E. League: Inter e Fiorentina ok, Roma sprecona, Sassuolo di carattere

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interLuci e ombre nella serata delle italiane impegnate in Europa League. Il risveglio è dolce per Inter e Fiorentina (anche se con sfumature differenti), agrodolce per il Sassuolo e piuttosto amaro per la Roma.

Partiamo dall’Inter, che tra le quattro squadre scese in campo ieri, risultava senza dubbio quella con il maggior numero di occhi puntati addosso. Il momento, per De Boer e i suoi, era e resta delicato: la crisi di risultati, la recente guerra intestina tra Icardi e la Curva Nord non hanno aiutato la preparazione della gara contro il Southampton. Un’ultima spiaggia per le speranze dell’Inter di rimanere attaccata alla possibilità di rincorrere i sedicesimi, un’ultima prova d’appello per il tecnico olandese.

De Boer e la sua Inter erano sotto esame, insomma. Si può dire che il test contro i Saints sia stato superato, ma con un 6 politico complessivo. Le lacune nerazzurre non possono essere cancellate dalla rete di Candreva, ma l’euro gol dell’ex laziale ha il potere di spostare lo sporco sotto il tappeto. Almeno per adesso. Serviva soprattutto fare i tre punti e la missione è riuscita. Sugli scudi lo stesso Candreva, in ombra nel recente passato dopo un avvio di stagione promettente, che pure ha faticato fino alla giocata da urlo del gol partita. Super anche Handanovic, prodigioso su qualunque pallone transitasse dalle sue parti. Male, invece, la manovra corale e la fase difensiva: la scarsa costruzione è figlia di un generale immobilismo, di cui Icardi è il terminale che spara a salve nonostante la voglia di dimostrare il proprio valore; e per tenere il conto dei pericoli corsi davanti ad Handa, ci vuole il pallottoliere.

Come detto, per l’Inter contava il risultato prima di ogni altra cosa. Più o meno il medesimo pensiero che imperava a Firenze: un avvio più che stentato in campionato (solo 9 punti in sette gare giocate, quattordicesimo posto in classifica) e la necessità di ritrovare un po’ di convinzione dalla trasferta di Liberec. Il 3-1 che la banda di Sousa ha inflitto allo Slovan vale il primo posto nel Gruppo J a quota 7 punti, ma vale di più per i segnali confortanti giunti da alcuni interpreti. Uno su tutti Kalinic, uno che la vecchia Coppa Uefa la conosce bene e che con la doppietta di ieri ha rispedito al mittente ogni dubbio sulla sua fame di gol.

La stessa fame che si portava dietro Stephan El Shaarawy. Il Faraone, partito titolare soltanto in cinque delle tredici partite disputate dalla Roma, scalpitava e chiedeva spazio. Nella serata della centesima gara di Totti in Europa con la maglia giallorossa, Elsha ha incassato la fiducia di Spalletti, ripagandola prontamente già nella prima frazione di gara. Dopo l’iniziale vantaggio dell’Austria Vienna, l’ex Milan e Monaco è salito in cattedra mandando a referto una doppietta ispirata dal genio di Totti e da quello di Gerson.

Peccato per lui che la Roma sia troppo spesso vittima di se stessa: dopo il 3-1 firmato Florenzi (altro assist geniale di Totti, e fanno quattro in due gare di Europa League), i capitolini si sono fatti riprendere dagli ospiti nell’arco di un paio di minuti, a meno di dieci dal termine. Il 3-3 finale sancisce il primato nel Gruppo E a braccetto proprio degli austriaci, ma lascia parecchio amaro in bocca. Troppe le distrazioni, le amnesie, i cali di concentrazione. Nella serata in cui Totti ha dimostrato ancora una volta di avere talento e forma fisica, e nella quale Gerson ha finalmente dissipato una certa quota di dubbi sul suo conto, la solita prestazione disastrosa di Juan Jesus ha contribuito a vanificare ogni sforzo.

Chiudiamo con il Sassuolo, che meriterebbe un discorso a parte. Al di là della botta di fortuna attraverso cui ha recuperato il risultato contro il Rapid Vienna (autorete tra il clamoroso e il ridicolo, quella di Schrammel), i neroverdi hanno dimostrato di nuovo di quale pasta siano fatti. Dopo l’immediato svantaggio (7′), Di Francesco ha visto sbandare i suoi e rischiare il tracollo a fine primo tempo (traversa in rovesciata di Joelinton) per poi iniziare a comandare il gioco nella ripresa, fino al meritato pareggio. Un altro mattone è stato posato, sia in termini di classifica (nel Gruppo F secondo posto a quota 4 insieme con il Rapid) che di esperienza e consapevolezza.


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