Clamoroso a San Siro: l’Inter si ferma e il campionato si riapre

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San Siro
L’Inter di ferma. Prepariamoci ad un inizio di 2016 spumeggiante e scoppiettante soprattutto per ciò che concerne la vetta del campionato. L’anno che si avvia a congedarsi, nella sua ultima giornata ha regalato uno scenario non del tutto previsto alla vigilia. L’Inter viene fermata per 1-2 dalla Lazio e la sua leadership non è più solida e incontrastata. A una sola lunghezza di distanza dai nerazzurri, troviamo appaiati a quota trentacinque punti Napoli e Fiorentina, a seguire la Juventus a trentatre e la Roma a trentadue. Cinque squadre per un titolo da conquistare nel maggio prossimo e la gara di ieri sera tra nerazzurri e biancocelesti ha dato il là a questo valzer di pretendenti.

L’Inter esce sconfitta sotto i colpi di una Lazio che fino a qualche giornata fa era in una situazione assai critica. I tifosi la contestavano, i risultati non arrivavano e la posizione in panchina di Pioli definirla in bilico era alquanto un eufemismo. Ed invece dopo il pareggio interno contro la Sampdoria, ecco la svolta in Coppa Italia con la qualificazione ai quarti di finale ai danni dell’Udinese ed ora il successo di prestigio alla scala del calcio contro la prima in classifica, firmato Candreva.

Il tecnico nerazzurro ai microfoni dei giornalisti è apparso dispiaciuto ma non furibondo. Mancini tira le somme di queste prime diciassette giornate di campionato ed ammette che se ad inizio stagione gli avessero detto che la sua squadra fosse stata in testa alla classifica del campionato con trentasei punti, avrebbe messo la firma. Aggiunge che rispetto alle altre dirette concorrenti, con la Juventus in primis, i nerazzurri sono meno attrezzati per la conquista del titolo. Paragonandosi ad un’ auto, il Mancio afferma che la sua Inter potrebbe essere una “Topolino” al cospetto di vetture di più grandi cilindrate. Resta comunque il rammarico di aver chiuso l’anno con una sconfitta in casa, la seconda in questa stagione tra le mura amiche, e di aver completato il match nuovamente in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Felipe Melo. Il tecnico jesino ha dichiarato di aver incontrato negli spogliatoi il centrocampista brasiliano e di avergli parlato ma ovviamente non ha riferito il contenuto del discorso tra i due. Il sei gennaio andrà in scena un nuovo campionato, si volterà pagina e troveremo cinque squadre in lotta per il titolo di campione d’Italia, cinque compagini alle quali si potrebbe aggiungere se dovesse trovare continuità nei risultati anche il Milan, per un’annata davvero memorabile dopo anni di dominio di una sola squadra e tornei decisi già al termine del girone d’andata.

La gara contro la Lazio ha visto l’Inter passare in svantaggio dopo soli cinque minuti con Candreva che raccoglie dal limite dell’area di rigore un assist da calcio d’angolo e con un tiro potente sul primo palo sorprende Handanovic. Nella ripresa il forcing nerazzurro trova il massimo risultato al 61’ con Perisic che imbecca in profondità Icardi, il quale supera la marcatura rivedibile dei due centrali biancocelesti e a tu per tu con Berisha non sbaglia. La rete del centravanti argentino galvanizza gli uomini di Roberto Mancini, ma all’ 85’ un fallo scomposto in area di rigore di Felipe Melo su Milinkovic-Savic viene giudicato da penalty dal direttore di gara Mazzoleni. Dagli undici metri si presenta Candreva che va al tiro ma la sfera viene respinta da Handanvoc, a quel punto il numero ottantasette biancoceleste è abile nel farsi trovare pronto alla ribattuta e il suo tap-in si insacca alle spalle dell’estremo difensore sloveno. Lazio in vantaggio e i nerazzurri avvolti nell’ansia di recuperare le sorti della gara, si fanno prendere dal nervosismo. A rimetterci le penne è proprio Felipe Melo che si rende autore di un intervento scomposto e pericoloso ai danni di Biglia e il signor Mazzoleni decreta l’espulsione per il falloso centrocampista brasiliano. Nei minuti di recupero anche i biancocelesti resteranno in inferiorità numero per l’espulsione di Milinkovic-Savic che già ammonito, calcia lontano la palla a gioco fermo. Di nuovo cartellino giallo per lui e doccia anticipata.

Al triplice fischio finale dopo questo epilogo travolgente, la Lazio esce dal terreno di gioco con nuova linfa e un ottimismo rigenerato, mentre per i nerazzurri andranno analizzate durante la sosta i motivi tecnico-tattici di questa sconfitta per ripartire il sei gennaio con una maggiore compattezza e una mentalità da leader, perché le inseguitrici non scherzano e puntano inesorabilmente al sorpasso.

di Lorenzo Cristallo


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