Lasagna gela l’Inter. Il Carpi esce indenne da San Siro

Di

carpidi Lorenzo Cristallo
Colpo esterno del Carpi, che a dispetto di ogni pronostico strappa un punto meritato alla scala del calcio. La terribile compagine emiliana al 92’ con un’azione in ripartenza firmata Bianco-Lasagna, sigla l’uno a uno che fa saltare di gioia il tecnico Castori e tutto l’entourage biancorosso ed apre una mini crisi in casa nerazzurra, con i primi fischi di disapprovazione piovuti da alcuni settori dello stadio ai riguardi di Mancini e della squadra. Il Carpi merita la prima pagina in questo ventunesimo turno di campionato. Compagine coraggiosa, coriacea, mai doma, caratteristiche tipiche del suo allenatore Castori. Il tecnico biancorosso ha avuto il merito di affrontare questa sfida dai connotati da “Davide contro Golia” a viso aperto, senza applicare inutili barricate in difesa. Ha schierato i suoi ragazzi con un “3-5-2”attento in fase di ripiegamento e pronto a ripartire in contropiede. In attacco non ha rinunciato alle due punte di ruolo, inserendo dal primo minuto il tandem Mancosu-Mbakogu che ha messo in difficoltà, soprattutto nelle battute iniziali, la difesa nerazzurra. Tanto è vero che i primi pericoli del match portano la firma emiliana con una rete annullata a Mbakogu per un presunto fallo di Mancosu ai danni di Murillo, prima che la sfera terminasse sui piedi dell’attaccante nigeriano. A seguire è Handanovic a salvare il risultato, con una parata monumentale sempre su una conclusione del numero novantanove biancorosso, vera spina nel fianco della retroguardia interista. Poi gradualmente la squadra di Mancini ha aumentato i ritmi, il Carpi per alcuni tratti è stato costretto sulla difensiva e nel momento di maggiore pressione dei nerazzurri, ecco giungere la rete di Palacio al 39’ che sembra indirizzare la gara verso un viatico ben preciso. Nella ripresa addirittura i biancorossi restano in inferiorità numerica per l’espulsione di Pasciuti. I connotati della sconfitta ci sono tutti per la squadra di Castori, l’impegno e la buona volontà non sono sufficienti per imporsi a San Siro. Ed invece come nelle migliori favole, ecco spuntare dal cilindro il colpo magico di un calciatore, tale Kevin Lasagna, che solo due anni fa militava in serie D. Bianco serve in profondità l’attaccante numero quindici, che incrocia il tiro sull’angolo più lontano della porta difesa da Handanovic. Il portiere sloveno si distende ma non riesce ad evitare il goal. È il 92’ e il piatto amaro di “Lasagna” è servito. Gioia, festeggiamenti e incredulità, sono queste le sensazioni e gli atteggiamenti sulla panchina carpigiana letteralmente esplosa a pochi minuti dal fischio finale. Al termine della gara, Castori non può che elogiare i suoi ragazzi per la prova maiuscola fornita a San Siro anche se nonostante il pomeriggio positivo, si toglie qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto per ciò che concerne la direzione di gara del signor Gervasoni, artefice a suo dire, di decisioni alquanto discutibili come in occasione della rete annullata a Mbakogu e l’espulsione di Pasciuti, episodi, secondo il tecnico biancorosso, che hanno penalizzato il Carpi ed hanno rischiato di gravare pesantemente sull’esito finale del match. Detto ciò, restano i complimenti per una squadra che mattone dopo mattone sta costruendo un percorso interessante per conquistare la salvezza. Il Carpi è al quarto risultato utile consecutivo, stazionando al terzultimo posto a quota diciotto a soli cinque punti di distanza dal duo ligure Genoa-Sampdoria, risucchiate in piena bagarre per evitare la serie B. Sabato prossimo al “Braglia” sarà di scena il Palermo, in una gara salvezza che i biancorossi dovranno affrontare con lo stesso mordente e la stessa personalità messa in mostra a Milano. Apprezzamenti giungono anche nei confronti del tecnico Castori, allenatore giunto in tarda età nella massima serie e stranamente allontanato dalla guida dei biancorossi per circa un mese , a cavallo tra la fine di settembre e ottobre. L’allenatore marchigiano ha mostrato coraggio e sfrontatezza nello scegliere il modulo a due punte e affrontare a testa alta un’avversaria che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto surclassare la matricola emiliana. Lasagna difficilmente dimenticherà questa domenica e con lui tutto il popolo biancorosso autori di una pagina indimenticabile per la storia del club.


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