Roma-Feyenoord: la Capitale teatro di scene di violenza urbana inaudita

Di

Feyenoord Romadi Lorenzo Cristallo
La partita Roma-Feyenoord non verrà ricordata come semplicemente il match d’andata nei sedicesimi di Europa League. Una partita come tante altre, la squadra di Garcia in cerca di riscatto contro gli olandesi. La partita era stata presentata così, i motivi di discussione erano prettamente tecnici e tattici e nessuno si sarebbe mai immaginato di dover commentare una storia di ordinaria follia.
Sì proprio così, perché il comportamento tenuto dagli ultras olandesi è stato di una barbarie assoluta. Prendere a schiaffi Roma, una città dall’incomparabile patrimonio artistico e culturale, culla della civiltà moderna, colpita al cuore delle sue bellezze.
Quello che è accaduto tra mercoledì sera e giovedì intorno a mezzogiorno nella Capitale è inenarrabile. Questi energumeni provenienti dall’Olanda violenti e senza un briciolo di pietà hanno creato caos, disordine e dato vita ad una vera e propria guerriglia urbana prima a Campo de’ Fiori con vetrine rotte e scontri con la polizia per poi dare il “meglio” di sé ieri all’ora di pranzo nella fascinosa e incantevole Piazza di Spagna.
Bottiglie scaraventate nella fontana di Trevi come se fosse la discarica di Acerra, danni alla Barcaccia del Bernini, fiore all’occhiello di Roma e da poco finita di restaurare. Disordini vari, libero sfogo per strada delle più intime esigenze fisiologiche. Nessun rispetto per i cittadini di Roma, nessun rispetto per questa città che li aveva accolti per assistere al match della loro squadra contro i giallorossi. Nessun rispetto per la nostra cultura.
Ci troviamo qui a commentare un’azione vandalica, distruttiva, becera. Un’azione che ha offeso e mortificato la nostra bellezza. Bellezza intesa come magnificenza della nostra cultura, delle nostre opere d’arte, della nostra civiltà.
I cittadini di Roma dinnanzi a ciò sono rimasti indifesi, c’era tanta paura a scendere per strada e trovarsi di fronte un indemoniato sostenitore olandese in preda al suo raptus di violenza estrema. Probabilmente qualcosa in più poteva essere fatto dalle forze dell’ordine in quanto è noto che la tifoseria del Feyenoord presenta delle sacche ultras davvero pericolose e che hanno dato dimostrazione di ciò sia nella propria terra che nelle trasferte effettuate in giro per l’Europa.
Ma di sicuro ora ci attendiamo le scuse da parte della società di calcio olandese e del governo dei Paesi Bassi. In un’Europa che predica integrazione e unione culturale, vivere sotto lo stesso tetto con elementi di questo genere è inammissibile.
La Barcaccia del Bernini verrà risistemata e tornerà nuova come prima, le strade della Capitale verranno riportate a nuovo, le bottiglie per strada verranno raccolte e lo scenario che si avrà non sarà quello degradato delle ore scorse.
Quello che non andrà via però è lo scempio a cui hanno dovuto assistere milioni di romani in una due giorni di rappresaglie e disordini immotivati. Dove è prevalsa la violenza, l’arroganza dei modi, l’incuria e l’inciviltà. Si è assistito ad una vera e propria regressione sociale da parte di barbari senza cuore.
L’augurio ora è che il clima per il match di ritorno, previsto giovedì prossimo a Rotterdam, sia più disteso e che i tifosi romanisti che decideranno di raggiungere la squadra in terra olandese non avranno nulla da rischiare. Innescare un turbinio di violenza sarebbe pericoloso e in casi come questi se non prevarrà la saggezza e un elevato senso civico ci ritroveremo qui a commentare di continuo lo sbarco di barbari in preda al libero sfogo di aggressività inconcepibile.


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