Milan: Deulofeuro goal, Diavolo ancora in corsa

Di

Milan – Fiorentina 2-1 (2-1)

16′ Kucka (M), 20′ Kalinic (F), 31′ Deulofeu (M)

La prima perla di Deulofeu è arrivata. Anzi, per essere corretti e precisi, l’attaccante esterno scuola Barça ha aggiunto una gemma dopo quella di Bologna, l’assist che aveva dato al Milan i 3 punti in una gara quasi epica. Contro la Fiorentina il giovane catalano si è messo in proprio, regalando ai rossoneri il sigillo del definitivo 2-1 che permette al Diavolo di restare attaccato al treno per l’Europa. Un treno che corre veloce.

Deulofeu si è dunque preso sulle spalle il Milan per la seconda volta in pochi giorni. Un paio di acuti valsi 6 punti, fondamentali per mettere a distanza la squadra di Paulo Sousa (ora davvero lontano dalla zona Europa League) e per non perdere terreno da Lazio, Inter e Atalanta. Un gol, quello di ieri sera a San Siro, che ha permesso al Milan di allungare la mini striscia positiva (7 punti nelle ultime 3 gare) e soprattutto di tornare a vincere tra le mura amiche dopo quasi un mese e mezzo (l’ultimo successo era datato 8 gennaio, 1-0 al Cagliari).

La scelta della Società, quindi, sta pagando: Deulofeu, arrivato in prestito secco dall’Everton, doveva e deve essere un’alternativa valida a Bonaventura o, nel caso, al connazionale Suso. In 4 presenze con la nuova maglia del Milan, il quasi 23enne spagnolo ha convinto già tutti: il colpo da biliardo con il quale ha battuto Tatarusanu – destro a giro di precisione chirurgica – è valso il prezzo del biglietto. E con un po’ di egoismo in più, l’esterno offensivo avrebbe potuto chiudere l’incontro prima del secondo tempo e siglare la sua personale doppietta.

Bene lo stesso per Montella, specialmente in considerazione della prestazione messa in campo dalla Fiorentina: seppur stanca per l’impegno di giovedì in Coppa e con l’assenza di Bernardeschi per squalifica, i Viola hanno condotto le operazioni di gioco per lunghi tratti, in particolar modo nella ripresa. Il merito del Milan è stato sopra ogni altro quello di partire forte e di aggredire molto alto il portatore di palla avversario. In questo senso è risultato fondamentale il contributo di Sosa, scelto al posto di un involuto Locatelli, che davanti alla difesa ha condotto impeccabilmente il centrocampo. Come a Roma contro la Lazio, un suo recupero palla ha dato inizio all’azione per il gol decisivo. All’Olimpico servì a evitare il k.o., ieri ha permesso a Deulofeu di blindare i 3 punti.

Per il tecnico del Milan non mancano comunque le note negative, sia individuali che corali: Bacca, fischiatissimo dal pubblico di casa, evidentemente soffre il peso del momento no e sbaglia quasi tutto; Gomez, seppur migliorato, dorme sul momentaneo pareggio della Fiorentina lasciandosi superare alle spalle da Kalinic (azione comunque viziata dal fuorigioco di Chiesa, autore del sontuoso assist per la punta croata); nel secondo tempo, tutto il Milan sbaglia un po’ l’approccio rinunciando a offendere per rintanarsi negli ultimi 50 metri di campo, prima con un conservativo 4-5-1 e poi con un più appropriato 3-5-2. Vero è che Donnarumma non ha dovuto fare miracoli, ma se Sanchez non si fosse divorato il 2-2 ora staremmo parlando di qualcos’altro.

Alla fine dei conti, comunque, resta il fatto che il Milan è tornato a respirare, a dire la sua. E non molla. Servirà a poco se quelle davanti non perdono colpi (e nessuna tra Atalanta, Inter e Lazio ha l’impegno delle Coppe), tuttavia mancano ancora 13 partite alla fine del campionato. Il Diavolo ha avuto un calendario tosto in questa ultima fase, lo stesso toccherà alle altre pretendenti europee. Davvero può ancora accadere tutto e il contrario di tutto.

 


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