Zeman non va in pensione e riparte da Lugano

Di

Zemandi Lorenzo Cristallo
Nonostante passino gli anni, Zdenek Zeman mantiene intatto il suo fascino. Chiedetelo a Lugano, prossima tappa di Zemanlandia. Il tecnico boemo ha firmato un contratto annuale con un ingaggio da 500.000 euro a stagione ed è stato presentato nel pomeriggio di ieri alla presenza del presidente del club svizzero Renzetti e dei suoi collaboratori.
Zeman dopo le ultime due esperienze negative nel campionato italiano con la Roma e il Cagliari tenta il rilancio di immagine e professionale nel tranquillo e pacifico Ticino. La serie A svizzera lo attende a braccia aperte. In terra elvetica gli addetti ai lavori sono curiosi di vedere il gioco offensivo e propositivo del boemo, tecnico mai banale e personaggio a tutto tondo dentro e fuori il rettangolo di gioco. Durante la conferenza stampa di presentazione ZZ ha tenuto a precisare che è molto entusiasta di intraprendere questa nuova avventura lavorativa alla soglia dei settanta anni e inizierà subito a testa bassa a lavorare con il gruppo in quanto il campionato elvetico è al via alla metà di luglio. Ha dichiarato che non smembrerà lo zoccolo duro che ha condotto alla promozione del Lugano nella massima serie ed è soddisfatto di aver trovato un’ambiente sano ed una società seria. Proprio in merito a ciò si è aperta un’accesa diatriba nei giorni scorsi con il Pescara, una situazione paradossale che ha sollevato forti dubbi sulla serietà del presidente abruzzese Sebastiani. Riavvolgendo il nastro, il motivo del contendere tra Zeman e i massimi dirigenti biancazzurri è il seguente: a due settimane dal termine del campionato di serie B, il tecnico prescelto per guidare il Pescara nella prossima stagione era proprio il boemo. C’era stato un contatto verbale tra il presidente e l’allenatore, e tutto lasciava presagire ad una fumata bianca al termine del campionato. Sarebbe stato il ritorno lungo l’Adriatico di Zeman dopo la parentesi positiva nella stagione 2011/2012 conclusasi brillantemente con la promozione in serie A. Poi avviene che il Pescara nei play off ha un cammino brillante e il tecnico Oddo inizia a conquistare stima e rispetto da parte della società e dei tifosi che rimangono particolarmente estasiati da ciò. Zeman in un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport” dichiara in maniera seccata che ad un tratto non riceve più nessun contatto dai dirigenti biancazzurri, nessuna telefonata, anzi in maniera provocatoria gli venne proposto di allenare gratis in quanto la piazza pescarese non lo gradiva. Il boemo ha aggiunto che una situazione simile gli accadde a dicembre a Cagliari dove gli venne proposto provocatoriamente di guidare i sardi gratuitamente. Un qualcosa di incomprensibile ed inaccettabile ed allora la trattativa con il Pescara è saltata nonostante all’interno della società biancazzurra il direttore sportivo Pavone spingeva per il ritorno del boemo in sella all’Adriatico. Il presidente Sebastiani nega tutto e utilizza parole al veleno per descrivere Zeman definendolo persona e professionista dal carattere ambiguo ed inaffidabile. Un botta e risposta al vetriolo che ha acceso la vigilia della presentazione del boemo a Lugano.
ZZ saluta l’Italia, Paese che lo ha amato e odiato. Personaggio spigoloso il boemo, fu il primo a lanciare la crociata per un calcio pulito e corretto, si mise contro i poteri forti, si scontrò pesantemente con i vertici dirigenziali della Juventus , pagò a caro prezzo le sue esternazioni. Alcune volte questo comportamento sopra le righe e giustizialista ha condizionato la sua carriera professionale, spesso snobbato dai grandi club e mai amato completamente dalla critica.
Ora si appresta a vivere l’ennesima esperienza della sua vita a Lugano, una piazza tranquilla dove fare calcio non è missione impossibile. Siamo certi che esporterà anche in terra elvetica i suoi dettami tattici, i suoi schemi ultra offensivi, augurandogli buona fortuna e un anno di successi perché aldilà delle simpatie o antipatie personali è innegabile che Zeman sia un allenatore competente e professionale che cura al massimo i minimi dettagli e Lugano potrebbe essere la piazza ideale in cui lavorare per raggiungere ottimi risultati senza le pressioni quotidiane tipiche del mondo “pallonaro” italiano.


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