic). E poi c’è Marek Hamsik, indiscussa bandiera dello scacchiere di Sarri: la rete al Pescara significa per lo slovacco quota 6 in questo campionato (stesso bottino dell’intero torneo scorso), cui sommare le 2 di Coppa Campioni contro Benfica e Besiktas. Ma soprattutto fanno 106 con la maglia del Napoli: Hamsik è a una sola lunghezza da Sallustro e a 9 dalla leggenda di Diego Armando Maradona.

Una macchia, se vogliamo, la squadra di Sarri ce l’ha: in 13 delle 20 partite disputate, il Napoli ha subito gol. Un dato non proprio allarmante, ma significativo di una certa permeabilità della retroguardia e delle croniche disattenzioni dell’intera fase difensiva cui, spesso, gli Azzurri sono vittime. Il bicchiere, al momento, è senz’altro tornato a essere mezzo pieno; per capire se verrà rabboccato ancora un po’ o svuotato senza pietà, bisognerà aspettare il prossimo sabato. Il Milan attende.

 


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