Juventus: mercato da favola, ma resta il rebus Pogba-Higuain

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Juventus Che la Juventus fosse e sia la squadra da battere anche nella stagione appena cominciata, non era e non è certo un segreto. Che i bianconeri puntino allo storico sesto titolo italiano consecutivo, nemmeno. Che la Vecchia Signora voglia fortissimamente anche la Champions League, sfuggitale a Berlino un paio di primavere fa, è un altro fatto certo – a prescindere dalle idee di alcuni opinionisti che somigliano tanto alle volpi incapaci di arrivare all’uva.

Quindi è logico che il mercato della Juventus dovesse prendere la strada dell’onerosità finanziaria, fin qui tutto prevedibile. Ciò che stupisce è casomai la velocità con la quale Marotta e Paratici hanno messo a segno colpi importanti in un lasso di tempo relativamente breve, oltretutto in netto anticipo rispetto alla media consueta fatta di balletti estenuanti, dichiarazioni di falsa diplomazia e quant’altro faccia del calciomercato estivo un indigesto teatrino.

Chi conosce bene la mentalità della Juventus, tuttavia, sa che non c’è da stupirsi più di tanto; è innanzitutto evidente che la dirigenza bianconera ha una credibilità e un appeal tali da indurre eventuali controparti a intavolare trattative senza troppi ostacoli. Avere i ricavi dello stadio di proprietà, tra le altre cose, vuol dire anche questo. Poi è da considerare la tempestività di Marotta nel fiutare l’affare, nel saper battere la strada giusta al momento opportuno. Si spiegano così gli arrivi di Dani Alves, Benatia, Pjanic e l’ormai prossimo approdo a Torino di Pjaca: trattative nate in primavera e concretizzate in fretta a inizio estate. In tutto poco più di 60 milioni di euro spesi (cui andranno aggiunti gli ingaggi da spalmare nelle prossime stagioni), denaro che però potrebbe presto tornare indietro e con gli interessi.

Già, a gran parte del popolo juventino non farà piacere sentirlo ribadire, ma Paul Pogba potrebbe presto tornare da dove è arrivato. Non è un mistero che il centrocampista francese si sia in qualche modo promesso al Manchester United, Club che lo aveva ceduto a titolo gratuito proprio alla Juventus quattro anni fa. Non è un mistero neanche il fatto che Mourinho e i Red Devils hanno formalmente trovato un accordo con il giocatore e il suo entourage (leggi: Mino Raiola) sulla base di 12 milioni più bonus per cinque anni. Un’offerta difficile da rifiutare, ma che gioco forza deve passare dal prezzo del cartellino: lo United ha messo sul piatto 100 milioni, la Juventus ne vorrebbe 120.

A Torino per ora smentiscono, probabilmente perché ballano ancora quei  20 milioni: sulla base di una sorta di gentleman agreement, infatti, in caso di cessione a Pogba spetterebbe il 20% del valore del suo cartellino. Ecco perché Marotta alza il tiro sui 120. In attesa di sviluppi, rimane vigile anche Zidane: nonostante il raffreddarsi degli entusiasmi presidenziale (Perez pare aver accantonato l’idea Pogba), Zizou farebbe carte false per arrivare al connazionale. I due, poi, hanno o potrebbero avere in comune una sorte simile: come la Juventus rinunciò al talento di Zidane in cambio di 120 milardi di lire con i quali rifondò mezza squadra, così potrebbe ripetersi ora con una cifra doppia. Ma la Juve, come ampiamente visto, ha già fatto le sue mosse di mercato regalando ad Allegri gli innesti mirati per fare il definitivo salto di qualità. Manca però qualcosina… e questo qualcosina ha nome e cognome ben precisi: Gonzalo Higuain.

Il bomber argentino, che andrebbe a completare lo scacchiere fantasmagorico della Juventus, ha una sbandieratissima e sbalorditiva clausola rescissoria da 94 milioni e 736 mila euro. Una cifra da capogiro che però la Juve potrebbe pagare con parte dell’avanzo dalla cessione di Pogba (circa 60 milioni) più un aggiunta presa dal tesoretto annuale dei ricavi. Fattibile, a patto che Aurelio De Laurentiis metta da parte il livore mostrato nella conferenza stampa di Dimaro, sede del ritiro estivo del suo Napoli.

Il patron azzurro ne ha avute per tutti: dal Comune di Napoli al duo Ventura-Tavecchio, passando per le aziende che curano l’immagine dei tesserati, arrivando a Higuain. Uno show in piena regola per il vulcanico produttore cinematografico, che ha mostrato chiaramente la sua linea: mettere il Pipita con le spalle al muro nei confronti dei tifosi. Strategia discutibile, anche perché se c’è una cosa che i supporters del Napoli sanno è che Higuain a loro e al tecnico Sarri è affezionato.

Se entro il 31 luglio non arriverà una reale offerta per quei quasi 95 milioni da parte della Juventus (pagabili in due rate da 47 milioni), Higuain si presenterà in ritiro. E lo farà per affetto e soprattutto per serietà, nel rispetto degli obblighi contrattuali. Ma non è un segreto che il giocatore sia in rotta con il suo Presidente, reo di non aver mantenuto le promesse fatte tre stagioni fa, quelle di un Napoli da costruire per arrivare a vincere lo scudetto. Molto è stato fatto, questo a De Laurentiis va riconosciuto, ma la sensazione di Gonzalo è che la volontà di fare un ulteriore salto di qualità manchi. E l’argentino sa che alla Juventus quel salto è già stato fatto, manca soltanto la ciliegina: proprio lui.


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