Juve passo stellare, Roma sempre in scia, risorge il Milan e l’Inter affonda

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conte-garciaD’accordo, mancano ancora 18 partite alla fine del campionato, è impossibile farsi imbrigliare dalla matematica. Dire però che la Juventus ha già in tasca qualcosina in più di mezzo scudetto, non è un azzardo. Sabato i bianconeri hanno ottenuto la dodicesima vittoria consecutiva nel torneo 2013/2014, conquistando il bottino pieno per la diciottesima volta su venti gare sin qui disputate. I punti collezionati da Conte sono 55 su 60 a disposizione: cosa si può dire ancora sulla marcia della Vecchia Signora, capace di avere ragione anche di un avversario ostico come la rigenerata Sampdoria di Mihajlovic?

Qualcosa da dire ce l’ha senz’altro la Roma. Il 3-0 secco sul povero Livorno sottolinea la filosofia di Garcia: noi non molliamo; e il tecnico francese fa bene a pensarla così, perché la sua creatura non ha nulla da rimproverarsi e ha un parco giocatori di alto profilo, in grado di provare a disturbare fino in fondo la cavalcata solitaria juventina. Con 47 punti e la seconda piazza in Serie A, i giallorossi stanno andando ben oltre le aspettative estive e possono contare su un bomber ritrovato come Mattia Destro, giunto al quarto gol consecutivo dopo il rientro dall’infortunio. Se non esistesse la macchina da guerra bianconera, staremmo parlando di miracolo romanista.

Miracolo ancora più solido a seguito del mezzo inciampo del Napoli sotto il diluvio di Bologna. Benitez e i suoi non vanno oltre il 2-2 contro i felsinei del nuovo corso targato Ballardini, e possono recitare il mea culpa per non essere riusciti a chiudere la partita, ripresa dopo il vantaggio rossoblu firmato dal redivivo Bianchi. Gli azzurri ribaltano la situazione con il rigore di Higuain e con l’ennesima perla di Callejon, ma nel finale abbassano la guardia e ancora Bianchi punisce i partenopei, ora lontani quattro punti dalla Roma e a tiro della Fiorentina, distante solo tre lunghezze.

Per i viola è tutto facile sul campo di ciò che resta del Catania, affidato nuovamente a Maran. Montella sorride a trentadue denti: trentadue, sì, come il numero di maglia del neo acquisto Matri, giunto a Firenze con le spalle curve per il pessimo semestre in rossonero. Nel 3-0 agli etnei, l’attaccante ex Juve sigla una doppietta e sforna un assist. Non è dato sapere se a Milanello qualcuno si sia mangiato le mani (considerando anche il prezzo del cartellino di Matri, pagato 12 milioni a luglio), certo è che il successo del Milan sul Verona ha dato un pò di respiro alla classifica e al morale. Buona la prima per Clarence Seedorf, tecnico del Diavolo da pochi giorni e già sugli scudi: per carità, l’olandese non ha la bacchetta magica e di fronte a Mandorlini non si è visto il tiki taka del Barcellona, ma i tre punti conquistati con un rigore di Balotelli a una manciata di minuti dal novantesimo, sono il miglior modo per proseguire sulla strada della rinascita.

Sull’altra sponda di Milano, invece, oltre a fare i conti con rigori non concessi dal maggio del 2013, l’Inter riflette con amarezza su un’involuzione di gioco e risultati allarmante. La sconfitta di Genova contro l’avvelenato Gasperini, maturata in una piscina più che sopra un prato, allunga la striscia negativa di Mazzarri: una sola vittoria nelle ultime otto apparizioni, sei punti in meno rispetto alla disastrosa squadra di Stramaccioni dell’anno passato e il terzo posto da guardare con il binocolo. L’1-0 del Genoa arriva dopo vent’anni di imbattibilità a Marassi, altra nota indigesta per l’ambiente interista, alla ricerca della brillantezza perduta.

RISULTATI 20° TURNO SERIE A:

Juventus-Sampdoria 4-2, Roma-Livorno 3-0, Catania-Fiorentina 0-3, Bologna-Napoli 2-2, Genoa-Inter 1-0, Milan-Verona 1-0, Sassuolo-Torino 0-2, Udinese-Lazio 2-3, Atalanta-Cagliari 1-0, Chievo-Parma 1-2.

CLASSIFICA:

Juventus 55, Roma 47, Napoli 43, Fiorentina 40, Inter e Verona 32, Torino e Parma 29, Lazio 27, Genoa 26, Milan 25, Atalanta 24, Sampdoria e Cagliari 21, Udinese 20, Chievo, Bologna e Sassuolo 17, Livorno e Catania 13.

 


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