Europa League: “pareggite” acuta italiana, vince solo il Napoli

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Palacio.gol.Celtic.InterCeltic – Inter 3-3 (2-3)

4′ Shaqiri (I), 13′ e 45′ Palacio (I), 24′ Armstrong (C), 26′ aut. Campagnaro (I), 93′ Guidetti (C)

Torino – Athletic Bilbao 2-2 (2-1)

9′ Williams (A), 18′ e 42′ Maxi Lopez (T), 73′ Gurpegi (A)

Roma – Feyenoord 1-1 (1-0)

22′ Gervinho (R), 55′ Kazim (F)

Tottenham – Fiorentina 1-1 (1-1)

6′ Soldado (T), 36′ Basanta (F)

Trabzonspor – Napoli 0-4 (0-3)

6′ Henrique, 20′ Higuain, 27′ Gabbiadini, 92′ Zapata

La lunga cavalcata delle italiane in Europa League inizia con un bilancio in chiaroscuro: quattro pareggi e una sola vittoria nelle gare di andata dei sedicesimi di finale. Luci e ombre, perché se da un lato il segno maturato al di là della Manica da Fiorentina e Inter lascia intravedere spiragli positivi in ottica ottavi, dall’altro il pari interno di Torino e Roma non offre garanzie di qualificazione anticipata. E andando a guardare un po’ più a fondo, nelle gare disputate in particolare da Inter e Toro echeggia una musica da occasione gettata al vento. Soltanto il Napoli può guardare alla gara di ritorno con il sano ottimismo che un 4-0 in trasferta porta con sé.

Il male di stagione, quella “pareggite” che da tempo affligge la Roma, sembra essere contagioso. Oltre ai giallorossi, tutte le altre italiane impegnate in Coppa – escluso il Napoli – sono andate incontro al medesimo destino. A parte la Fiorentina gagliarda del White Hart Lane, nerazzurri e granata sono stati raggiunti dagli avversari esattamente come la squadra di Garcia.

Il caso della Beneamata è addirittura da sceneggiatura thriller: il Mancio conferma che i connotati di “pazza Inter” non si possono abbandonare per strada e, nella sfida d’altri tempi (e altri palcoscenici) contro il Celtic, fa e disfa la trama del match a suo (s)piacimento. Prima scappa sullo 0-2 grazie a Shaqiri e Palacio, poi si fa rimontare in 120 secondi da Armstrong e dall’autorete di Campagnaro. A ridosso del riposo arriva il 2-3 ancora griffato Trenza Palacio ma non basta: in pieno recupero di secondo tempo il neo entrato Guidetti trova un jolly da primo premio e fissa il punteggio sul 3-3. Roba da matti, roba da Milan in finale di Champions (più o meno…) Mancini dice che il risultato non è da buttare e in fondo ha ragione. Ma i rimpianti non possono mancare pensando ad un attacco che inizia ad avere i giri giusti, che però alle spalle ha una difesa spesso troppo disattenta e in cui, forse, manca qualità.

Qualità in cui non difettano le belle realtà costruite con pazienza certosina da Ventura e Montella: i granata, impegnati nel sedicesimo complicatissimo contro l’Athletic Bilbao, hanno addirittura il rammarico di non aver chiuso una gara iniziata tutta in salita. Dopo una manciata di minuti il troppo ardore offensivo del Toro spalanca le porte al contropiede spagnolo, letale con Williams al minuto nove. Poi però sale in cattedra la freschezza degli esterni di casa: Molinaro e Darmian offrono a turno i palloni del pari e del sorpasso a Maxi Lopez, tornato alla rete europea dopo 3 anni. In un Olimpico esaurito come non capitava da tempo, la Galina de oro conferma che la scelta di Ventura è corretta e spedisce in paradiso il Torino. Almeno fino al beffardo 2-2 di Gurpegi: zuccata vincente nella ripresa cui segue una traversa che dà i brividi al popolo granata. Al San Mames sarà durissima ma non impossibile.

Destino simile attende la Fiorentina che al Franchi, tra una settimana, regolerà definitivamente i conti con il Tottenham. A Londra i gigliati sfiorano il colpaccio dopo essere andati subito sotto: agli Spurs bastano sei minuti per centrare il bersaglio grazie alla coordinazione balistica di Soldado. L’ex Valencia fulmina Tatarusanu con un destro al volo sugli sviluppi di una palla inattiva. Ma la Fiorentina rialza subito la testa e mette sotto i padroni di casa: Salah non fa rimpiangere Cuadrado, l’impianto di gioco ordito da Montella certifica quanto la sua squadra sia una tra le più “inglesi” del nostro campionato. Il risultato è il pareggio – fortunato, a dire il vero – di Basanta. Il difensore argentino sfrutta con rapidità un rimpallo in area e batte a rete sul primo palo, festeggiando nel modo migliore la nascita del figlio. Fino a venti minuti dal termine la Viola deve soffrire, ma regge e tiene bene il campo rischiando di portare a casa anche una preziosa vittoria.

La Roma invece non riesce ad uscire dal tunnel del pari cronico: l’1-1 contro il Feyenoord racconta di una squadra a corrente alternata che ritrova il prezioso apporto di Gervinho (gol fantastico di tacco), ma che si fa raggiungere nella ripresa e gioca quasi di rimessa per gran parte dei novanta minuti. Troppo timido il gruppo di Garcia, troppo lontana la qualità di un tempo. Passare il turno, con tali premesse, non sarà una passeggiata. Tutto il contrario per il Napoli, che a Trebisonda strapazza i padroni di casa del Trabzonspor con un secco 0-4. Henrique apre, Zapata chiude; nel mezzo la diciannovesima rete di Higuain in 36 partite e la perla di Gabbiadini, il valore aggiunto del mercato invernale. Benitez può dormire sonni tranquilli, i suoi colleghi un po’ meno.

 

ALTRI RISULTATI SEDICESIMI EUROPA LEAGUE:

Aalborg BK-Club Brugge 1-3, Young Boys-Everton 1-4, Dnipro-Olympiakos 2-0, PSV-Zenit San Pietroburgo 0-1, Wolfsburg-Sporting Lisbona 2-0, Ajax-Legia Varsavia 1-0, Guingamp-Dinamo Kiev 2-1, Liverpool-Besiktas 1-0, Anderlecht-Dinamo Mosca 0-0, Siviglia-Borussia Mönchengladbach 1-0, Villarreal-Red Bull Salisburgo 2-1


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